Se non è una giusto una rivisitazione grafica di Windows 10, come si era temuto sino a qualche tempo fa, non è nemmeno una rivoluzione funzionale:
Windows 11 - che sarà disponibile come aggiornamento gratuito di Windows 10 nelle prossime settimane - r
esta nel solco della continuità con la versione precedente, e non è detto che sia un male, ma fa anche qualche passo in avanti e recepisce alcune indicazioni che sono venute dall'inatteso boom dell'esperienza-PC
causa lockdown. Abbiamo cercato di raccogliere gli spunti essenziali di Windows 11 in (simbolicamente) undici punti.
1. Come prima, più di prima
Windows 11 ha una storia curiosa. È in un certo senso
il sistema operativo che non doveva esserci perché in origine Microsoft aveva pensato a Windows 10 come ultima versione "major" di Windows. Quello che sarebbe venuto dopo, non era chiaro. Windows 11 nasce anche dalle ceneri di
Windows 10X, la (mai concretizzata) versione di Windows pensata per ii
device di nuova generazione, a doppio display, che per ora sono confinati nell'alveo dei gadget o poco più.
L'impressione netta è che
la pandemia abbia cambiato le carte in tavola anche per Windows. Il PC è tornato prepotentemente in auge perché gli utenti hanno scoperto che con i device mobili si lavora fino ad un certo, limitato, punto. E il
boom delle vendite ha portato in evidenza un problema: se il modo di usare il PC è cambiato e si è fatto più intenso ed esigente,
Windows 10 era troppo datato. Windows 11 colma questa lacuna, non cambiando più di tanto il nucleo essenziale del sistema operativo ma adattandolo alle nuove esigenze del mercato. Un'evoluzione - non una rivoluzione - che si meritava un numero di versione in più.
2. È (quasi) tutto nell'interfaccia
L'elemento più di spicco per Windows 11 è la
rivisitazione dell'interfaccia utente. Lo si sapeva perché Microsoft in passato aveva già dato alcune indicazioni sulla sua nuova "vision" grafica e della user experience. Inoltre ci sono stati diversi leak del nuovo
tema grafico Sun Valley. Più gradevole dell'attuale, un po "stile KDE" come qualcuno ha fatto notare.
Menu Start e taskbar sono cambiate, diremmo in meglio. Addio alle Live Tiles, le icone di sistema sono leggermente cambiate, c'è abbondanza di angoli arrotondati e l'interfaccia
è genericamente più leggera e piacevole. Pollice su per gli
Snap Layout, che aiutano ad organizzare meglio le finestre e sono utili in particolare per chi ha configurazioni multi-monitor. In generale il funzionamento complessivo dii Windows 11
resta lo stesso a cui siamo abituati con Windows 10, per non costringere gli utenti ad imparare ad usare un nuovo sistema operativo. E se proprio è necessario, molte componenti "legacy" si possono ripristinare.
3. Più sicurezza
Data l'importanza della cyber security, ormai evidente a chiunque, era importante che Windows 11 portasse qualcosa in più in termini di sicurezza. Lo fa
già a livello di requisiti minimi di sistema, che prevedono sia un firmware con UEFI e Secure Boot, sia un Trusted Platform Module (TPM) versione 2.0. Proprio il TPM potrebbe essere il requisito su cui "cadranno" molti PC un po' datati che si vorranno portare a Windows 11 (l'aggiornamento tra l'altro è gratuito).
In generale Microsoft indica che Windows 11 è un sistema "zero trust". In particolare è interessante, ma ancora da valutare, la funzione di
DNS over HTTPS (DoH). In teoria è un bel vantaggio perché impone la risoluzione delle chiamate DNS solo su connessioni cifrate, a tutto vantaggio della protezione contro attacchi
DNS-based. Ma cambia un po' il modo di usare la Rete e potrebbe non essere davvero comoda da usare per tutti.
4. Più attenzione al touch
Una delle eredità di Windows 10X che arriva a Windows 11 è la
maggiore attenzione per i PC con schermo touch. Non esiste più un Tablet Mode ma alcune parti dell'interfaccia e alcune app di sistema - in grande evidenza qui il File Explorer - sono state palesemente rivisitate per essere usate con più facilità via schermo touch. In generale è stato poi migliorato tutto il supporto alle
gesture multitouch.
5. Impostazioni migliori
Windows 10 lasciava qualcosa a desiderare per i più tecnici che volevano gestire con
maggiore controllo e granularità i componenti di sistema. Microsoft è venuta incontro a queste esigenze - e anche all'evoluzione tecnologica dei componenti - potenziando alcune funzioni della parte di management. La considerazione vale in particolare per la gestione dello storage e delle configurazioni multi-GPU.
6. Windows 11 "ecumenico"
Windows non è più - anche se può sembrare un gioco di parole - solo Windows. Per un certo verso non lo è già da tempo, con l'inclusione del
Windows Subsystem for Linux. Che dalla versione 2 in pratica integra in Windows un kernel Linux eseguito da una piccola macchina virtuale.
Oggi questa apertura - che interessa soprattutto gli sviluppatori - coinvolge anche le
applicazioni Android. Che si possono eseguire in Windows 11 come normali app win32/64. Questo è possibile grazie ad una partnership con Intel e alla tecnologia
Bridge Technology di quest'ultima. Che permette in sostanza di far girare sui PC con processori Intel Core e con Windows 11 anche app non Windows-native, mediante un layer di emulazione.
