I risultati delle ultime trimestrali spostano poco la top ten dei cloud vendor del 2024, ma AWS trema.
Autore: Valerio Mariani
La presentazione dei dati dell’ultima trimestrale di Amazon, e dunque di AWS, ha dato il via a una coda di polemiche che conferma un paio di cosette. Il CEO di Amazon, Andy Jassy, ha dichiarato: “Passando ad AWS, i ricavi del quarto trimestre sono cresciuti del 13% anno su anno rispetto al 12% anno su anno nel terzo trimestre, e ora ci stiamo avvicinando a un fatturato annualizzato di 100 miliardi di dollari. Osserviamo che relativamente ai ricavi incrementali in ogni trimestre, AWS ha aggiunto più di 1,1 miliardi di dollari che, al netto del cambio, è più di qualsiasi altro fornitore di servizi cloud, per quanto ne sappiamo”.
Qualcuno ha avuto da ridire sull’affermazione: nella fattispecie Bob Evans del sito Acceleration Economy. Evans ha fatto notare a Jassy che l’incremento dei ricavi di Microsoft Cloud trimestre su trimestre è di 1,9 miliardi di dollari. Dunque, Jassy e i suoi collaboratori probabilmente hanno un po’ di problemi con la matematica. Oppure, come sostiene qualcun altro, Amazon inizia a sentire il fiato di Microsoft sul collo, al punto da immaginare un 2026 da sorpasso. Questo perché attualmente la crescita a valore di Microsoft Azure è maggiore rispetto a quella di AWS.
Limitandoci al presente, dopo la pubblicazione delle ultime trimestrali possiamo fornire lo stato attuale del mercato degli hyperscaler, considerando fatturati e tassi di crescita nell’ultimo trimestre. Secondo Synergy Research Group, il comparto delle infrastrutture cloud ha raggiunto globalmente i 73,7 miliardi di dollari nel quarto trimestre del 2023. Il valore corrisponde a un incremento del 20% rispetto ai 61,6 miliardi di dollari del periodo equivalente del 2022. In tutto il 2023 la spesa complessiva globale in infrastrutture cloud ha toccato quota 270 miliardi di dollari, con un incremento del 19% anno su anno. In particolare, l’incremento di 5,6 miliardi di dollari registrato dal terzo al quarto trimestre 2023 è stato il maggiore a valore da quando si misura il mercato.
Nell’ultimo trimestre del 2023, AWS risulta ancora il leader nel mercato degli hyperscaler. Ma il colosso ha perso due punti percentuali di market share, passando al 31%, punti che ha guadagnato Microsoft. In effetti, Nadella ha compiuto un vero e proprio miracolo: Azure serve 53mila clienti nel mondo e nel 2019 la sua quota di mercato era metà di quella di AWS, oggi è del 24%. Inoltre, per AWS la crescita percentuale sul trimestre rispetto al 2022 è stata del 13%, quella di Azure del 30%.
I tre leader, in ordine Amazon, Microsoft e Google, cubano per il 67% del totale. Google Cloud mantiene l’11% delle quote, senza variazioni di rilievo sul trimestre. A seguire, Alibaba cala dal 6% del 2021 al 4% del 2023 in attesa dello spin off di Alibaba Cloud, mentre Salesforce ha una quota del 3%, stabile da tre anni a questa parte, guadagnando il quinto posto in classifica a discapito di IBM.
Relativamente ai fatturati, nell’ultimo trimestre fiscale AWS ha dichiarato 24,2 miliardi di dollari, mentre Microsoft ne dichiara 33,7. Google dichiara 9,2 miliardi nel trimestre, con un incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del 25,7%, segue Salesforce con 8,7 miliardi di dollari, Oracle e Alibaba.
La top 10 dei cloud provider presenta profili (molto) eterogenei: c’è chi non fornisce servizi IaaS ma solo SaaS e PaaS, e c’è chi ha scaltramente riorganizzato l’offerta. Il business AWS e quello di Microsoft, per esempio, sono definiti diversamente. Azure è parte della divisione Microsoft Intelligent Cloud che comprende infrastruttura, applicazioni e servizi per il computing e per lo storage, database e tool di monitoraggio. E Microsoft ci mette dentro anche Office, LinkedIn, Dynamics 365. Una mossa del genere evidentemente incide non poco sul fatturato della divisione Cloud.
L'offerta AWS, invece, comprende tool (servizi cloud) per il computing, per lo storage, database, analytics, networking, mobile, per lo sviluppo e la gestione, per l’IoT, la sicurezza. Salesforce, invece, genera fatturato esclusivamente con i servizi applicativi e non con l’infrastruttura, mentre Snowflake è l’unico oltre ai big three che fornisce IaaS. Proprio a causa di queste generalizzazioni, partecipano alla “cloud war” anche aziende come Sap, ServiceNow, Workday, oltre a Salesforce, che potrebbero non essere da considerare propriamente degli hyperscaler, anche se la definizione continua a essere generica e non cita espressamente la disponibilità di un’infrastruttura, fornendo esclusivamente servizi SaaS e PaaS.