La cittadina in provincia di Verona punterebbe sulle peculiarità logistiche e sul suo District Park
Autore: Redazione ImpresaCity
L'agenzia Reuters ha aggiunto qualche nuovo dettaglio alla serie di ipotesi che sono state fatte su dove Intel potrebbe realizzare il suo impianto per il packaging dei chip, ossia il previsto "braccio" italiano della sua strategia di crescita della presenza diretta in Europa. Secondo le classiche fonti anonime ma bene informate, il sito scelto sarebbe la cittadina di Vigasio, situata in provincia di Verona.
Si ipotizza tra l'altro che il nuovo impianto italiano potrebbe trovare posto nel cosiddetto District Park di Vigasio, un’area di circa un milione di metri quadrati di cui oltre 400 mila utilizzabili per nuovi immobili logistici e produttivi. Proprio la posizione geografica sarebbe uno dei "plus" di Vigasio. È vicina alla Autostrada del Brennero e quindi relativamente comoda per i trasporti di chip semilavorati che dovrebbero probabilmente arrivare dai (futuri) impianti tedeschi di Magdeburgo di Intel. Verona è anche vicina a Milano, dove Intel ha - per la precisione ad Agrate - la sede della controllata Tower Semiconductor.
Non ci sono ovviamente conferme ufficiali alle indiscrezioni di Reuters. Anche perché la decisione di Intel dipende, adesso, anche dal "passaggio di consegne" tra il Governo Draghi e il nuovo esecutivo che sarà formato nelle prossime settimane. È assai improbabile che il nuovo Governo metta in discussione una scelta così rilevante, ma la possibilità non è da scartare.
Il luogo che ospiterà il nuovo sito Intel beneficerà di notevoli investimenti: una moderna "packaging facility" è un affare da diversi miliardi di euro. La stima dell'investimento complessivo varia. Intel ha dichiarato come minimo 4,5 miliardi di euro, ma altri impianti del genere di quello previsto hanno avuto, anche di recente, "cartellini del prezzo" intorno ai 7 miliardi di dollari. L'Italia dovrebbe accollarsi circa il 40% di questi investimenti, come supporto alla presenza di Intel. Che porterebbe - si stima - qualcosa come 1.500 nuovi posti di lavoro di per sé e altri 3.500 nell'indotto.
Il nuovo impianto dovrebbe essere operativo tra il 2025 e il 2027. Quindi i tempi per la scelta non possono essere lunghi più di tanto. Nel malaugurato caso che l'insediamento di Vigasio diventasse una scelta contestata, restano in piedi le altre possibilità ventilate in questi mesi. Si è perlato di insediamenti in Piemonte, Puglia, Lombardia e Sicilia (dove esiste ancora tutto l'indotto STMicroelectronic, e non solo).