È assodato che il vantaggio competitivo di un'organizzazione sia strettamente correlato alla sua
capacità di trasformare i dati in insights utili ad ottenere concreti risultati in termini di business. Ma una sfida è in corso. Nel cosiddetto decennio dei dati - quello attuale - in cui si prevede che i dati prodotti in tutto il mondo arriveranno a 175 ZB entro il 2025,
meno dello 0,5% viene effettivamente analizzato. C'è un surplus di dati oscuri. La realtà è che, mentre le organizzazioni generano sempre più dati, il ritmo di crescita è tale che non si riesce più a trarre valore da essi. Secondo uno studio di Forrester, oltre un terzo dei responsabili IT ritiene che “l'approvvigionamento, la raccolta, la gestione e il governo dei dati man mano che questi crescono" sia una delle principali sfide che si trovano ad affrontare.
Le imprese sanno che
poter contare su dati affidabili migliora l'esperienza dei clienti e gli stessi risultati di business: non c’è settore dove le aspettative dei clienti o dei consumatori non siano cambiate a causa delle tecnologie emergenti, facendo aumentare richieste sempre più personalizzate.
In questo scenario, i CIO si trovano a dover
affrontare nuovi progetti e nuove priorità dettate dalla situazione contingente; alcuni di questi progetti negli ultimi mesi hanno visto una
battuta d’arresto, mentre aree che prima non lo erano sono diventate sempre più rilevanti. Per accelerare il percorso verso il futuro digitale delle proprie aziende, farle diventare davvero innovative segnando una differenza sostanziale con i competitor, i CIO sono chiamati ad affrontare e a vincere tre sfide chiave.
Data Management: dark, distribuiti e diversificati
Purtroppo, gli attuali approcci al data management non sono in linea ed adeguati a soddisfare le esigenze dell’era dei dati nella quale viviamo. Ad esempio, i CIO sono stimolati a ragionare in ottica
data silos non eliminandoli man mano che le strategie basate sui dati centralizzati vengono meno. Il fatto che le tecnologie IoT alimentano l’edge computing porta ad avere
dati sempre più distribuiti. Ogni secondo, 127 nuovi device IoT si collegano a Internet e Gartner prevede che entro il 2025 il 75% di tutti i dati generati dalle imprese sarà creato e memorizzato nell’edge. Con l'aumento del numero di
siti edge che generano dati, il modello che prevede che i dati centralizzati trasferiscano dati distribuiti al cloud non sarà più in grado di stare al passo con le richieste in tempo reale.
Nel frattempo, la maggior parte dei dati memorizzati non viene
mai nemmeno utilizzata, ma semplicemente raccolta e archiviata tra altre moli di dati, senza che possa giocare alcun ruolo strategico. Si tratta dei cosiddetti
dark data e la loro crescita prolifica è la dimostrazione di come sia difficile trarre valore da essi e soprattutto gestirli. Se poi a questo aggiungiamo la sempre maggiore richiesta di avere dati in tempo reale, possiamo facilmente comprendere come nei prossimi 5-10 anni
il tema del data management diventerà “frizzante”. Secondo la ricerca Forrester gli analisti prevedono che tra il 2019 e il 2024 le imprese triplicheranno i dati non strutturati memorizzati per file o oggetto. E il data management dovrà essere sempre più sofisticato1.
Questa crescente complessità ha implicazioni in termini di compliance e sicurezza: in un mondo sempre più connesso, con il moltiplicarsi delle postazioni di calcolo edge computing
aumentano anche le possibilità di attacchi informatici, fatto di cui tutti si sono ben resi conto
quest'anno, per l’adozione massiva del remote working; per questo è più importante che mai che le aziende adottino le misure e i controlli per risultare compliant anche a fronte di un ritmo molto accelerato del cambiamento.
I CIO hanno a disposizione alcune armi per ripensare e trasformare la gestione dei dati nell’era dei dati: in primo luogo,
democratizzare i dati aziendali in modo che i team possano trovare e accedere facilmente a data set pronti e di alta qualità per svolgere le loro mansioni. In secondo luogo, dare ai data engineer e ai data scientist un
facile accesso agli strumenti di cui hanno bisogno per elaborare utili insights per il business. E infine, implementare, gestire dati, applicazioni e infrastrutture in modo coerente con il panorama IT.
