Proprio di recente, la nota catena di supermercati Aldi ha annunciato i suoi piani di
creazione di un servizio online, in risposta al cambiamento delle abitudini di acquisto dei clienti. Questo passaggio al digitale, intercorso in tutto il mondo, ha portato a una
crescita astronomica degli investimenti nel cloud e, non a caso, Gartner aveva previsto per il 2020 una crescita del fatturato mondiale del cloud pubblico pari al 6,3%.
Eppure, se per la maggior parte delle imprese passare al digitale è stata una scelta obbligata per la propria sopravvivenza, si tratta di una decisione che porta con sé anche una sfida completamente nuova:
una tempesta di dati da gestire. Tutte le aziende, dalle neofite a quelle che si consideravano già digital-first, hanno improvvisamente dovuto affrontare un afflusso di dati senza precedenti, con precise conseguenze: tante, tantissime domande.
Come posso catturare tutti questi dati? Come posso analizzarli più velocemente? Come posso proteggerli e condividerli con più persone? Come posso capirli e ricavarne insight significativi?
Domande a cui non è sempre semplice rispondere. Questo perché, se un approccio basato sul cloud ha certamente i suoi vantaggi, soprattutto quando si tratta di scalabilità dell'infrastruttura, rimane il fatto che
molte aziende - in particolare quelle più grandi e consolidate - devono ancora operare on-premise o comunque in un modello ibrido.
Considerando che
la quantità di dati creati nei soli prossimi tre anni supererà quella originata negli ultimi trenta, la gestione di questi vasti flussi di informazioni, strutturate e non, sarà la sfida più grande per le aziende, soprattutto nel momento in cui ci si dovrà confrontare con piattaforme diverse e, dunque, con una tempesta di dati ancora più grande. C’è però una buona notizia:
non è una sfida impossibile.
Le organizzazioni hanno già fatto un primo passo per costruire la flessibilità di cui le loro attività hanno bisogno, riconoscendo che i dati, e il modo in cui vengono analizzati e poi utilizzati, saranno ciò che le aiuterà non solo a riprendersi, ma anche a crescere in futuro. Ora,
è giunto il momento del passo successivo: hanno bisogno di implementare tecnologie che supportino l'intero data journey indipendentemente da dove risiedono i dati, permettendo all'azienda di trarre il massimo valore da tutti i set di dati che ha e da quelli che devono ancora arrivare.
Organizzare le fonti dati
La necessità di un unico punto di vista per poter navigare nella tempesta di dati, indipendentemente da dove essi stessi risiedono, è il motivo principale per l'adozione di un
Enterprise Data Cloud (EDC): una piattaforma ibrida e multi-cloud che copre l'intero data lifecycle per aiutare le organizzazioni a estrarre il vero valore dei loro dati. Un EDC può essere definita da quattro pilastri chiave.
La capacità di eseguire analisi in qualsiasi cloud – Un EDC è in grado di gestire cloud privato, cloud pubblici multipli e ambienti cloud ibridi, offrendo le stesse capacità di data management in tutti questi ambienti. Questo significa che le aziende hanno flessibilità e libertà di scelta su dove ospitare i loro dati, senza essere limitati da qualche fornitore particolare.
Capacità di analisi sul l'intero ciclo di vita dei dati - Che sia quando un'azienda sta cercando di acquisire i dati in streaming, di trasformarli, interrogarli e ricavarne un report o effettuarvi transazioni, fino a decisioni e azioni guidate dall'IA, un EDC può essere utilizzata in qualsiasi momento da qualsiasi azienda per affrontare le sfide più pressanti.
L’applicazione di un'unica forma coerente di
sicurezza e governance - Nel mondo odierno non è semplicemente accettabile non sapere chi ha accesso ai propri dati. In alcuni casi, è persino illegale e può portare a multe significative e danni al brand di un'azienda. Un EDC fornisce alle organizzazioni sicurezza dei dati, governance e controllo coerenti che salvaguarderanno la privacy dei dati e soddisferanno la conformità normativa in diversi ambienti.
Paul Mackay di ClouderaUn’architettura open source - Questa è una delle caratteristiche più importanti di un EDC perché l'open source ha un tasso di innovazione estremamente veloce che permette ai clienti di ottenere i benefici di una solida community che sviluppa tecnologie avanzate. API e formati di archiviazione aperti assicurano che le aziende siano in grado di utilizzare gli strumenti che sono rilevanti per il loro business e avere sempre accesso ai loro dati.
Tecnologia e vantaggi competitivi
Riconoscere il valore dei dati e dotarsi delle migliori tecnologie sono i primi passi per superare le sfide insite in questa tempesta di dati. C'è comunque molto altro da fare. Le aziende devono diventare più agili. I responsabili di business, lavorando con i tech team, devono identificare i fattori che portano a prestazioni ottimali. Una volta che questi fattori (e i dati che li riguardano) sono stati identificati, potranno essere monitorati in tempo reale permettendo alle organizzazioni di diventare più reattive e creare, per esempio, migliori esperienze per i clienti o permettere loro di rispondere alle fluttuazioni del mercato.
Più un'azienda è agile e reattiva, maggiore è il vantaggio competitivo che può ottenere - tutto attraverso i dati.
Far lavorare al massimo i propri dati
Noi di Cloudera abbiamo visto personalmente questo approccio funzionare in un'ampia varietà di settori, a livello globale.
Le aziende utilizzano un EDC per analizzare i dati e guidare al meglio le loro decisioni, ottenere un vantaggio competitivo e crescere. Abbiamo visto aziende utilizzare un EDC per riconsiderare la loro intera infrastruttura di dati e renderla più moderna, riducendo così drasticamente i costi. Abbiamo anche visto applicazioni specifiche, per esempio nell'assistenza sanitaria, dove un cliente è stato in grado di utilizzare un EDC in modo da poter inserire nuovi casi d'uso in poche ore, invece dei mesi che ci volevano in precedenza - salvando così potenzialmente delle vite.
Guardando al futuro, non è più sufficiente reagire semplicemente a un cambiamento imposto, ma
le aziende devono prepararsi a sfruttarlo in modo positivo. Riconoscere la sfida; creare e abilitare una piattaforma che consentirà all'azienda di ottenere insight chiari e utilizzabili dai propri dati; e infine cambiare l’approccio rispetto all'agilità: saranno queste le pietre miliari del successo.
Paul Mackay è Emea Cloud Lead di Cloudera