Sono stati conseguiti gli obiettivi definiti per i primi sei mesi dell'anno: è il momento di chiedere a Bruxelles la seconda rata dei finanziamenti europei
Autore: Redazione ImpresaCity
Il PNRR? Sta bene, grazie. Anzi, secondo il Governo italiano sta talmente bene che è arrivato il momento di passare all'incasso per la seconda rata dei finanziamenti europei. Si tratta di ulteriori 21 miliardi di euro, al netto del prefinanziamento già riscosso, che sono indispensabili per mantenere la spinta del Piano Nazionale. Roma ha infatti ufficializzato il raggiungimento degli obiettivi PNRR del primo semestre dell’anno, durante il quale si è lavorato in particolare per Sanità, scuola, cultura, digitalizzazione e ambiente.
I "milestone" che il Governo tiene a sottolineare riguardano infatti, in primo luogo, la nuova Sanità territoriale. Si è definito il suo nuovo modello organizzativo, si è avviata la riorganizzazione del territorio in case della comunità, ospedali di comunità, centrali operative territoriali. L’obiettivo al 2026 è avere queste strutture interconnesse, tecnologicamente attrezzate, completamente operative e funzionanti. Sempre entro il 2026, la telemedicina dovrebbe poter fornire assistenza ad almeno 800 mila persone over 65 in assistenza domiciliare.
C'è poi tutto il tema della Trasformazione Digitale nazionale. Ora si entra nella fase di realizzazione dei nuovi progetti di connessione, con l’aggiudicazione dei vari bandi per scuole, strutture sanitarie, isole minori, aree meno connesse. "Uno sforzo ingente di connessione - si spiega - che consentirà di fornire servizi e opportunità, in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale".
In evidenza anche la transizione ecologica. Sono stati definiti la strategia nazionale dell’economia circolare e il programma nazionale per la gestione dei rifiuti. Sono, inoltre, stati aggiudicati i contratti per la costruzione di impianti di produzione degli elettrolizzatori: una filiera industriale importante per la produzione di idrogeno verde.
Risultati significativi sono stati sottolineati anche per una componente di base importante: lo sviluppo di nuove competenze e conoscenze. Nello specifico si tratta della (attesa) riforma di Scuola, Università e Ricerca. Spicca qui la costiuzione dei Centri nazionali per la ricerca e degli Ecosistemi dell’innovazione.
Per i primi sei mesi del 2022, i progetti finanziati dal PNRR hanno messo metaforicamente in carniere anche iniziative collegate alla rigenerazione urbana in Comuni grandi e piccoli, alla valorizzazione del patrimonio culturale, alla riforma degli appalti pubblici e del pubblico impiego.