Pure Storage, le strategie tra novità e conferme

Una chiacchierata a tutto campo con il nuovo Country Manager in Italia, per esaminare i successi del 2021 e le prospettive per l’anno appena iniziato

Autore: Edoardo Bellocchi

Il 2022 inizia sotto buoni auspici per Pure Storage, che da poco tempo vede alla guida della filiale del nostro Paese il nuovo Country Manager Italy Paolo Fontana. Un esordio che coincide con gli ottimi dati del Q3 2021 Enterprise Storage Tracker di IDC, che certificano una crescita di Pure Storage sul mercato italiano di un lusinghiero 26,6%, dato di tutto rilievo sia in sé sia se si considera che il mercato ha visto una contrazione del 7%.  

Crescita ovunque

Questo andamento conferma il nostro successo nel supportare la digital transformation dei clienti, anche in un contesto difficile e senza precedenti, che ha anche spinto le aziende a premere l’acceleratore sull’innovazione”, esordisce Paolo Fontana in una conversazione con ImpresaCity, sottolineando che “notiamo numerosi macroelementi positivi che portano a una crescente domanda verso la nostra offerta da parte sia del pubblico sia del privato”.

È in questo contesto che “l’Italia continua a esprimere performance molto positive, assolutamente in linea con l’andamento di Pure Storage nel suo complesso, che a livello internazionale ha segnato una crescita del 37% anno su anno nel terzo trimestre d’esercizio dell’anno fiscale 2022, con circa 563 milioni di dollari di fatturato”, prosegue Fontana. Quest’ultimo dato si riferisce al trimestre terminato il 31 ottobre scorso, in quanto l’anno fiscale in corso si chiuderà a fine gennaio.  

Il ruolo dei Partner

Nel dettaglio del mercato italiano, la crescita ha riguardato “tutti i comparti, con in particolare il settore Finance, nel quale abbiamo una preminenza a livello mondiale, quello delle telecomunicazioni e quello delle utility”, evidenzia Fontana, sottolineando che “questi risultati derivano anche dall’operato del nostro canale, composto anche da Partner che sono con noi da tanto tempo e che godono di un programma affinato continuamente e che li fa crescere costantemente”.

A proposito di crescita, le aree in sviluppo riguardano anche “il perimetro commercial, dove rispetto a quello enterprise il partner è in grado di esprimere ancora maggior valore: si tratta di un’area più recente per noi e sulla quale abbiamo cominciato a investire da circa un paio d’’anni, sia con prodotti sia con competenze e con persone dedicate”, spiega Fontana.

Paolo Fontana, Country Manager Italy di Pure Storage

Sempre tutto flash

Dal punto di vista tecnologico, ricordando che l’offerta all flash di Pure Storage occupa il 96% di spazio in meno rispetto alle infrastrutture legacy e permette consumi energetici ridotti, Fontana fa notare che “la nostra strategia rimane sempre quella di occuparci di tutto ciò che riguarda il dato in quanto tale, supportando i clienti nella gestione, trasformazione, conservazione, movimentazione dei dati per consentire alle aziende di cogliere tutte le opportunità di trarre valore dai dati attraverso le nostre tecnologie”.

Al riguardo, oggi che “si parla sempre più di cloud, e soprattutto di multicloud, noi sosteniamo i nostri clienti nell’appoggiare i propri dati sull’infrastruttura di volta in volta più adeguata in termini di performance, di disponibilità e anche di costi”, prosegue Fontana. In questo scenario, l’acquisizione avvenuta lo scorso anno di Portworx va proprio in questa direzione, che è quella di aiutare le aziende ad adottare le tecnologie più vantaggiose per apprezzare i vantaggi del cloud e del multicloud.  

I data services per Kubernetes

L’offerta di Pure Storage si arricchisce quindi con Portworx Data Services, una piattaforma Database-as-a-Service (DBaaS) per Kubernetes che offre una gestione automatizzata a un solo clic, con la quale i tecnici DevOps possono distribuire un data service gestito e di produzione su Kubernetes, dal catalogo più ampio di opzioni per SQL, NoSQL, ricerca, streaming e altro ancora, con operazioni Day-2 completamente automatizzate.  

L’idea, commenta Fontana, è quella di “permettere alle aziende di utilizzare piattaforme che siano più agili e soprattutto più moderne per offrire sia un ulteriore step evolutivo sia un’ulteriore protezione dell’investimento, perfettamente in linea con la nostra proposizione: come noto, l'evoluzione della nostra offerta si basa da sempre sulla protezione dell’investimento, con l’idea di fondo di aggiornare e non di sostituire le tecnologie Pure Storage installate dai nostri clienti”, sottolinea Fontana.

Infine, guardando all’anno che è da poco iniziato, Paolo Fontana non nasconde di essere ottimista: “le aziende stanno sempre più puntando all’innovazione al servizio del business, anche con modalità che privilegeranno ulteriormente la crescita della modalità as a service, sia per avere la massima predicibilità nei costi sia per avere meno spese in conto capitale, liberando risorse per investimenti anche nel business”.

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