Capgemini: focus sulla supply chain e più tecnologia sono le priorità 2023

Le aziende prevedono iniezioni di tecnologie e più diversificazione per rendere la catena di fornitura resiliente, ma anche maggiori investimenti in cloud, dati, analytics e cybersecurity

Autore: Redazione ImpresaCity

Nello scenario attuale, le aziende stanno sempre più adottando un approccio prudente agli investimenti. È quanto emerge da un recente report del Capgemini Research Institute, secondo il quale l’89% delle aziende ritiene le interruzioni nella supply chain il rischio principale per la crescita del business, seguito dall’aumento dei prezzi delle materie prime e dalla crisi energetica. Non a caso, quindi, la resilienza della supply chain rappresenta la priorità principale, tanto che il 43% delle aziende intende aumentare gli investimenti in questo ambito, mentre il 39% punta a incrementare le risorse finanziarie destinate alla tecnologia per ridurre i costi e favorire la trasformazione del business. Le aziende di Stati Uniti e Cina daranno priorità alle questioni legate alla sostenibilità, mentre quelle europee lo faranno in misura minore.

Per realizzare il report “Advancing through headwinds: Where are organizations investing?”, il Capgemini Research Institute ha intervistato a fine 2022 2.000 persone appartenenti ad aziende con un fatturato annuo superiore a 1 miliardo di dollari, provenienti da 15 Paesi tra cui l’Italia, analizzando le loro strategie di investimento in aree quali digital transformation, supply chain, talent & skill e sostenibilità nell’arco dei prossimi 12-18 mesi.



Entrando nel dettaglio, l’89% delle organizzazioni percepisce le interruzioni della catena di approvvigionamento come il rischio principale per la crescita del business nei prossimi 18 mesi, ancora prima dell’aumento dei prezzi delle materie prime (67%) e della crisi energetica (64%). Per minimizzare questo rischio, il 43% dei manager prevede di aumentare gli investimenti nella supply chain nel corso del prossimo anno e anche in seguito, con un incremento medio del 10,4% rispetto ai livelli attuali. Nello specifico, le aziende prevedono di investire maggiormente nelle tecnologie legate alla supply chain (che consentono miglioramenti in termini di agilità, trasparenza e visibilità) e nella diversificazione (di fornitori, produzione e partner di trasporto).

Tra gli interventi prioritari per diversificare la catena di fornitura ci saranno l’onshoring o il near-shoring per avvicinare i siti produttivi alla domanda, la territorializzazione dei fornitori e la diversificazione della base produttiva (cioè la riduzione della dipendenza da un’unica area geografica). I paesi dell’Europa occidentale hanno in programma di investire maggiormente nella diversificazione della catena di fornitura, mentre quelli dell’area Asia-Pacifico prevedono di puntare maggiormente sulle tecnologie a essa legate.



Per affrontare al meglio le perturbazioni economiche, le aziende stanno esaminando il modo in cui la tecnologia può contribuire a stimolare la crescita e a creare rapidamente valore. Dal report emerge che il 39% delle organizzazioni prevede di aumentare gli investimenti in tecnologia nell’arco dei prossimi 12-18 mesi, mentre una quota analoga prevede di mantenerli ai livelli attuali. I manager intendono ricorrere alla tecnologia soprattutto per ridurre i costi e prendere decisioni più rapide, sfruttando il cloud, i dati e gli analytics. Per proteggere maggiormente le loro aziende, quasi la metà degli intervistati stima inoltre di aumentare la spesa per la cybersecurity nel 2023.

Infine, dal momento che i modelli di lavoro ibrido stanno diventando un fenomeno diffuso e che un numero sempre crescente di dipendenti si aspetta flessibilità nel quotidiano, le aziende pianificano di destinare la maggior parte degli investimenti legati al personale su strategie e politiche di questo tipo nel 2023. Infatti, il 65% degli intervistati prevede di investire nelle opzioni di lavoro ibrido e il 61% ha intenzione di optare per soluzioni permanenti di lavoro da remoto per i profili che richiedono meno supervisione e lavoro in team.



In tutto il mondo i leader aziendali stanno orientando i loro investimenti sui settori che continueranno a trainare la business transformation. Devono quindi cogliere le opportunità offerte dalla tecnologia, non solo per rendere le loro imprese più efficienti, sostenibili e resilienti, ma soprattutto per favorire opportunità di crescita sul lungo periodo. È inoltre essenziale investire nei talenti in grado di realizzare queste trasformazioni del business model e della catena del valore, evitando di sacrificare l’esperienza complessiva dei dipendenti. Queste aree di investimento sono indispensabili affinché le organizzazioni riescano non solo a superare l’incertezza che caratterizza il contesto attuale, ma anche a uscirne più forti e resilienti”, commenta Aiman Ezzat, CEO di Capgemini.


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