Il punto di vista di Chris Wright di Red Hat su quali sono gli aspetti più importanti per i service provider e a cosa deve prepararsi il settore delle telecomunicazioni
Autore: Chris Wright
Quali sono gli aspetti più importanti per i service provider? A cosa deve prepararsi il settore delle telecomunicazioni? Come trasformare la vision in realtà? Sebbene sia impossibile fornire una risposta esaustiva a tutte queste domande, il settore delle telecomunicazioni è vivace e in continua evoluzione e ci sono numerosi progetti interessanti che vale la pena esplorare.
Quest’anno, l’adozione dell’intelligenza artificiale raggiungerà nuovi picchi, trasformando i settori e ridisegnando gli ambienti aziendali. La natura distribuita delle reti di telecomunicazione, insieme alla gravità e alla sovranità dei dati, offre all’AI la possibilità di aiutare a gestire la complessità e automatizzare i cicli di vita della rete in modo più efficiente. I fornitori di servizi potranno sfruttare i modelli di AI all’interno delle reti. Si pensi, per esempio, alle reti di accesso radio, le RAN: i service provider possono sfruttare modelli di intelligenza artificiale nella RAN e nel core per un controllo più dinamico di frequenze, settori, celle e stazioni base per andare oltre le semplici preimpostazioni temporali. L’intelligenza artificiale contribuirà anche a semplificare e snellire le operazioni con l’analisi in tempo reale delle cause principali per ridurre il tempo medio di riparazione.
Inoltre, i confini sempre più sfumati tra cloud di rete, core, edge e IT spingono i service provider ad adottare un approccio olistico che unifica le pratiche di gestione e sfrutta le tecnologie condivise, che includono AI, ML, AIOps e AI generativa.
Si presume che AI predittiva e generativa svolgeranno un ruolo importante anche nell’aumento della produttività degli sviluppatori. È ancora troppo presto per determinare come funzionerà in questo contesto e cosa dovranno fare le organizzazioni per supportare i requisiti di sicurezza, privacy e conformità, ma vediamo un futuro in cui ci sarà un assistente di codifica AI seduto accanto agli sviluppatori in ogni fase del ciclo di sviluppo.
Le reti disaggregate dei service provider e la trasformazione dell’IT creano livelli ben definiti utilizzando principi di progettazione cloud native. Si tratta di un’opportunità per pensare in modo olistico a una difesa profonda, che parta dall’hardware, si estenda fino al software della piattaforma e protegga le applicazioni proprio dove queste espongono un’interfaccia che estende la superficie di attacco. Questo approccio indica maggiore attenzione alla sicurezza, pur mantenendo l’agilità e consentendo di semplificare strumenti di sicurezza diversi e talvolta sovrapposti. Cybersecurity e resilienza vanno oltre la protezione reattiva per passare a una azione proattiva che include catena di fornitura e automazione per la preparazione, la risposta e il ripristino in caso di incidente.
Cercando di bilanciare crescita del mercato e fattori di rischio, i service provider si rivolgeranno alle offerte SaaS e on-demand di hyperscaler e fornitori di software per accelerare l’innovazione prima della distribuzione di queste capacità su scala. Hanno già negoziato accordi di spesa con diversi fornitori di cloud, principalmente per le applicazioni aziendali digitali, e li stanno prendendo in considerazione per modernizzare i sistemi operativi, quelli di supporto alle attività aziendali (OSS/BSS) e quelli per specifici casi d’uso della rete, anche se con una certa cautela, dati i loro requisiti in termini di efficienza operativa, sicurezza, ampiezza del controllo ed economia di scala. Un modo per soddisfare queste richieste è utilizzare una piattaforma applicativa di cloud ibrido (come Red Hat OpenShift) per garantire la coerenza tra i vari cloud. Molti fornitori di servizi cercheranno di integrare l’elasticità e la scalabilità delle funzionalità del cloud pubblico nei propri ambienti e potrebbero anche scegliere di creare offerte MEC ed edge specifiche attraverso accordi di partnership per perseguire soluzioni geografiche e industriali.
La sostenibilità ha acquisito un’enorme importanza in tutto il mondo, spinta dalle pressioni normative, dalle aspettative degli stakeholder e dalla pressante necessità di mitigare l’aumento dei costi energetici. L’attuale quota del 2-3% del consumo globale di energia da parte del settore delle telecomunicazioni e l’utilizzo da parte dei data center di circa il 2% dell’energia mondiale ne sottolineano l’importanza. I fornitori di servizi destinano alle spese energetiche una quota sostanziale compresa tra il 20% e il 40% dei costi operativi. La convergenza tra la crescente domanda di traffico, l’aumento dei prezzi dell’energia e obiettivi di sostenibilità sempre più ambiziosi rappresenta una sfida formidabile. Nell’era del cloud computing, la sostenibilità permea vari aspetti, influenzando l’architettura di sistema dalla progettazione dei chip fino allo sviluppo delle applicazioni e alle reti di accesso radio. Questo impegno per la sostenibilità si estende in profondità nella catena di fornitura, costringendo i service provider a esercitare pressioni sui fornitori affinché considerino la loro carbon footprint, in particolare in relazione all’hardware e al software dell’infrastruttura di rete.
