Afine maggio Nvidia ha superato la simbolica soglia dei mille miliardi di capitalizzazione. Il che significa, finanziariamente, giocarsela con i grandi: Apple, Amazon, Microsoft, Google.
Autore: Redazione ImpresaCity
Afine maggio Nvidia ha superato la simbolica soglia dei mille miliardi di capitalizzazione. Il che significa, finanziariamente, giocarsela con i grandi: Apple, Amazon, Microsoft, Google. Quello che colpisce è la velocità con cui Nvidia ha raggiunto questi valori: è diventata “trilionaria” quando il suo titolo ha superato i 401 dollari, un mese prima era ancora a 289 e a inizio anno a 143.
Questo non è il boom di una startup da deep technology scoperta dal mercato. Nvidia è da anni e anni consolidato fornitore di tecnologie fondamentali per le applicazioni di Intelligenza Artificiale. Non ci vuole un genio della finanza per capire che se in cinque mesi il suo valore in Borsa è quasi quadruplicato, è perché oltre alla tecnologia – il cui merito non si discute, per carità – ha giocato un ruolo decisivo l’hype.
Ed ecco il problema: l’intero campo dell’AI sembra essere diventato di colpo “too big to fail”. Troppe aziende ci stanno scommettendo senza avere – almeno questa è la netta impressione – una strategia veramente chiara e una comprensione delle sue implicazioni. Si corre perché è impossibile non “esserci”. Serve mettere l’AI generativa dentro qualche prodotto, servizio o piattaforma. Al resto si penserà poi, magari, dopo aver fatto contenti azionisti, grandi investitori, mercato. Porsi domande su quanto sta accadendo non è un nuovo luddismo, nonostante ciò che dicono la Silicon Valley e i suoi fan a tutti i costi: è necessario. Sappiamo poco di come - con quali dati - sono addestrate le varie funzioni di AI che stanno arrivando sul mercato...