Nel complesso dei primi nove mesi dell’anno, il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue supera i 28 miliardi, negativamente condizionato da un deficit energetico che sfiora, nello stesso periodo, gli 84 miliardi.
Autore: Redazione ImpresaCity
A settembre 2022 l'Istat stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27 , un aumento congiunturale per entrambi i flussi, molto più ampio per le esportazioni (+5,9%) rispetto alle importazioni (+0,3%).
L’aumento su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione dell’energia (-1,5%). Per l’import, la lieve crescita congiunturale è sintesi di dinamiche differenziate, in aumento per energia (+4,9%) e beni strumentali (+1,1%), in diminuzione per i restanti raggruppamenti.
Nel terzo trimestre, rispetto al precedente, l’export cresce del 3,4%; a esclusione dell’energia (-8,2%), l’aumento riguarda tutti i raggruppamenti ed è più sostenuto per i beni strumentali (+6,3%). Nello stesso periodo, l’import segna un rialzo congiunturale dell’11,7%, cui contribuiscono in misura rilevante i maggiori acquisti di energia (+23,0%).
A settembre 2022, l’export cresce su base annua del 26,9% (era +22,1% ad agosto). La crescita, generalizzata, è molto accentuata per energia (+50,3%) e beni di consumo non durevoli (+33,3%). L’import registra una crescita tendenziale del 62,3%, anch’essa diffusa e molto elevata per energia (+176,9%).
A settembre 2022 il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue è pari a -5.440 milioni, a fronte di un avanzo di 1.063 milioni dello stesso mese del 2021. Il deficit energetico raggiunge, in valore assoluto, i 12.096 milioni (era pari a -4.034 milioni un anno prima) mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 5.096 milioni per settembre 2021 a 6.656 milioni per settembre 2022.