IBM, AI in azienda: l’etica non riguarda solo i team IT

Secondo uno studio, il 79% dei CEO è pronto a mettere in atto attività legate all’etica dell’AI, ma meno di un quarto delle aziende ha già agito in tal senso

Autore: Redazione ImpresaCity

È in atto un cambiamento radicale nei ruoli responsabili a guidare e sostenere l'etica AI in azienda. Lo indica uno studio dell'IBM Institute for Business Value (IBV): quando è stato chiesto quale sia la funzione principalmente responsabile per l'etica AI, l'80% degli intervistati ha indicato una figura apicale non tecnica, come può essere un CEO, come il "campione" per l'etica dell’AI, in forte aumento rispetto al 15% individuato nel 2018.

Lo studio “AI ethics in action”, condotto in collaborazione con Oxford Economics nel 2021 intervistando 1200 manager di 22 Paesi, indica anche che tuttora permane un divario tra le intenzioni dei leader e le azioni intraprese, nonostante sia forte l’imperativo per un avanzamento verso un’AI affidabile che includa migliori prestazioni relative alla sostenibilità, alla responsabilità sociale e alla diversità.

In dettaglio, è emerso che i manager sono ora visti come la forza trainante relativamente all'etica dell'AI: i CEO (28%), ma anche i membri del consiglio di amministrazione (10%), il team legale (10%), i responsabili della privacy (8%) e del Risk & Compliance (6%) sono considerati dagli intervistati come i più responsabili relativamente all'etica dell'AI. Inoltre, il 66% degli intervistati cita il CEO o altri membri della Direzione Generale come coloro che hanno forte influenza sulla strategia etica della loro organizzazione, più della metà cita le direttive del consiglio (58%) e la comunità degli azionisti (53%).

Non solo: costruire un'AI degna di fiducia è percepito come un valore strategico differenziante e le organizzazioni stanno iniziando a mettere in atto attività relative all’etica dell’AI, visto che più di tre quarti degli intervistati quest'anno concordano sul fatto che l'etica dell'AI è importante per le loro organizzazioni, in aumento rispetto al 50% circa del 2018. Allo stesso tempo, il 75% degli intervistati ritiene che l'etica sia un valore differenziate di competitività, e più del 67% degli intervistati che vedono l'AI e l'etica dell'AI come importanti indicano come le loro organizzazioni superino le aziende loro pari in sostenibilità, responsabilità sociale e diversità e inclusione.


Va detto che molte aziende hanno iniziato a fare passi avanti: più della metà degli intervistati afferma che le loro organizzazioni stanno lavorando per incorporare l'etica dell'AI nel loro attuale approccio all'etica aziendale, mentre più del 45% degli intervistati afferma che le loro organizzazioni hanno creato attività specifiche per l’etica dell’AI, come un quadro di valutazione del rischio dei progetti di AI e un processo di revisione e controllo.

In sintesi, per quanto riguarda l’etica nell’AI, c’è però ancora molto da fare: più Amministratori Delegati tra gli intervistati (79%) sono ora pronti a incorporare l'etica dell'AI nelle loro attività relative all’AI - in aumento rispetto al 20% del 2018 - e più della metà delle organizzazioni che hanno risposto hanno pubblicamente approvato principi comuni relativi all’etica dell'AI, ma nonostante questo meno di un quarto delle organizzazioni intervistate ha già reso operativa l'etica dell'AI, e meno del 20% degli intervistati concorda sul fatto che le pratiche e le azioni della loro organizzazione corrispondano (o superino) i loro principi e valori dichiarati.

"Dal momento che molte aziende oggi utilizzano algoritmi di AI per gestire il loro business, affrontano potenzialmente numerose richieste interne ed esterne affinchè questi algoritmi vengano progettati in modo etico, sicuro e che ispiri fiducia; al momento però ci sono stati pochi progressi per incorporare l’etica dell’AI nelle loro attività. I risultati dello studio IBV dimostrano che la creazione di un’AI affidabile è un imperativo di business e un'aspettativa da parte della società, non solo un problema di conformità. Le aziende quindi possono implementare un modello di governance e incorporare principi etici attraverso l'intero ciclo di vita dell'AI", commenta Jesus Mantas, Global Managing Partner di IBM Consulting.


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