Ricoh: in Italia tecnologie obsolete per quasi un dipendente su due

Una ricerca indica che circa la metà dei lavoratori del nostro Paese ritiene che la propria impresa sia in ritardo nell’innovazione per migliorare la workplace experience e l’automazione dei processi

Autore: Redazione ImpresaCity

Un recente studio promosso da Ricoh Europe e condotto dalla società di analisi Opinium mette in evidenza l’esistenza di un significativo gap tra le aspettative dei dipendenti italiani in relazione alle tecnologie per il workplace e la capacità delle aziende di rispondervi. Infatti, quasi la metà (44%) dei 1.000 lavoratori del nostro Paese coinvolti nell’indagine ritiene che la propria organizzazione sia in ritardo nell’adozione di soluzioni che garantirebbero loro numerosi vantaggi.

Un intervistato su tre (35%) afferma che le attuali modalità operative frenano la produttività e oltre la metà del campione (56%) denota un sovraccarico di attività amministrative. Inoltre, solo il 62% dei dipendenti ritiene che la propria organizzazione metta a diposizione le tecnologie necessarie per permettere loro di lavorare in modo efficace, perdendo di conseguenza importanti opportunità.

Le aziende dovrebbero dunque puntare sull’automazione dei processi e su strumenti per la workplace experience in grado di migliorare la collaborazione e di snellire i flussi di lavoro eliminando i task ripetitivi. L’innovazione tecnologica garantita dalle soluzioni per la collaboration e la gestione dei workflow consente alle persone di focalizzarsi su attività a valore aggiunto, migliorandone così l’esperienza e la soddisfazione. Oltre tre quarti (76%) dei dipendenti è convinta di poter offrire maggior valore alla propria azienda avendo a disposizione strumenti e tecnologie adeguate.



Se il gap evidenziato non verrà colmato nel corso del 2024, le imprese corrono il rischio che i propri dipendenti ricerchino un altro posto di lavoro in cui le esigenze delle persone vengono tenute in considerazione. Quasi un quinto del campione d’indagine (18%) ha indicato le modalità di lavoro e l’employee experience tra le principali ragioni per le quali cambierebbe lavoro, e oltre un quarto (27%) ha citato tra queste anche l’innovazione tecnologica.

Guardando al futuro, appare indispensabile che le aziende allineino le tecnologiche alle esigenze dei dipendenti, in particolare per quanto riguarda l’automazione dei processi e la workplace experience, due ambiti che possono aiutare i dipendenti a essere più produttivi e a concentrarsi su attività maggior valore aggiunto. Come mostrato dalla nostra ricerca, le organizzazioni che trascurano l’employee experience e le tecnologie per il workplace rischiano di perdere i migliori talenti che cercheranno altrove un ambiente di lavoro che soddisfi le loro esigenze”, commenta Nicola Downing, CEO di Ricoh Europe.


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