Il potere d’acquisto delle famiglie, pur segnando una contrazione rispetto al trimestre precedente, registra la prima variazione tendenziale positiva dopo sette trimestri di flessione.
Autore: Redazione ImpresaCity
Secondo le utime rilevazioni dell'Istat, nel quarto trimestre 2023 l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche (AP) in rapporto al Pil è stato pari a -5,5% (-6,7% nello stesso trimestre del 2022).
Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, con un’incidenza sul Pil del -1,5% (-1,9% nel quarto trimestre del 2022).
Il saldo corrente delle AP è stato positivo, con un’incidenza sul Pil del 5,0% (+1,1% nel quarto trimestre del 2022).
La pressione fiscale è stata pari al 50,3%, in aumento di 1,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il reddito lordo disponibile e la spesa per consumi finali delle famiglie consumatrici sono diminuiti rispettivamente dello 0,1% e dell’1,0% rispetto al trimestre precedente.
La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è aumentata di 0,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, attestandosi al 7,0%.
Il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito dello 0,5% rispetto al trimestre precedente, a fronte di un aumento dello 0,4% del deflatore implicito dei consumi delle famiglie.
La quota di profitto delle società non finanziarie è stimata al 44,4%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
Il tasso di investimento delle società non finanziarie, pari al 20,2%, è diminuito di 0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.