Ufficializzata l'operazione, con cui HPE punta a rafforzarsi come fornitore "totale" per le nuove architetture data center
Autore: Redazione ImpresaCity
Il ventilato matrimonio tra HPE e Juniper Networks è ufficiale: la prima acquisirà la seconda per circa 14 miliardi di dollari. In sostanza, nell'acquisizione HPE pagherà circa 40 dollari per ogni azione di Juniper, una somma che rappresenta un cospicuo margine rispetto alla quotazione effettiva (circa 30 dollari) quando hanno cominciato a circolare le prime voci sull'operazione.
Un "premium" di oltre il 30%, per un'operazione che HPE dovrà oltretutto finanziare parzialmente con nuovo debito e nuovi prestiti, si giustifica solo in presenza di futuri potenziali guadagni importanti e di opportunità tecnologiche da sfruttare a breve termine. E in effetti HPE sottolinea che non mancano sia i primi sia le seconde.
Per HPE potenziare la propria proposta in campo networking è importante perché, in questa fase dello sviluppo dell'IT, il networking sta assumendo un ruolo sempre più chiave. Nei data center lo ha sempre avuto, in verità, e anche ben più di quanto le aziende utenti percepissero. Ma ora la necessità di muovere grandi quantità di dati all'interno dei data center fa aumentare gli investimenti in nuove infrastrutture di rete.
Oggi si stima che la componente networking pesi per il 20% circa degli investimenti infrastrutturali dei data center, una quota che ovviamente rappresenta un business potenziale molto interessante per chi proponga adeguati prodotti di fascia enterprise. Un aspetto che anche HPE sottolinea, indicando che l'acquisizione di Juniper dovrebbe raddoppiare il giro d'affari del suo business networking.
Non va poi dimenticato - e infatti HPE lo rimarca - che con Juniper la società di Antonio Neri acquisisce anche un parco clienti di tutto rispetto, tra operatori Telco e cloud provider.
Dal punto di vista più tecnologico-strategico, HPE punta decisamente anche sul fatto che la sua componente networking, potenziata dai prodotti e dalle tecnologie Juniper, può integrarsi strettamente con il resto dell'offerta hardware e software di fascia enterprise. Il che permette ad HPE di offrire quelle "soluzioni tecnologiche sicure e unificate che collegano, proteggono e analizzano i dati delle aziende dall'edge al cloud" che i grandi clienti oggi, secondo HPE, chiedono.
Molto si giocherà su quanto saranno effettivamente complementari e facili da integrare le tecnologie e le piattaforme HPE e Juniper. Da quanto punto di vista è ancora presto per fare valutazioni, ma sembrano esserci relativamente pochi problemi per la parte più pregiata delle soluzioni per i data center.
Qualche dubbio in più lo generano le potenziali sovrapposizioni "fuori" dai data center, ossia tra le piattaforme HPE Aruba e quelle Juniper per la gestione delle infrastrutture wireless e cablate. Qui è più probabile che sia la componente Aruba a prevalere, anche perché la "scommessa" dell'acquisizione di Aruba è stata ampiamente vinta da HPE: dall'acquisizione ad oggi il suo business è cresciuto di oltre sette volte e rappresenta una delle voci a maggior crescita del bilancio HPE.
Una volta completata l'acquisizione la divisione networking di HPE sarà guidata dall'attuale CEO di Juniper, Rami Rahim. Sarà interessante vedere - ma per questo ci vorrà tempo - quanto l'assorbimento di Juniper porterà HPE ad essere di nuovo un nome di riferimento per il networking enterprise, capace di scalzare player più specializzati e consolidati presso i grandi clienti.