Portare l'innovazione all’edge
Gartner prevede che entro il 2022 oltre il 50% dei dati aziendali sarà creato ed elaborato
al di fuori del data center o del cloud, rispetto ad una percentuale del 10% nel 2019. In futuro,
la maggior parte dei dati sarà generata nell’edge per essere elaborata in tempo reale, dando vita a una nuova era di innovazione che non abbiamo mai visto prima. I veicoli intelligenti diventeranno autonomi, la telemedicina migliorerà la sanità e le città digitali la vita di miliardi di persone.
Mentre il centro di gravità dei dati si sposta rapidamente verso l’edge, le organizzazioni chiedono all'IT di fornire un numero sempre maggiore di funzioni quali real-time, qualità del servizio, frazione di secondo, in siti decentrati. Le organizzazioni stanno capendo che
non è sempre pratico trasferire i dati distribuiti a un'infrastruttura centralizzata in un data center o in un cloud pubblico, se l’obiettivo è elaborare e analizzare i dati in modo tempestivo. È invece fondamentale
spostare l'infrastruttura più vicino ai luoghi periferici in cui i dati vengono generati e su cui bisogna intervenire. Ciò solleva nuovi interrogativi su come ottenere un approccio coerente di gestione dell'infrastruttura e dei dati attraverso più fornitori di cloud e a un gran numero di sedi periferiche. E la sfida continua.
Alberto Bastianon, PreSales Director Dell Technologies ItaliaLa realtà è che
non c'è una soluzione unica che si adatti a tutte le situazioni ma, ancora una volta, i CIO hanno gli strumenti per intervenire. Ad esempio, creare un unico hub operativo dal core e dal cloud ibrido
fino all’edge e connettere un numero sempre più pervasivo di dispositivi per rafforzare un data management coerente; e ancora, garantire il mantenimento di un ambiente di sviluppo coerente in cui costruire, eseguire e gestire le moderne applicazioni; e ancora,
investire in piattaforme, app e dispositivi sicuri per la gestione dell’edge dell'infrastruttura, elemento fondamentale per consentire la generazione e l'elaborazione di grandi quantità di dati. Inoltre, una formazione sull'ecosistema edge aiuterà i CIO a capire come adattare le soluzioni in modo più efficace alle loro esigenze di business.
Il potere delle persone
Per trarre il massimo valore dai dati aziendali, bisogna investire tempo nella loro innovazione e monetizzazione. Eppure, secondo Gartner,
solo il 22% del tempo dei team dedicati al data management viene effettivamente occupato a questi scopi . Da qui la necessità di riportare il valore dell’innovazione al centro delle strategie di crescita aziendale.
Spesso
chi ha il compito di gestire i dati non ricopre ruoli chiave in azienda e, addirittura, in una organizzazione possono esserci più team o persone che fanno capo a divisioni diverse, tutte impegnate a lavorare con i dati. Questo rende difficile un approccio mirato e coordinato al data management. La soluzione non può essere demandata ai Data Scientist, figure rare, altamente qualificate e iper specializzate che
è bene che investano il loro tempo in maniera efficace e utile per l’azienda. Anzi, a questo proposito, i CIO dovrebbero verificare se all’interno delle loro organizzazioni i Data Scientist non siano focalizzati su responsabilità e compiti diversi dalla Data Science, che dovrebbe produrre un alto valore all’azienda.
Una volta affrontate queste tre sfide, le aziende saranno in pole position per
adattarsi alle esigenze delle tecnologie emergenti e ai trend del mercato. Con la giusta infrastruttura, la giusta strategia di data management e le persone correttamente impiegate, qualsiasi azienda può crescere nell'era dei dati. Sempre che abbia chiaro che, se vuole davvero capire il valore dei suoi dati, non può prescindere dall’innovazione.
Alberto Bastianon è PreSales Director Dell Technologies Italia