Una analisi Reichelt Elektronik mette in luce l’approccio pragmatico alla digitalizzazione da parte delle piccole imprese italiane
Autore: Redazione ImpresaCity
Il tessuto economico italiano, si sa, è fatto in larga maggioranza da piccole-medie imprese. Dalle classiche aziende a conduzione familiare sino alle moderne startup, sono le organizzazioni di piccole dimensioni a dominare lo scenario industriale nazionale. Il che è spesso un vantagglio - le PMI dovrebbero essere più flessibili e reattive delle grandi realtà - ma lato innovazione tecnologica ha sempre comportato qualche problema. Le PMI hanno meno risorse per innovare, quindi devono necessariamente fare una selezione tra le opportunità offerte al mercato.
Reichelt Elektronik, che alle imprese vende componentistica, ha condotto una indagine su un campione di 250 aziende di piccole dimensioni per delineare la loro posizione nei confronti della digitalizzazione e, più in generale, delle nuove tecnologie.
La constatazione di partenza è che la maggior parte delle piccole imprese oggi fa effettivamente affidamento su strumenti digitali per cercare un vantaggio competitivo e per tenere alta l'operatività. Per queste aziende, in particolare, le tecnologie aiutano a comunicare e ad essere flessibili. Ad esempio, il 24% del campione adotta soluzioni di telefonia smart, come la unified communication, il 30% ha già investito in tecnologie che permettono di accedere ai dati aziendali da remoto, come ad esempio una VPN, il 44% lavora su ambienti cloud.
Le PMi quindi utilizzano un buon numero di strumenti e soluzioni digitali. Però, al momento, nessuno di essi sembra particolarmente consolidato e diffuso: le PMI si affidano a soluzioni ad hoc che rispecchiano le esigenze specifiche del proprio ambiente di lavoro.
Per le PMI, la digitalizzazione è soprattutto un modo per soddisfare più rapidamente le nuove richieste dei clienti. Che desiderano soprattutto ricevere informazioni più esaustive sui prodotti e suggerimenti (lo indica il 52% del campione), tempi di consegna più rapidi di articoli e servizi (55%) e risposte più veloci alle loro richieste (59%). In questo scenario, il 49% delle PMI afferma che la digitalizzazione ha permesso di mantenere la propria competitività. Il 45% anche di aver acquisito nuovi clienti o ordini come risultato dell’adozione di strategie di digitalizzazione.
Prevedibilmente, anche il sondaggio di Reichelt Elektronik evidenzia che le PMI più "giovani" sono anche quelle che gestiscono meglio la digitalizzazione. Sono le neo-aziende con meno di un anno di vita, ad esempio, a rappresentare la fetta maggiore (33%) delle imprese convinte che la digitalizzazione le renda maggiormente competitive. Al contrario, il 32% delle aziende con più di 50 anni non dichiara alcun sentimento nei confronti della digitalizzazione.
L'approccio positivo alla digitalizzazione è però anche una questione di dimensioni. Le aziende più piccole (da 2 a 10 dipendenti) sono infatti anche quelle che evidenziano con più frequenza di affrontare problemi come una errata valutazione del potenziale della digitalizzazione (lo indica il 46% di queste micro-aziende), una mancanza d’interesse verso il digitale (38%), una mancanza di personale qualificato (63%).