La spesa pubblica in tecnologie ICT nel 2022 è aumentata del 5,8%, sulla spinta crescente delle priorità dettate dal PNRR
Autore: Redazione ImpresaCity
Gli investimenti tecnologici della PA italiana aumentano e si prevede che crescano bene anche nel prossimo futuro: questo è il succo delle analisi che Agid, l’Agenzia per l’Italia Digitale, ha fatto dei dati ricevuti da un campione di 77 amministrazioni centrali, regionali e locali e di 168 enti e strutture sanitarie operanti sul territorio nazionale.
In cifre, nel 2022 la Pubblica Amministrazione italiana ha speso oltre 7 miliardi di euro in ICT, il che rappresenta un aumento del 5,8% rispetto al 2021. Questa propensione alla spesa continuerà a crescere nel prossimo triennio, almeno secondo le stime del campione stesso, che - sottolinea Agid - intercetta oltre il 90% della spesa ICT della PA.
La spesa della PA è per il momento soprattutto infrastrutturale. Piattaforme e Infrastrutture rappresentano infatti le principali macro-voci di spesa, rispettivamente con il 49% e il 20% del totale. Seguono servizi (14%), dati (8%), sicurezza informatica (4%), governance (3%), interoperabilità (2%). In questo sviluppo brilla il cloud, adottato dal 100% delle PA locali, dal 95% delle Regioni e Province autonome, dall’89% delle PA centrali.
L'evoluzione tecnologica della PA è dettata oggi principalmente dalle linee guida del PNRR e dovrebbe essere sempre più così da qui al 2026, anno "soglia" dei Piani Nazionali europei. Anche per questo i percorsi di Trasformazione Digitale degli enti pubblici stanno seguendo direttrici ben identificate: modernizzazione dell'infrastruttura, passaggio al cloud, evoluzione dei servizi al cittadino in ottica digital e mobile first.
Secondo Agid, nei prossimi anni gli enti centrali e locali investiranno in particolare anche in altre tre direzioni principali. In primis la cybersecurity, perché soprattutto negli ultimi anni numerosi attacchi cyber hanno colpito gli enti pubblici. Ma sono traguardati in modo specifico anche lo sviluppo di piattaforme e sistemi per condividere e analizzare dati, in ottica decisionale, e la creazione di una identità digitale nazionale unica, indicata come "propedeutica all’evoluzione verso il portafoglio elettronico EUDI Wallet".
La Sanità pubblica territoriale rappresenta per Agid un mondo abbastanza variegato e in evoluzione da meritare un approfondimento specifico. Che evidenzia un limite importante: i progetti ICT in atto e previsti per il futuro sono principalmente per l’aggiornamento dell’esistente, solo di rado per l'introduzione di tecnologie innovative e data-driven.
Qualcosa comunque si muove ed è lecito essere ottimisti. La Sanità italiana investe in infrastrutture anche per la migrazione verso il cloud e per supportare nuovi servizi di assistenza e monitoraggio a distanza. La Telemedicina è infatti tuttora un ambito importante di investimento, spiega Agid, con l’avvio di un numero significativo di progetti nel 2022 e nel 2023.
Anche i progetti per la Cartella Clinica Elettronica registrano un’accelerazione, per poterne estendere l’adozione all’intera struttura ospedaliera. E in particolare per rafforzare proprio i servizi di Telemedicina, che devono integrarsi anche sotto questo aspetto con i sistemi informativi sanitari.
Anche per la Sanità resta sullo sfondo l'immancabile tema della sicurezza. Crescono infatti fortemente i progetti di cybersecurity, in particolare nel 2023. Segno, secondo Agid, della crescente sensibilità e attenzione verso questo tema. La cronaca della sicurezza IT vede d'altronde sempre più spesso nel mirino le strutture sanitarie.