È arrivata alla seconda edizione la ricerca “
The Connected Enterprise: IoT Security Report 2021” di
Palo Alto Networks, dalla quale è emerso tra l’altro che
il 92% delle imprese italiane ha rilevato un incremento nel numero di dispositivi IoT connessi alla rete aziendale, dato più elevato in Emea, con l’Italia seguita da Francia (91%), Spagna (89%), Germania e Gran Bretagna (entrambe 80%).
Dalla ricerca, realizzata in collaborazione con Vanson Bourne, la ricerca ha coinvolto
1.900 decisori IT in 18 Paesi tra i quali l’Italia, dove sono state interpellate 100 persone IT di aziende con oltre 1.000 dipendenti, è inoltre emerso che l’aumento dei dispositivi in rete ha causato anche un incremento degli incidenti di sicurezza IoT (79%) e delle vulnerabilità (86%) percentuali di poco più elevate rispetto alla media in Emea, pari al 75% e 82%, con
il 60% dei manager italiani che ritiene le normative di sicurezza IoT non in grado di tenere il passo con il numero di device connessi, anche se
il 98% è sicuro di avere visibilità sui dispositivi.
Non solo: in base ai dati raccolti, gli
incidenti di sicurezza IoT più temuti dagli IT decision maker italiani sono: violazione dei dispositivi di Industrial IoT (IIoT) (57%), attacchi DDoS (54%) e breach dei dispositivi di Internet of Medical Things (IoMT) (42%). La consapevolezza sta aumentando e i manager sanno di dover agire, e il 98%, con dispositivi IoT connessi alla rete aziendale, ritiene
necessari ulteriori miglioramenti all’approccio di sicurezza IoT per continuare a incrementare il livello di protezione ed evitare i tanto temuti attacchi. Tra i requisiti necessari segnalati dagli intervistati è emersa l’esigenza di
creare ambienti dedicati ai dispositivi IoT per i team di sicurezza (56%), attività di risk assessment (54%) e di protezione dalle minacce (52%).
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I risultati emersi dalla ricerca in Italia sono incoraggianti, con aziende abbastanza preparate o con piani in via di definizione,” sottolinea
Mauro Palmigiani, country manager di Palo Alto Networks Italia, Grecia e Malta. “
Il 50% delle imprese ha dichiarato infatti di aver segmentato i device IoT su una rete separata da quella utilizzata per i dispositivi primari e le applicazioni aziendali chiave, mentre per un ulteriore 32% si parla di micro-segmentazione, con le rispettive zone di sicurezza strettamente controllate. È un segnale di elevata consapevolezza dei rischi potenziali che questi device potrebbero causare e dell’implementazione di una corretta strategia per prevenirli.”
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L’esplosione del lavoro da remoto ha favorito l’ingresso improvviso di un numero elevato di nuovi dispositivi IoT in azienda, aumentando il livello di rischio per le organizzazioni,” continua
Umberto Pirovano, Senior Manager System Engineering di Palo Alto Networks. “
È fondamentale continuare a sottolineare l’importanza della definizione di un piano di sicurezza IoT per far sì che anche il restante 18% delle aziende proceda con la segmentazione della rete e incrementi ulteriormente visibilità e protezione dei dispositivi, riducendo rischi e vulnerabilità.”