Anche l'ESA guarda al 5G esteso allo Spazio

L'ESA dà il via a una collaborazione internazionale per lo sviluppo di applicazioni basate sull'integrazione del 5G con le reti satellitari

Autore: Redazione ImpresaCity

Una collaborazione internazionale e cross-industry che agevoli lo sviluppo di nuove applicazioni del 5G, puntando anche all'integrazione con altre tecnologie di comunicazione: il (meno definito) 6G e le connessioni satellitari. Spiegata così sembra l'ennesima iniziativa creata per spingere un 5G che sembra sempre bisognoso di nuovi impulsi, ma spicca il fatto che stavolta a promuovere la collaborazione inter-settoriale sia l'ESA, l'Agenzia Spaziale Europea.

L'ESA ha infatti assemblato una squadra composta da sei entità che inizieranno a collaborare strettamente per accelerare qualla che viene definita come la "digitalizzazione 5G della economia Europea". Le entità coinvolte sono il centro di competenza 5G/6G Hub di Harwell, nel Regno Unito, poi CGI per la parte strettamente IT, la UK Space Agency, Eutelsat e OneWeb come operatori satellitari, Vodafone come operatore mobile convenzionale.

L'idea di fondo dell'ESA è che una nuova generazione di applicazioni 5G sia alle porte, grazie all'integrazione con altre forme di connettività, in particolare quelle satellitari. Si tratta di una visione condivisa in particolari da diversi grandi nomi dell'IT, se si guarda al lavoro e alle partnership che stanno definendo attori come AWS e gli altri principali cloud provider.

Si tratta anche di una visione che non si può concretizzare senza un preventivo lavoro di analisi, studio e test che coinvolga anche infrastrutture di terra e satellitari. Da qui la necessità di coinvolgere operatori importanti nei loro rispettivi campi, anche perché l'integrazione tra reti e sistemi diversi diventa un tassello di base per servizi di nuova concezione. Basati, secondo l'ESA, su una connettività "continua, istantanea e ubiqua".

La nuova iniziativa dell'ESA ruota intorno al centro di competenza del 5G/6G Hub creato circa un anno fa presso lo European Centre for Space Applications and Telecommunications (ECSAT) di Harwell. Il centro è nato come luogo dove mostrare le possibili applicazioni pratiche della convergenza delle reti di telecomunicazioni.

Ora per Harwell inizia una nuova fase di sviluppo che coinvolge in maniera strutturata altri attori del mercato. L'idea è andare oltre la parte dimostrativa e di test per iniziare a sviluppare soluzioni mirate, in particolare per l'ambito edge computing. In prospettiva è previsto anche il coinvolgimento di aziende del settore telecomunicazioni e della nascente space economy.


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