Un ricerca rivela che l'83% prevede di aumentare gli investimenti in strumenti e tecnologie digitali nei prossimi 12-18 mesi, in particolare nell'AI come driver di innovazione e crescita, mentre il 52% farà lo stesso per la sostenibilità
Autore: Redazione ImpresaCity
Sono confortanti i risultati di una ricerca condotta dal Capgemini Research Institute, resa nota in occasione del World Economic Forum di Davos, in svolgimento in questi giorni in Svizzera, secondo la quale le aziende stanno iniziando il 2024 con un maggior livello di ottimismo riguardo alla crescita rispetto a 12 mesi fa.
Il report, dal titolo “Embracing a brighter future: Investment Priorities for 2024”, analizza i piani di investimento per i prossimi 12-18 mesi di 2.000 business leader a livello globale, Italia compresa. Customer experience, innovazione, competenze interne, sostenibilità e supply chain sono le aree di business strategiche che beneficeranno di maggiori investimenti. Secondo il report, in media il 56% dei manager è fiducioso riguardo alla crescita futura della propria organizzazione nonostante gli attuali venti contrari di natura macroeconomica, rispetto al 42% di 12 mesi fa, anche se al riguardo le percentuali italiane sono molto inferiori rispetto alla media, con il 41% dei manager che si mostra fiducioso, in netto miglioramento rispetto al 27% dello scorso anno.
L'AI come driver dell'innovazione: dal momento che i leader aziendali sono sempre più consapevoli della potenza dell'AI e dell'AI generativa per promuovere l'innovazione e stimolare la crescita, l'88% di loro prevede di concentrarsi su questa tecnologia.
L’AI giocherà un ruolo sempre maggiore nei processi decisionali cruciali: i leader aziendali prevedono che tra cinque anni i processi decisionali cruciali saranno supportati dall'AI. Il settore Life Sciences sembra essere in testa, con quasi la metà dei processi decisionali più importanti destinati a essere supportati dall'AI entro 5 anni. Tuttavia, la maggioranza dei leader aziendali in tutti i settori sottolinea che la capacità di giudizio umana è più che mai necessaria in un mondo guidato dall'AI.
La cybersecurity resta un aspetto fondamentale: il 61% dei leader aziendali considera oggi le minacce alla cybersecurity un rischio prioritario per la crescita aziendale, con un notevole aumento rispetto al 39% del 2023.
Il cambiamento climatico è quasi una minaccia esistenziale: quasi la metà dei leader aziendali globali prevede che il cambiamento climatico rappresenterà il principale fattore di rottura per le aziende nel prossimo decennio. In quest'ottica, i leader aziendali affermano che la mancanza di procedure e processi sostenibili rappresenterà un rischio esistenziale a lungo termine per le loro organizzazioni.
Gli incentivi favoriscono gli investimenti: il 57% dei dirigenti aziendali ha dichiarato che intende aumentare gli investimenti in tecnologie pulite negli Stati Uniti nei prossimi 2-3 anni grazie all'Inflation Reduction Act (IRA), mentre la stessa percentuale prevede di farlo in UE come conseguenza diretta del piano industriale Green Deal.
Supply chain sempre vulnerabili: l'impatto della nota pandemia e le conseguenti difficoltà economiche hanno aumentato la consapevolezza circa la vulnerabilità delle supply chain globali su cui le imprese internazionali fanno da tempo affidamento. Nell'ultimo anno, i leader aziendali hanno cercato di ripensare e ridisegnare la struttura delle loro catene di fornitura globali, con l'obiettivo di ridurre al minimo il rischio di gravi interruzioni. Gli insegnamenti tratti dai lockdown hanno portato a un aumento delle soluzioni di nearshoring e friend-shoring per gli approvvigionamenti, riducendo l'esposizione alle turbolenze macroeconomiche e logistiche. Poco meno della metà (45%) dei dirigenti d'azienda afferma che in futuro una parte significativa dei loro approvvigionamenti sarà oggetto di friend-shoring, mentre il 49% dichiara che sta investendo in altre economie emergenti per ridurre la dipendenza dalla Cina.
Competenze e ambienti di lavoro restano una priorità chiave: la carenza di personale con le giuste competenze è tra le principali criticità aziendali per quasi sei organizzazioni su dieci (in crescita di un terzo rispetto all'anno scorso). Mentre le organizzazioni pianificano e implementano le loro politiche di ritorno al lavoro in presenza, un quarto prevede anche di aumentare gli investimenti in spazi per uffici, in crescita rispetto al 4% dello scorso anno. Tuttavia, molte organizzazioni ritengono che il lavoro flessibile e ibrido non sia destinato a scomparire.
“Il nostro report annuale sul sentiment e sulle intenzioni di investimento dei leader aziendali a livello globale rappresenta un segnale di ottimismo per l'inizio del 2024. I leader aziendali stanno iniziando l'anno con un maggiore senso di fiducia rispetto a 12 mesi fa, con la tecnologia e l'AI destinate a guidare la prossima fase della transizione verso un'economia globale più digitale e sostenibile. È una buona notizia che le aziende stiano aumentando gli investimenti in un'ampia gamma di aree di business critiche, dalla customer experience all'innovazione, dal talento alle supply chain e, forse ancora più importante, alla sostenibilità. Siamo solo agli inizi per quanto riguarda il contributo che strumenti e tecnologie digitali, in particolare l'intelligenza artificiale, possono dare al raggiungimento di questi obiettivi di business”, commenta Aiman Ezzat, Chief Executive Officer di Capgemini.