Aumentano le iniziative tecnologico-politiche degli Stati Uniti per favorire la
collaborazione internazionale e - anche se nessuno la cita quasi mai - ottenere
un doppio risultato nei confronti della Cina. Ossia contenerne la crescita potenziale nei settori tecnologici e ridurre, anche se ci vorrà tempo, la dipendenza delle economie occidentali dalla produzione di componenti e tecnologie in Oriente. Come è stato di recente per il
gruppo Quad, ora Washington
ha coinvolto l'Unione Europea in una gamma di iniziative ad ampio spettro, frutto del primo incontro del
US-EU Trade and Technology Council.
In estrema sintesi e per l'ambito che consideriamo su queste pagine, la
nuova alleanza USA-UE intende coordinare gli approcci delle due parti alle
questioni più importanti legate alle nuove tecnologie della digitalizzazione. Con un occhio alle ingerenze esterne (c'è un accenno specifico alle "economie non di mercato"), in particolare quando si tratta di
investimenti esteri che potrebbero mettere a rischio la sicurezza nazionale degli Stati. Analogamente, USA e UE sottolineano l'importanza del controllo sull'esportazione di tecnologie evolute verso nazioni che rappresentano un
potenziale pericolo per la sicurezza. Un tema che riguarda certamente tutte le tecnologie per la Difesa ma anche diverse componenti di cyber security e
cyber warfare.
Intelligenza artificiale e sviluppo dei
semiconduttori sono due temi chiave che sono stati evidenziati nei primi lavori del TTC. E per i quali sono previste iniziative specifiche. Inoltre, il TTC ha definito alcuni
gruppi di lavoro che approfondiranno le generiche dichiarazioni d'intenti del primo incontro, dividendosi per settori di interventi. Tra questi, diversi sono dedicati a temi di interesse per il mondo IT: gli standard tecnologici, la cyber security, la data governance,
l'accesso delle PMI alle nuove tecnologie.
Riguardo all'intelligenza artificiale, UE e USA sottolineano
il rischio che AI e machine learning siano usati in maniera non etica o con impatti negativi sul benessere di cittadini e lavoratori. Altro rischio: che l'AI venga usata per scopi chiaramente negativi, come sistemi di videosorveglianza o di "social scoring" che hanno in ultima analisi
fini discriminatori. Parte di questi rischi si possono affrontare tecnologicamente, puntando a una AI "affidabile" e
trasparente come già indicato da diversi organismi internazionali. Servirà anche, però, mettere in campo
normative specifiche collegate agli usi più rischiosi delle tecnologie cognitive. USA e UE intendono collaborare in entrambe le direzioni.
Il tema dei semiconduttori è legato alla
fragilità della supply chain della microelettronica. Questa supply chain, secondo USA e UE, va "riequilibrata" agendo insieme, cercando di risolvere innanzitutto i problemi a breve termine che l'indisponibilità di materie prime e componenti ha causato. L'idea è in particolare quella di
rafforzare i rispettivi ecosistemi locali, ossia tutte le attività - ricerca, progettazione, produzione - che si possono svolgere su territorio statunitense od europeo. Far crescere questi
ecosistemi garantisce una maggiore resilienza delle supply chain, ma richiede investimenti che vanno studiati in maniera opportuna. Qui si parla in pratica di
incentivi, che però non devono diventare sussidi altrimenti danneggerebbero gli investimenti privati e creerebbero problemi di concorrenza equa.
Tra i gruppi di lavoro definiti dal Trade and Technology Council, il gruppo
Technology Standards cercherà di migliorare la collaborazione ai due lati dell'Atlantico quando si tratta di lavorare agli standard tecnici legati alle nuove tecnologie. Il gruppo
Data Governance and Technology Platforms affronta il delicato tema di come le "piattaforme tecnologiche" - termine asettico che poi identifica Google, Facebook, Amazon e compagnia - utilizzano (e dovrebbero utilizzare) i dati degli utenti. Il gruppo
Promoting Small and Medium-sized Enterprises Access to and Use of Digital Tools intende analizzare la cause che frenano le PMI nell'adozione delle nuove tecnologie, per poi tradurre questa analisi in suggerimenti per nuove iniziative pubbliche ad hoc.
Il gruppo definito di
Information and Communication Technology and Services Security and Competitiveness è quello a cui sono state assegnate molte competenze infrastrutturali. Al fine di "rinforzare la cooperazione su ricerca e innovazione" in ambiti chiave come
5G, connettività internazionale, data center, infrastrutture cloud, cyber security. Con una menzione specifica per il futuro 6G. Per il quale sembra chiaro che UE ed USA vogliono evitare di procedere su strade parallele e alla fine
incompatibili e più costose, come è già successo in altre generazioni della connettività wireless.
Da notare poi che tra gli scopi di questo gruppo c'è anche l'esplorazione di forme di collaborazione per finanziare "una connettività sicura e resiliente nelle nazioni terze". Ad evitare, probabilmente, che queste nazioni terze - specie se economie in via di sviluppo -
siano troppo attratte dalle tecnologie cinesi. Proposte di solito a un costo ben diverso da quelle dei produttori occidentali. La tecnologia è, insomma, sempre più uno strumento utile alla geopolitica.