Il data management guida la spesa IT

Secondo le rilevazioni IDC, la gestione dei dati raccoglie le maggiori spese infrastrutturali IT. Ma l'AI va più veloce.

Autore: Redazione ImpresaCity

Alla fine, è sempre la gestione dei dati che guida gli investimenti IT delle imprese. Quantomeno, questa è la conclusione che si trae guardano alle analisi che IDC ha fatto degli investimenti delle imprese in infrastruttura IT durante la seconda metà del 2023. Dei circa 7,2 miliardi di dollari spesi in hardware di computing e di storage, il 7,8% ha fatto capo proprio ai workload classificati come Structured Database e Data Management.

Delle 19 categorie di workload di cui IDC tiene traccia, quindi, la buona vecchia gestione dei dati resta la prevalente. Una considerazione abbastanza prevedibile, in fondo, se si tiene conto che il data management è una funzione chiave in qualsiasi azienda e che i database sono una piattaforma "storica" nelle imprese. Tanto che, avvisa IDC, la componente Structured Databases/Data Management, pur prevalente, è in calo come trend di investimenti (-2,3% anno su anno).

Le tipologie di workload che invece oggi crescono di più sono quelle classificate come Industry-Specific Business Applications (+36,6% anno su anno). Ma anche, ovviamente, quelle legate all'Intelligenza Artificiale: per la precisione i workload catalogati come AI Lifecycle (+26,6% anno su anno) che rappresentano il 7,2% della spesa complessiva. Crescite importanti anche per le categorie Client Computing (+22,6%), Development Tools and Applications (+17,8%), Text and Media Analytics (+16,6%), Business Intelligence e Data Analytics (+15,3%), Engineering/Technical (+11,4%).

Detto per cosa stanno spendendo le aziende, va anche esaminato per che tipo di infrastruttura: in cloud o tradizionale? Il futuro è chiaramente del cloud, spiega IDC, perché la spesa per le infrastrutture cloud e condivise sono previste in crescita del 12,8% l'anno da qui al 2028. Questa spesa sarà intercettata soprattutto dai workload catalogati come Digital Services e AI Lifecycle, che insieme muoveranno nel 2028 qualcosa come 28 miliardi di dollari. La spesa per gli ambienti cloud ma dedicati avrà una crescita analoga (+12,9%). Vedrà però la prevalenza dei workload "tradizionali" di Structured Database/Data Management, seguiti dalla sempre più evidente categoria AI Lifecycle.

Il non-cloud non molla

Gli utenti più tradizionalisti saranno confortati nel sapere che, anche secondo le cifre IDC, la domanda di computing e storage è così generalizzata che anche la spesa per le infrastrutture non-cloud sta crescendo. Solo del 4,1% l'anno da qui al 2028, però, e soprattutto per workload molto classici.

Le categoria Structured Database/Data Management, Content Applications, Business Intelligence/Data Analytics rappresenteranno il 24% della spesa non-cloud 2028. Mentre o workload "moderni" Unstructured Database, Text and Media Analytics, AI Lifecycle ne rappresenteranno, insieme, solo il 15%.

Attenzione, poi: il passaggio deciso al cloud non significa però un parallelo passaggio al cloud-native. La spesa per supportare i workload cloud-native cresce prevedibilmente di più (+14,0% l'anno contro +8,4%) ma nel 2028 i workload tradizionali rappresentanno ancora la gran parte (67%) della spesa complessiva.


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