Kyndryl, una guida per la transizione al cloud

Il passaggio al cloud impone una rivisitazione profonda delle reti aziendali, in cui il ruolo dell'integratore indipendente diventa molto importante.

Autore: Redazione ImpresaCity

Chi si occupa in modo specifico di networking si è abituato, da anni ormai, al fatto che le reti sono spesso considerate, nelle imprese, un "di cui" della parte applicativa. È una impressione sbagliata di cui le imprese stesse si rendono poi conto quando aumenta il loro tasso di digitalizzazione. Il software sarà anche la componente chiave per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi, ma non va tanto lontano se non può poggiare su una base solida costituita da reti performanti.

"La rete - conferma Ivano Efficace, Network & Edge Practice Leader di Kyndryl - sembra sempre 'ancillare' rispetto al resto, invece non si può prescindere da essa per qualsiasi evoluzione legata ai temi oggi più importanti, come il cloud e la Trasformazione Digitale in generale. Quando ad esempio una nuova parte applicativa viene concretamente implementata, se non ha il supporto di una rete adeguata, difficilmente si raggiungono certi obiettivi di digitalizzazione".

Il passaggio delle imprese al cloud è proprio l'ambito in cui la stretta e inevitabile interrelazione tra applicazioni, servizi e infrastruttura sta portando a ridisegnare l'approccio delle aziende alle reti. Anche e soprattutto perché questa interrelazione deve coinvolgere un ulteriore componente: la cybersecurity. "Sicurezza e rete sono i fattori determinanti perché qualsiasi migrazione al cloud abbia successo - spiega Efficace - e la convergenza fra queste due componenti richiede un approccio nuovo alla progettazione e alla realizzazione delle reti".

Il tema di fondo coinvolge le cosiddette Internet-native architecture: "Non basta definire che Internet è la base dei collegamenti da e verso il cloud - ricorda Efficace - perché nel disegno infrastrutturale vanno poi integrati i collegamenti WAN, le connessioni tra i propri data center e gli hyperscaler, l'hybrid working, i nuovi branch office decentrati... il tutto facendo in modo da garantire la scalabilità nel tempo dell'infrastruttura stessa".

Il nuovo fascino dell’as-a-Service

Per realizzare concretamente una visione trasversale del genere serve un approccio nuovo e servono architetture di rete software-defined. Lato sicurezza la formula magica del momento è forse SASE, ma a parte le considerazioni generali sui componenti da integrare, ogni azienda può definire una propria strada verso una nuova architettura di rete. Molte imprese però stanno guardando ai servizi per semplificarsi la vita, e in questo senso Kyndryl ha definito una partnership tecnologica con Cloudflare, collaborazione che ha portato allo sviluppo di un vero e proprio servizio di managed WAN-as-a-service con già integrate le opportune funzioni di cybersecurity.

"Le aziende che stanno passando al cloud ibrido - spiega Efficace - si trovano a gestire una rete enterprise che è cresciuta stratificandosi nel tempo, a cui aggiungere ora le connessioni verso gli hyperscaler, magari in logica multicloud e con diversi siti periferici sparsi nel mondo, come possono ad esempio essere i siti industriali con le loro linee di produzione". Di fronte a questa complessità, l'as-a-Service ha sicuramente il suo appeal. Specie se si basa su una rete di backbone come quella di Cloudflare, che conta quasi 300 PoP in tutto il mondo e le giuste prestazioni per la connettività cloud.

Un’altra consolidata collaborazione su cui può contare Kyndryl è quella con Cisco. In ambito SASE, Kyndryl ha di recente lanciato due nuovi servizi sviluppati insieme a Cisco (Kyndryl Consult Security Services Edge con Cisco Secure Access e Kyndryl Managed SSE con Cisco Secure Access) che permettono di approcciare l’implementazione di un’architettura Security Services Edge con la tecnologia di Cisco. Combinate poi con i servizi SD-WAN di Kyndryl e Cisco, le due nuove offerte fanno da base per il passaggio a un'architettura SASE.

Partnership tecnologiche a parte, "L'approccio alla trasformazione della rete - sottolinea Efficace - è per forza di cose olistico. Non esiste una soluzione che vada bene in assoluto perché ogni azienda ha già una sua storia: una sua rete da cui non può prescindere e peculiarità specifiche che derivano dalle applicazioni che ha, da cosa ha spostato verso quali cloud, dalla strategia di migrazione ulteriore e dalle esigenze di sicurezza".

Chi si inserisce in questo "vissuto tecnologico", secondo Kyndryl, deve porre una grande attenzione a cercare di capire oggettivamente quali evoluzioni architetturali e quali percorsi di "cloudificazione" sono i più adatti per la singola azienda. "È qui che noi possiamo oggettivamente dare un valore aggiunto al cliente - ricorda Efficace - presentando, come integratore indipendente, tutte le soluzioni alternative più indicate".


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