Al via la selezione del sito che ospiterà il primo supercomputer exascale europeo, da definire a metà 2022
Autore: Redazione ImpresaCity
A giugno 2022, idealmente, sapremo dove sarà realizzato il primo supercomputer exascale europeo. Quantomeno questo è il programma che si è dato lo EuroHPC Joint Undertaking, l'entità dell'Unione Europea creata qualche tempo fa per la realizzazione di una infrastruttura di supercomputer a livello continentale. Entrata ufficialmente in azione lo scorso agosto, EuroHPC ha avviato quasi subito le procedure per la selezione di alcuni siti - in sostanza, data center - che possano ospitare altrettanti sistemi di HPC. In particolare, il primo supercomputer europeo che abbia una potenza elaborativa di classe exascale.
Un passo oramai necessario, perché è da tempo che la UE indica di voler colmare il ritardo che la separa da nazioni come Stati Uniti, Cina o Giappone nello sviluppo di grandi sistemi di calcolo. Ma nel frattempo le mosse concrete sono state relativamente poche. Anche tenendo conto del fatto che muoversi a livello comunitario è meno semplice che mettere in atto iniziative legate a una sola nazione o azienda. Dato che exascale e quantum computing stanno diventando sempre più importanti, l'accelerazione di EuroHPC è opportuna.
Beninteso, siamo ancora allo stato delle espressioni di interesse. La UE ha sostanzialmente chiesto alle realtà (singoli Stati od organizzazioni, consorzi di realtà pubblico-private e hosting provider) potenzialmente in grado di realizzare un sito exascale di presentare, se interessate, un proprio progetto. In palio c'è soprattutto l'onore (e l'onere) di ospitare la struttura di punta del supercomputing europeo. Ma anche finanziamenti comunitari per svariati milioni di euro, in uno schema articolato di collaborazione pubblico-privato.
EuroHPC sarà formalmente il proprietario del nuovo supercomputer exascale, per questo gestirà tutto il processo di selezione dei progetti e di scelta del vendor tecnologico che lo fornirà. I fondi UE copriranno sino alla metà dei costi di acquisto del sistema. Il tetto massimo previsto per i finanziamenti UE a EuroHPC è di 250 milioni di euro, tra costi di acquisto e spese di gestione.
Il processo di selezione avviato da EuroHPC è stringente e solo realtà con le spalle molto robuste lo potranno superare. Anche solo per i tempi tecnici: il proprio progetto del sito exascale va presentato entro metà febbraio, in modo che tutto il processo di selezione si concluda entro il prossimo giugno con la firma dell'accordo di hosting. Ma soprattutto perché il sito previsto da EuroHPC ha caratteristiche non banali, prevedibilmente. Tra cui ad esempio la capacità di alimentare e raffreddare in maniera sicura un sistema da 20-25 MW, uno spazio contiguo da almeno 700 metri quadrati per il sistema stesso, connettività almeno a 100 Gbps verso la rete GEANT Network, adeguate protezioni di sicurezza fisica e logica.
Inoltre, EuroHPC chiede di delineare già adesso il tipo di sistema exascale che si intende realizzare, e indirettamente per quali scopi. Chiede cioè di descrivere l'architettura del supercomputer, che prestazioni promette e per quali tipi di domini applicativi (dalle previsioni meteo alla progettazione di nuovi materiali). Altro requisito non da poco: chi si propone per il nuovo sito deve avere già una certa esperienza nell'implementare e nel gestire supercomputer di generazione recente. Meglio ancora se negli ultimi cinque anni ha installato sistemi che sono poi risultati tra i primi cinquanta della classifica Top500.