A poco meno di sei mesi dalla pubblicazione a novembre 2022 sulla Gazzetta UE del Digital Services Act, la norma che impone regole più stringenti alle piattaforme di grandi dimensioni che erogano servizi digitali ai cittadini europei, è arrivato a fine aprile l’elenco delle big tech alle quali la disciplina sarà applicabile.
Autore: Redazione ImpresaCity
A poco meno di sei mesi dalla pubblicazione a novembre 2022 sulla Gazzetta UE del Digital Services Act, la norma che impone regole più stringenti alle “piattaforme” di grandi dimensioni che erogano servizi digitali (anche) ai cittadini europei, è arrivato a fine aprile l’elenco delle big tech alle quali la disciplina sarà applicabile.
Nella sostanza, il DSA - in italiano Legge sui servizi digitali - è un’evoluzione della vecchia direttiva sul commercio elettronico: parte dalla constatazione che le piattaforme online hanno portato vantaggi significativi sia ai consumatori sia all’innovazione, ma sono anche il mezzo per la diffusione di contenuti, beni o servizi impropri, dannosi e anche illegali.
Nelle intenzioni, il DSA nasce per riequilibrare diritti e responsabilità di utenti, piattaforme e autorità pubbliche, e si rivolge ai servizi definiti come “piattaforma online di dimensioni molto grandi” o “motore di ricerca online di grandi dimensioni”. In sostanza, si tratta dei servizi che al 17 febbraio scorso avevano più di 45 milioni di utenti (il 10% della popolazione in Europa), come le piattaforme di alcuni giganti...