7. La guerra degli Store
In Windows 11, Microsoft ha dato
una decisa rinfrescata al suo Store. L'obiettivo è aumentarne decisamente l'appeal andando oltre le app Microsoft, le utility generiche e i giochi di dubbio gusto. Lo Store quindi "apre" decisamente agli sviluppatori, dando loro la possibilità di usare
molti ambienti di programmazione: Win32, .NET, UWP, Xamarin, Electron, React Native, Java, PWA, ARM, il già citato Android (ma sono solo le app dello Store Amazon).
Il Windows App SDK, meglio noto come Project Reunion, aiuta gli sviluppatori che vogliono portare alle loro app le funzioni proprie di Windows 11. E Microsoft ci tiene a sottolineare che lo Store
non intende essere "chiuso" come quello della (mai nominata) Apple. Gli sviluppatori potranno integrare nelle loro app propri sistemi di ecommerce e mantenere il 100% del venduto attraverso quei sistemi. La spartizione del venduto sullo Store in sé resta 85% allo sviluppatore e 15% a Microsoft per le app generiche, 88%/12% per i giochi.
8. Focus hybrid working?
Era prevedibile, e quasi obbligato, che Windows 11 si adattasse alle
nuove necessità del lavoro ibrido. In fondo sono proprio queste che hanno spinto verso l'alto il mercato PC e hanno portato molti produttori a
rivedere la progettazione dei loro hardware. Microsoft punta su questa evoluzione ma i segnali, va detto, sono piuttosto generici. Il messaggio è che Windows 11
sia nel complesso un sistema operativo più performante, amico delle batterie e dotato di una interfaccia che fa lavorare meglio. Ma molte di queste caratteristiche
dipendono dall'hardware sottostante e, in questo senso, evidentemente tutto il mercato spera che Windows 11 sia la spinta verso un refresh dei PC. "
It’s a great time to buy a PC", indica esplicitamente Microsoft.
Un elemento di spicco però c'è: l
'integrazione nativa in Windows 11 delle funzioni di Teams. Di fatto Teams è int parte integrato nella taskbar di tutte le versioni di Windows 11, taskbar che si dota anche di una funzione utile per chi fa molte call: il
mute/unmute del microfono per tutte le app, il che evita di dover controllare lo stato del microfono per ogni singolo software. L'arrivo di Teams segna anche il pensionamento di Skype.
9. Windows 11 corteggia i gamer
Chi spende di più in hardware su cui poi installerà Windows e, presumibilmente, Windows 11? A parte il boom generalizzato della pandemia, il mercato consumer
è sempre stato fatto dai gamer. Non stupisce quindi che Microsoft spinga Windows 11 come "
the best Windows ever for gaming", avendolo arricchito di funzioni che aiutano i videogiocatori. Come la funzione
Auto HDR per espandere la gamma dinamica della parte grafica DirectX 11. O
DirectStorage, che mette in comunicazione diretta la GPU con gli SSD per velocizzare il caricamento degli asset grafici. Tutte funzioni che derivano da Xbox Series X e Xbox Series S. Nella scia di una maggiore trasparenza e integrazione tra PC e console.
10. A cosa dire addio
Windows 11 introduce diversi elementi e ne
manda in soffitta molti altri. La presenza ingombrante di Cortana al primo avvio/configurazione del PC (e nella taskbar). Internet Explorer (le aziende con
vecchie app incompatibili con Edge hanno a disposizione un "IE Mode"). La Modalità S (che però resta nella versione Home di Windows). La Timeline, 3D Viewer, OneNote per Windows 10, Paint 3D. Già citate: la modalità tablet, le Live Tile, l'app di Skype. Di tutti questi elementi,
assai pochi saranno rimpianti. Alcuni sono comunque recuperabili dallo Store.
11. Per le imprese, poco di nuovo
Windows 11 non è un aggiornamento pensato in modo particolare per le imprese, come da tempo non lo è nessuna versione di Windows. Ai dipartimenti IT farà comunque piacere che, operativamente, Windows 11 sia a tutti gli effetti un aggiornamento di Windows 10 e poco più.
Si implementa allo stesso modo e sono supportati i soliti tool utili negli upgrade: Microsoft Endpoint Manager, Windows Update for Business, Windows Autopilot. Addio poi agli aggiornamenti frequenti che mandano in crisi le compatibilità: per Windows 11, Microsoft prevede un
aggiornamento annuale con 24 o 36 mesi di supporto a seconda della versione.
Gli aggiornamenti obbligati però non piacciono alle imprese e molte hanno tutte le intenzioni di restare agganciate a Windows 10 fino a quando non saranno obbligate a passare a Windows 11 sostituendo i PC. Per questo Microsoft ha delineato un piano di sviluppo anche per la versione 10.
Windows 10 21H2 dovrebbe arrivare nella seconda metà dell'anno con alcune nuove funzioni pensate per l'hybrid working (Microsoft cita Universal Print) e il potenziamento di quelle di deployment come Autopilot. E dopo?
È prevedibile che le imprese inizino a gestire
flotte miste di PC con Windows 10 e 11. Microsoft Endpoint Manager permette questa gestione "affiancata" per dare alle aziende il tempo di pianificare la migrazione a Windows 11. Data la comunanza di codice tra Windows 10 e 11 la migrazione non si prevede problematica. C'è tempo fino al
14 ottobre 2025, data di ritiro di Windows 10 Home e Pro.