Risponde Claudio Rossi, Alliance & Ecosystem Manager di Elmec Informatica
Autore: Redazione ImpresaCity
Quali sono oggi, secondo la vostra percezione, le principali esigenze delle imprese nel rivolgersi a un fornitore di servizi data center? Nel 2020, il lockdown ha accelerato il processo di digitalizzazione a 360 gradi. Le aziende hanno dovuto cercare soluzione più flessibili per agevolare il lavoro da remoto e per rispondere alle esigenze mutate del business. Uno dei trend è stato proprio la migrazione verso i servizi cloud, come l’utilizzo di piattaforme e software as a service che hanno consentito la dismissione di server room e dei data center fisici per ridurre i costi fissi di mantenimento. L’esternalizzazione dei data center ha permesso così alle aziende di lasciare i costi fissi ai fornitori di servizi data center, liberare le risorse dedicate e concentrarle sul proprio core business.
Con quali strutture e offerte rispondete a queste esigenze? Elmec Informatica è dotata di tre data center situati a Brunello e Gazzada alle porte di Varese, più uno a Morbio nella Svizzera Italia, già interconnessi con fibra ottica proprietaria ridondata. Le due strutture si estendono su un totale di 13.000 mq e sono supportate 24 ore al giorno, sette giorni su sette, da 470 tecnici specializzati. Il datacenter di Brunello ha ottenuto la certificazione Tier IV dall'Uptime Institute grazie alla presenza di sistemi multipli, indipendenti e fisicamente isolati. A differenza degli altri data center, quest’ultimo è stato progettato e realizzato da Elmec, che ne gestisce le operazioni. Inoltre, offriamo servizi di business continuity e disaster recovery avvalendoci di data center come quello di Supernap a Siziano e di Swisscolocation a Morbio. Tutto questo ci consente di utilizzare l’approccio che noi definiamo “cloud best” con ogni cliente che desidera adottare soluzioni cloud: sfruttiamo sempre la migliore opzione per ogni singola applicazione, tenendo conto di tecnologia e performance. Le soluzioni possono così poggiare sulle maggiori piattaforme di public cloud (come AWS, Google Cloud e Azure) e sui data center citati in precedenza, permettendo una gestione completa sia delle applicazioni di business sia dei sistemi. Quindi “cloud best” è un approccio che mette il cliente nella condizione di fruire della migliore soluzione public o private cloud o entrambe, magari integrata anche da una infrastruttura on premise. In altre parole, la miglior soluzione possibile con il nostro impegno a orchestrare questa complessità. La sostenibilità dei data center è un tema sempre più importante, sia per i provider sia per i loro clienti. Quali passi seguite, o consigliate, per avere data center con una sempre maggiore efficienza energetica? Elmec nel proprio data center di Brunello ha ottenuto un indice di efficienza energetica (PUE) pari a 1,15%, mentre la media globale si attesta intorno al 1,8%. Dal 2021, inoltre, l’intera infrastruttura è alimentata al 100% da energia green da impianti eolici, idroelettrici, solari e a biomassa. Questi sono i fattori che hanno permesso a Elmec di trasformare il proprio data center in un’eccellenza dal punto di vista energetico. Si tratta dei passi fondamentali che proponiamo a ogni azienda: occorre dotare il data center di un sistema di raffreddamento smart, capace di modificare il proprio impulso al variare della temperatura esterna, e il nostro sistema a isole compartimentate ci consente di risparmiare di circa 4.818 MWh l’anno; illuminazione a led: totale assenza di inquinamento luminoso. Il led brilla ma non satura l’ambiente, non rilascia raggi UV e garantisce un risparmio energetico; parte dell’illuminazione dell’edificio è alimentata grazie a pannelli fotovoltaici forniti da Elmec Solar.
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