Milano, Napoli e Roma testeranno l'approccio dei servizi integrati di Mobility-as-a-Service
Autore: Redazione ImpresaCity
Il progetto Mobility as a Service for Italy comincia a prendere concretamente forma. Tra le varie città che avevano espresso il loro interesse all'iniziativa, Milano, Napoli e Roma sono state scelte come città capofila nella sperimentazione dei servizi MaaS. Sono le tre città che hanno avuto i punteggi più alti nelle graduatorie compilate dal Dipartimento per la trasformazione digitale (DTD) e dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS).
Mobility as a Service for Italy si basa in sostanza sul modello del trasporto integrato cosiddetto door-to-door. L'idea è che il cittadino abbia sempre a disposizione - in un canale digitale, tipicamente un'app - tutte le informazioni aggiornate sui servizi di trasporto pubblico e privato che può utilizzare. In questo modo può pianificare i suoi spostamenti in maniera integrata, usando un unico canale digitale anche per prenotazioni e pagamenti. Le sperimentazioni in questo campo sono già molte, MaaS for Italy ha un approccio più strategico e basato su una programmazione a lungo termine.
Dietro al MaaS c'è quindi un notevole lavoro di integrazione dati. E di creazione dei giusti ecosistemi. I vari gestori dei servizi di trasporto devono innanzitutto rendere disponibili quelli relativi alla propria offerta. Poi tutte le sorgenti dati devono essere normalizzate e rese interoperabili attraverso piattaforme digitali di intermediazione. Sono queste piattaforme che abilitano servizi trasversali - quelli che poi vede l'utente finale - come informazione, programmazione dei percorsi, prenotazione di viaggi, pagamento unificato dei servizi.
L'interesse per la mobility innovativa in stile MaaS, e non solo, non manca. Tra l'altro Milano è anche stata scelta per la realizzazione di un Living Lab. Un laboratorio urbano dove sperimentare, in condizioni reali, innovazioni e tecnologie emergenti nel settore della mobilità, in co-creazione con gli utenti. Diverse altre grandi città avrebbero comunque voluto partecipare alla sperimentazione, tanto che nei prossimi mesi dovrebbe essere lanciato un nuovo bando con ulteriori risorse, per l’estensione della sperimentazione ad altri Comuni capoluogo di città metropolitane.