La rivoluzione digitale che ha il cloud nel motore (e che tutte le imprese stanno cercando) trova in IBM e Digital Value un riferimento di grande valore. Tutti i dettagli sui serve IBM Power e su un collaborazione da record
Autore: Marco Maria Lorusso
Per aumentare la propria flessibilità, rapidità e resilienza sui mercato, le imprese di tutti i settori e dimensioni hanno necessità di affrontare la trasformazione digitale. Un concetto noto ma che, tradotto nel concreto significa mettere mano alle applicazioni core per il proprio business, quelle cioè dove sono custoditi dati imperdibili su clienti, progetti, servizi e prodotti. È chiaro, dunque, che una trasformazione di questo tipo non può essere affrontata a cuor leggero, ma deve poggiare su basi sicure, che possano garantire una modernizzazione dell’IT aziendale senza sorprese di sorta, aiutando così le imprese a implementare ciò di cui hanno bisogno in tempi rapidi. L’Hybrid cloud, capace di coniugare il meglio delle differenti tecnologie, può rappresentare la giusta risposta per garantire la necessaria agilità, scalabilità ed automazione delle applicazioni core. Proprio l’hybrid cloud è il paradigma di riferimento dei server IBM Power, costruiti con il preciso obiettivo di consentire alle imprese di far fronte alle sfide di sicurezza e, al contempo, modernizzarsi, raggiungendo così il proprio massimo potenziale in termini di business. Garantendo tali condizioni anche a clienti che hanno ambienti ad alto rischio e necessitano di infrastrutture appositamente concepite.
Vediamo come: innanzitutto, i sistemi Power costituiscono macchine di classe enterprise associate ad alte prestazioni e affidabilità. Ma dal momento che le applicazioni e i processi di business sono esigenze diverse, IBM può mettere in campo una gamma completa di differenti server Power, ciascuno dei quali offre affidabilità, sicurezza, performance e scalabilità leader nella categoria. Tutti quanti sono però accomunati da alcune precise caratteristiche in grado di fare realmente la differenza: la nuova generazione di server IBM Power supporta infatti funzionalità avanzate di cloud ibrido per performance, sicurezza, livello di servizio e costi operativi differenziati. Tutti i server IBM Power sono poi progettati per rispondere più rapidamente alle esigenze aziendali, favorendo così l’innovazione.
In particolare IBM Power rappresenta la base infrastrutturale ideale per scalare in modo sicuro ed efficiente AIX, IBM i, Linux e le moderne applicazioni cloud-native. Contribuendo a collegare le applicazioni tradizionali ai nuovi ambienti cloud, senza imporre un cambiamento della piattaforma sottostante.
Offrendo al contempo quella flessibilità necessaria per distribuire le applicazioni in un cloud pubblico o privato, grazie a una serie di strumenti e processi coerenti con questo scopo. Tra questi, ad esempio, c’è IBM Power Virtual Server, che offre un’esperienza IaaS (Infrastructure-as-a-Service) in un ambiente co-localizzato con cloud IBM pubblico. Oppure Red Hat Open Shift, una piattaforma aziendale per container Kubernetes su cloud ibrido progettata per aiutare a creare e fornire applicazioni migliori, più velocemente.
Tutto questo senza dimenticare l’affidabilità: storicamente, i server Power offrono una riduzione di almeno il 25% dei tempi di fermo rispetto a server di fascia alta comparabili. Senza dimenticare il cruciale aspetto della sostenibilità: IBM Power10, ad esempio, può dimezzare l’impronta di carbonio rispetto ai vecchi sistemi Power e offre inoltre una scalabilità fino a 2 volte superiore.
In sintesi i benefici dei server IBM Power sono quelli di:
Ma quali sono i passaggi da compiere per intraprendere una strategia di modernizzazione con IBM Power? Innanzitutto occorre prendere le mosse da una valutazione delle applicazioni esistenti in azienda, attraverso l’identificazione delle app tradizionali, composite e cloud-native. È poi possibile approntare una strategia di modernizzazione incrementale attraverso una roadmap a basso rischio, caratterizzata da modelli collaudati. In una fase successiva l’adozione di una cultura DevOps può consentire di automatizzare ulteriormente le pipeline. Infine si può arrivare alla quarta e ultima fase, in cui avviene l’implementazione e utilizzo delle app tradizionali e cloud native senza soluzione di continuità, ottenendo così la massima flessibilità. Un percorso che resta comunque delicato e deve essere accompagnato da un system integrator esperto nella modernizzazione delle infrastrutture IT come Digital Value. Che, come partner IBM, è in grado di affiancare gli utenti finali e accompagnarli in questo percorso di trasformazione digitale. Massimizzando i benefici e riducendo ai minimi termini la complessità sottostante.