Per aumentare l’affidabilità su scala e migliorare al contempo l’impronta di carbonio netta, i service provider cercheranno di analizzare e automatizzare la misurazione e il controllo del consumo di energia e del raffreddamento utilizzando hardware, software e modelli di intelligenza artificiale innovativi, soprattutto nella RAN, ma anche nelle implementazioni core, nei data center e nel cloud ibrido.
I fornitori di servizi devono affrontare sfide significative in termini di capex e opex, mentre continuano a investire per rimanere competitivi. Tra queste, vi sono l’ammodernamento delle capacità dei sistemi legacy IT e di rete; l’ampliamento della portata della fibra ottica; le reti core 5G per l’offerta di nuovi servizi; e infine l’espansione delle reti RAN per migliorare le prestazioni.
Tenendo conto di queste iniziative e sfide, i fornitori di servizi si concentreranno sull’adozione di tecnologie di automazione intelligente e AI, con l’obiettivo finale di migliorare l’efficienza aziendale e operativa complessiva attraverso rete, sicurezza, infrastruttura e applicazioni in un ambiente ibrido/multi-cloud.
La riduzione delle spese operative è in cima alle priorità IT dei service provider da molti anni e continuerà a restarci. Questo è dovuto all’aumento dei tassi di interesse che rendono molto oneroso assicurarsi il capitale per nuovi progetti e per soddisfare gli obblighi attuali con gli apparati di rete esistenti. L’imperativo di ridurre i costi è considerato fondamentale per sbloccare i fondi a sostegno di nuovi investimenti. Le continue incertezze del mercato, influenzate da potenziali recessioni e tensioni geopolitiche, stanno creando un ambiente sensibile al rischio. Ciò richiede un miglioramento strategico dell’efficienza e della produttività attraverso l’innovazione software, in particolare per coloro che sono impegnati nel percorso di trasformazione digitale.
Con l’avvento delle reti private 5G e dell’edge computing, ci sarà una maggiore collaborazione tra produttori e fornitori di servizi. Questi ultimi sono perfettamente in grado di aiutare i produttori a gestire il massiccio aumento del volume di dati generati dalle macchine rendendo il processo decisionale più rapido, la connettività più sicura e affidabile, analisi, applicazioni/servizi abilitati dall’intelligenza artificiale e altro ancora. Videocamere, robotica, nastri trasportatori e una serie di altri dispositivi remoti possono connettersi attraverso reti wireless private 5G e i dispositivi dispongono di un’applicazione edge con un modello AI/ML integrato che aiuta a fare inferenze e a prendere decisioni rapide.
Red Hat sta già lavorando con i clienti e con i partner per contribuire all’implementazione di queste reti private 5G per ottenere riduzione dei costi, manutenzione preventiva in tempo reale, autosufficienza energetica, efficienza operativa, maggiore flessibilità e un time-to-market più rapido.
Dopo un periodo di rapide migrazioni al cloud con l’obiettivo di ottenere una riduzione dei costi, è arrivato il momento di fare i conti con la realtà. I fornitori di servizi hanno acquisito una conoscenza più approfondita dei costi effettivi associati all’operatività su più cloud. Questa consapevolezza, unita ai nuovi requisiti normativi e all’evoluzione delle strategie aziendali, spinge a rivalutare le strategie cloud. Sebbene non ci sarà un allontanamento totale dall’adozione del cloud pubblico (a causa dei vantaggi economici), se ne prevede un rallentamento. I riflettori sono puntati sulla flessibilità del carico di lavoro per mitigare la frammentazione e allinearsi ai mutevoli indicatori di prestazione (KPI) normativi, finanziari, operativi e aziendali.
Nel 2024, i service provider che hanno modernizzato reti e IT con la tecnologia Red Hat hanno visto le loro attività prosperare mantenendo i costi sotto controllo, sfruttando la possibilità di lanciare nuove applicazioni il 50% più velocemente e di ridurre i costi di sviluppo e di gestione dell’AI del 70%.
Il portfolio Red Hat offre funzionalità di sicurezza integrate e un’estesa automazione, mentre le nostre pratiche consolidate sulla supply chain nel software contribuiscono a ridurre il rischio delle applicazioni e delle piattaforme cloud sottostanti. Nel complesso, questo serve a rafforzare la sicurezza complessiva delle implementazioni dei service provider senza togliere la possibilità di innovare.
Chris Wright è Chief Technology Officer and Senior Vice President of Global Engineering di Red Hat