Le spese legate al cloud possono crescere esponenzialmente quando mancano una governance attenta e una pianificazione curata
Autore: Antonio D’Agata
Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescita costante nell’adozione del cloud. La pandemia e la conseguente diffusione del lavoro da remoto ne hanno favorito l’espansione, ma la spinta è destinata a continuare, tanto nel pubblico quanto nel privato.
Secondo l’ultimo rapporto Eurostat, il 41% delle imprese europee ha utilizzato servizi di cloud computing nel 2021, principalmente per l’hosting di e-mail e l’archiviazione di file nel cloud. L’Italia è tra i Paesi europei in cui l’adozione di questa tecnologia è più rapida, sebbene la percentuale di utilizzo del cloud in materia di applicazioni software e hosting database sia ancora relativamente bassa e presenti, dunque, ampi margini di crescita.
Oggi le imprese di qualsiasi settore e dimensione devono fare i conti con un panorama competitivo internazionale fortemente digitalizzato. L’adesione ai modelli IT di ultima generazione richiede la modernizzazione delle applicazioni aziendali legacy, nonché un cambio nelle metodologie di sviluppo del software e gestione del ciclo di vita. L’adozione di metodologie DevOps, Agile e Design Thinking per la progettazione applicativa può facilitare questo passaggio.
Il business chiede tecnologie a supporto delle attività aziendali in grado di sostenere più alti livelli di performance e flessibilità, riducendo però i costi di implementazione e manutenzione. Per ottenere questi risultati è necessario modernizzare le applicazioni aziendali, nell’ottica di una strategia “cloud first” che permetta di soddisfare le necessità applicative del business (accesso multi-device, disponibilità 24x7, usability, velocità di time-to-market).
È chiaro che il passaggio alle applicazioni aziendali moderne comporta uno sforzo non banale per l’intera organizzazione: il dipartimento IT deve impiegare tempo e risorse per la migrazione in cloud o l’eventuale software selection, ma anche gli utenti devono essere formati e abituarsi ai nuovi strumenti.
C’è poi il delicato tema legato ai costi. Spesso, le spese legate al cloud possono crescere esponenzialmente quando mancano una governance attenta e una pianificazione curata. Ora che il cloud è entrato di peso nella vita aziendale ed è stato adottato in maniera trasversale dai vari dipartimenti, i CFO si stanno infatti accorgendo di quanto le spese nascoste possano pesare sul budget mensile.
La buona notizia è che abbattere i costi nascosti nel journey to cloud è possibile. Il costo nascosto più comune riguarda la gestione delle risorse e quindi la pianificazione delle capacità, che vengono concordate con il vendor. In assenza di una previsione accurata, le organizzazioni si possono trovare nella condizione di avere più risorse del necessario (over-provisioning) oppure meno di quanto serve per raggiungere il livello di prestazioni auspicato (under-provisioning).
Nel primo caso, significa che l’impresa sta letteralmente pagando qualcosa che non usa, perché ha calcolato male le necessità. Nel secondo, si aggiunge la beffa di avere investito risorse sul cloud e non ottenere comunque le prestazioni attese. Una pianificazione poco attenta può portare l’azienda a dovere saldare i costi del cloud per risorse non necessarie. Ecco perché è così importante affidarsi a partner esperti, in grado di dedicare tempo e competenze all’analisi dei bisogni dell’azienda, per dimensionare correttamente le istanze cloud.
Per far fronte alla richiesta continua di nuove funzionalità, le organizzazioni devono dotarsi degli strumenti adeguati, capaci di tenere il passo. Adottare soluzioni cloud diventa perciò una necessità operativa, ma produce un reale vantaggio per l’azienda solo se le soluzioni sono progettate specificamente per vivere nel cloud e cogliere a pieno tutti i suoi vantaggi.
Axiante è in grado di aiutare le aziende a ottenere il massimo dalle soluzioni cloud native, così da raggiungere la massima velocità, agilità ed efficienza DevOps. Le soluzioni che realizziamo sono costruite con un approccio cloud-native, così che arrivino in modo più rapido e performante agli utenti che le utilizzano. Ci assicuriamo che le organizzazioni possano sfruttare tutti i punti di forza unici del cloud: migliore scalabilità, maggiore flessibilità, allineamento delle operazioni con le esigenze di business e un time-to-market più rapido.
Antonio D’Agata è Partner e Director Strategic Accounts di Axiante