Reuters indica che siamo vicini all'accordo finale per la realizzazione di un impianto Intel in Italia, con un investimento da cinque miliardi di dollari
Autore: Redazione ImpresaCity
Potremmo essere più vicini alla formalizzazione di un nuovo investimento Intel in Italia. Si tratta in realtà della concretizzazione del piano che Intel aveva delineato qualche mese fa e che ora, secondo quanto riporta Reuters, potrebbe chiudersi positivamente entro la fine di agosto. Le fonti anonime citate da Reuters indicano infatti la volontà del team di Mario Draghi di chiudere un accordo prima delle elezioni del prossimo settembre.
Come anticipato, i piani di Intel per l'Italia prevedono la realizzazione di un impianto per l'assemblaggio e il packaging di semiconduttori, impianto che richiederebbe un investimento corposo. Le stime iniziali parlavano di circa cinque miliardi di dollari, ma secondo Reuters andranno riviste al rialzo. In Europa Intel intende investire un'ottantina di miliardi di dollari per realizzare vari tipi di impianti legati alla progettazione e alla realizzazione di chip e semiconduttori.
L'obiettivo degli investimenti è ridurre la dipendenza dagli impianti asiatici e servire meglio i clienti europei. In particolare il settore automotive, particolarmente "affamato" di chip. Intel sta pianificando la realizzazione di nuove fab anche negli Stati Uniti, approfittando delle agevolazioni che ormai qualsiasi Governo è pronto a dare per favorire il mercato locale della microelettronica.
Anche gli investimenti di Intel in Italia dovrebbero essere sostenuti dal Governo italiano, anche se non si sa ancora in che misura. Si ipotizza una copertura delle spese vicina al 40%, ma si tratta appunto di ipotesi che non sono state mai confermate. Si sa comunque che Roma ha stanziato una cifra vicina ai quattro miliardi di euro per agevolare gli investimenti, anche esteri, nel campo delle applicazioni industriali delle nuove tecnologie.
Non è stato nemmeno definito dove potrebbe sorgere il nuovo stabilimento di Intel. Lombardia e Sicilia sembravano le candidate più papabili per la presenza storica, passata o ancora attuale, delle attività collegate a STM. Le fonti citate da Reuters indicano però che le Regioni in ballottaggio sarebbero Veneto e Piemonte.