La passione per il dessert tradizionale italiano viaggia sui social network e si espande Oltreoceano. Con la fine della pandemia la scaleup italiana inaugura una nuova sede produttiva.
Autore: Redazione ImpresaCity
Golosità, social media e italianità sono gli ingredienti di MEESOO, startup ad alto contenuto innovativo di Bassano del Grappa, che ha brevettato la prima macchina per il tiramisù espresso. Iuri Merlini, ideatore e fondatore dell’azienda ormai prossima ad affermarsi come scaleup, ha sempre avuto un debole per il tiramisù e ha notato per anni che in molti punti di ristoro questo dolce non è presente, o è realizzato in maniera inadeguata, oppure ancora è proposto in versioni industriali molto lontane dal dolce fatto in casa. Un problema che riguarda sia l’Italia, sia a maggior ragione i mercati esteri.
Merlini ha quindi deciso, insieme al socio Marco Vit, di occupare questa importante falla del mercato partendo dalle basi di un dessert ben fatto: qualità degli ingredienti, disponibilità agevole ovunque, rapidità di esecuzione e convenienza del prezzo al pubblico. Sono nati così una macchina per il tiramisù espresso coperta da brevetto internazionale destinata al mercato B2B (principalmente al settore Ho.Re.Ca. e GDO) che svolge anche l’importante ruolo della conservazione del prodotto, e materie prime semilavorate di alta qualità e frutto di una ricetta segreta. Un’offerta combinata che è rara da trovare sul mercato, popolato più che altro da aziende specializzate verticalmente nella produzione di macchinari, oppure nella realizzazione di materie prime, oppure nella conservazione del prodotto finito. Del resto, spiega Merlini, l’idea non era quella di produrre un macchinario, ma di offrire il servizio di preparazione del tiramisù espresso, con tutto quello che occorre per farlo, conservarlo e distribuirlo.
La realizzazione del dessert è banale. La macchina miscela, conserva e tiene fresca la crema, di modo che sia sempre disponibile e con la giusta tessitura. Al momento di servire il dolce è sufficiente mettere i savoiardi (vengono forniti già imbevuti di caffè al punto giusto) nel bicchiere fornito dall’azienda ed erogare la crema, quindi spolverare di cacao. Ci sono diverse varianti, che si prestano anche alla fantasia dei ristoratori.
Merlini spiega di non avere impostato la classica struttura commerciale di un'azienda tradizionale. MEESOO ha pensato di affidarsi ai social per far conoscere il servizio più che il prodotto. L’azienda è molto attiva nella pubblicazione di stories e reels su TikTok, Facebook, Instagram, oltre che di notizie su LinkedIn e nelle campagne di lead generation. Molti dei contatti arrivano direttamente via WhatsApp. I ristoratori che sono potenzialmente interessati contattano direttamente la sede centrale, e la trattativa per la fornitura viene spesso conclusa a distanza. Il canale che al momento dà maggiore soddisfazione è TikTok, seguito da Facebook e Instagram, e a premiare maggiormente sono i brevi contenuti video che illustrano il funzionamento del tiramisù espresso in maniera semplice e veloce, esattamente come il servizio offerto.
È con questa formula che l’idea di Merlini ha riscosso molto successo all’estero. I clienti sono sparsi in quasi tutti i Paesi dell’Unione Europa, nel Regno Unito e in Medio Oriente, e le richieste di fornitura continuano ad arrivare. Del resto – ha spiegato Merlini – il nome stesso dell’azienda è stato pensato per imitare il modo in cui il nome del dessert viene pronunciato all’estero. Durante la pandemia ci sono stati problemi legati ai trasporti, dovuti sia alla catena del freddo sia ai costi dei container, e la produzione ha rallentato. Ormai sono rientrati, tant’è vero che è appena stato inaugurato un nuovo stabilimento produttivo da 800 mq a Villotta di Chions (in provincia di Pordenone) per il quale sono stati fatti investimenti sia in attrezzature sia in linee automatizzate proprio per incrementare in modo significativo la capacità produttiva alimentare dell’azienda.
Quello che non sia spettava Merlini è che il successo maggiore è stato ottenuto in casa, in Italia, che è il mercato principale di MEESOO. Oltre alla macchina fisica, Merlini svela che sono molti i ristoratori che acquistano solo il semilavorato, da impiegare per preparazioni espresse realizzate a mano, facendo risparmiare tempo agli chef. La macchina è molto gettonata all’estero, dove manca la cultura di assemblamento del dessert come la intendiamo in Italia, oltre che nei luoghi di villeggiatura, nei chioschi e in tutte quelle realtà in cui mancano condizioni e strumenti sia per la conservazione corretta degli ingredienti sia per il loro assemblamento.
Sul fronte dell’espansione del mercato, Merlini sottolinea che mancano due aree importanti da coprire: da una parte gli Stati Uniti, che è un mercato di grande importanza per il valore riconosciuto al Made in Italy e a tutti i prodotti annessi, e dove la disponibilità di materie prime di qualità è un problema ancora maggiore che in Europa. A questo proposito MEESOO è già a buon punto con le certificazioni alimentari necessarie e auspica di sbarcare Oltreoceano nel 2023. Per questo mercato verranno valutate delle partnership con aziende interessate: si parla di partner industriali capaci di favorire lo sviluppo commerciale e industriale. Occorrono infatti sia attrezzature e stabilimenti produttivi sia tutto quello che concerne la logistica del freddo e l’assistenza. Una volta effettuato questo passo l’azienda prenderà in considerazione lo sbarco nell’estremo oriente, con particolare attenzione ai mercati di Giappone, Corea del Sud e Cina.
Ci sono però delle novità anche sul fronte domestico. Merlini non ha voluto sbottonarsi troppo, ma ha anticipato che bollono in pentola progetti che in qualche modo riguardano sempre il mondo del tiramisù, e che sono funzionali a un potenziamento del mercato.