Pat Gelsinger ha scelto una platea inusuale - quella della
IAA Mobility Conference di Monaco, un evento dedicato all'automotive - per annunciare alcuni nuovi investimenti in Europa. Il CEO di Intel ha spiegato che la società intende investire circa
80 miliardi di euro per la realizzazione di impianti per la produzione di semiconduttori localizzati nel Vecchio Continente. Il progetto prevede il potenziamento degli impianti che Intel ha già in Irlanda, ma soprattutto la creazione di
una nuova "major mega fab". In un piano di sviluppo che dovrebbe coprire un decennio.
Il nuovo impianto descritto da Pat Gelsinger sarà sviluppato in un sito che
sarà ufficializzato prima di fine 2021. Intel non ha dato dettagli sul luogo, ma il
candidato migliore è probabilmente la cosiddetta
Silicon Saxony. Ossia
l'area industriale di Dresda, in Germania, che è già adesso il più grande distretto in Europa per la microelettronica. Intel ha in piano di realizzare un sito con due impianti produttivi, da estendere poi nel tempo fino a otto.
L'obiettivo di Intel è duplice. Da un lato vuole
fare fronte alla carenza di semiconduttori che sta colpendo tutti i mercati, a partire ovviamente dall'IT ma toccando in particolare proprio l'automotive. Diverse case produttrici di vetture hanno rallentato la produzione e lo sviluppo dei veicoli proprio perché
non riescono ad ottenere i componenti necessari. Una esigenza sempre più marcata per la crescente importanza che l'elettronica ha nei mezzi
ibridi ed EV.
Proprio Pat Gelsinger ha sottolineato che entro il 2030 i semiconduttori rappresenteranno oltre il 20% dei tipi di componenti di una vettura premium. Nel 2019 la percentuale si attestava al 4%. Questo fa crescere notevolmente il comparto, tanto che per Intel
il mercato potenziale dei semiconduttori nell'automotive sarà di ben 115 miliardi di dollari entro fine decennio. Una cifra che porterà l'automotive a "muovere" l'11% circa di tutto il comparto semiconduttori.
L'altro obiettivo di Intel è più genericamente
aumentare la sua presenza in Europa per servire meglio i clienti europei. La decentralizzazione degli impianti è una parte importante della
nuova strategia Intel, dato che la concentrazione della produzione di chip in Oriente ha causato diversi problemi di approvvigionamento per i clienti di tutti i principali produttori.