Al via una scissione di BlackBerry in una componente IoT, più promettente e da quotare in Borsa, e una cybersecurity dal futuro più incerto
Autore: Redazione ImpresaCity
Ci sono casi in cui le strategie di sviluppo di un vendor tecnologico possono essere dettate da una visione dell'innovazione, altri invece in cui comanda l'immancabile logica di "creare valore per gli azionisti". Questo secondo scenario ora riguarda BlackBerry, che da quando ha perso il treno della rivoluzione smartphone ha sempre cercato una nuova via significativa da seguire.
In realtà questa via BlackBerry l'aveva trovata. L'esperienza maturata nella gestione delle comunicazioni aziendali - quando "BlackBerry" era sinonimo di mobile business - le hanno permesso di crearsi una posizione abbastanza solida nel mondo del software per la cybersecurity.
Adesso però BlackBerry (più formalmente, BlackBerry Limited) ha deciso che per creare il già citato valore per gli azionisti deve focalizzarsi meglio sull'area che promette maggiore crescita: lo sviluppo di soluzioni per gli ambienti Internet of Things. In questo ambito rientrano ancora diverse tecnologie che BlackBerry ha sviluppato per la messa in sicurezza delle comunicazioni, ma anche l'affidabilità del sistema operativo QNX e alcune soluzioni specifiche per il mercato automotive.
Così BlackBerry Limited ha deciso di dividersi in due aziende separate: una dedicata appunto al mondo IoT e l'altra all'ambito della cybersecurity. Entrambe queste neo-aziende "hanno tecnologie e talenti all'avanguardia e si rivolgono a opportunità crescenti di mercato", secondo John Chen, CEO di BlackBerry.
Separandosi e agendo in maniera autonoma e indipendente, le due neo-aziende potranno operare in maniera più efficace e focalizzata, sostiene il management di BlackBerry. Come spesso viene indicato in casi come questo, il principale vantaggio per le due neo-aziende sarà la possibilità di sviluppare strategie proprie e gestire in autonomia il proprio capitale.
Il principale obiettivo a breve termine dell'operazione è però finanziario: il management di BlackBerry intende quotare la componente IoT in Borsa entro la metà del prossimo anno fiscale, quindi entro settembre 2024. Una "BlackBerry IoT" autonoma dovrebbe essere più attraente per il mercato degli investitori e quindi generare maggior valore per gli azionisti vecchi e nuovi.
Oltre ai tempi di questo obiettivo, poco si sa della strada che sarà seguita per ottenerlo e di cosa accadrà alla componente cybersecurity. Qui le ambizioni di BlackBerry, specie dopo l'acquisizione di Cylance nel 2018, non sembrano essersi concretizzate come sperato. La scissione quasi certamente non nasce per creare una "good company" IoT e una "bad company" dedicata alla cybersecurity, ma è chiaro che questa seconda componente viene valutata meno promettente.