Il timore delle aziende è che la condivisione dei dati per l’intelligenza artificiale generativa possa generare caos
Autore: Redazione ImpresaCity
Una ricerca di Cloudera ha rivelato che più della metà delle aziende Usa (il 53%) attualmente si avvale di tecnologie di AI generativa e un ulteriore 36% si trova nelle prime fasi di esplorazione per una potenziale implementazione nel prossimo anno. Tuttavia, oltre otto su dieci decision maker IT e responsabili della gestione dei dati (84%) sono preoccupati di fronte alla prospettiva di condividerli con terze parti per l’addestramento o la messa a punto dei modelli di AI generativa, percependo un ambiente ancora poco controllato quando si tratta di privacy, sicurezza e conformità. Inoltre, quasi tutti gli intervistati (95%) ritengono che il pieno controllo dei dati durante l’addestramento dei modelli di AI sia fondamentale per potersi fidare dei risultati.
L’indagine “2023 Evolving Trends: Data, Analytics & AI”, condotta da Coleman Parker la scorsa estate, ha interpellato 500 tra decision maker IT data scientist negli Stati Uniti in merito allo stato e ai programmi delle loro aziende in materia di AI generativa.
Il miglioramento della comunicazione con i clienti tramite chatbot o altri strumenti (55%), il supporto allo sviluppo di prodotti (44%) e di concetti (44%) sono citati come i principali vantaggi offerti dall’AI generativa. Vengono citati anche il supporto all’analisi dei dati (34%), lo sviluppo di software (32%) o l’automazione di attività e processi (28%).
“Nonostante siano anni che si lavora sui prodotti di AI analitica, ChatGPT ha accelerato l’innovazione dell’intelligenza artificiale generativa. Tuttavia, rimangono preoccupazioni per quanto riguarda l’affidabilità, la conformità, l’autorizzazione e la proprietà intellettuale. Le aziende temono la potenziale esposizione di modelli addestrati utilizzando dati pubblicamente disponibili e/o che hanno ricevuto risposte errate da modelli di AI NON addestrati in coerenza con il contesto aziendale. I risultati del sondaggio confermano la nostra convinzione che i problemi dei dati sono reali e che le aziende che sono riuscite a creare fonti di dati affidabili e sicure saranno avvantaggiate nel produrre risultati più affidabili con le applicazioni di AI generativa”, commenta Abhas Ricky, Chief Strategy Officer di Cloudera.