A Lecce l'HPC di Lenovo sposa l'AI

Il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (Euro-Mediterranean Center on Climate Change - CMCC) di Lecce ha pianificato con Lenovo l'installazione di un nuovo sistema HPC per potenziare ulteriormente le sue attività di ricerca sui cambiamenti climatici. L'obiettivo è quello di avere maggiori capacità di elaborazione e allo stesso tempo di ottimizzare il consumo di energia nel funzionamento dell'infrastruttura di calcolo ad alta capacità.

Il Centro di Supercalcolo (SCC) del CMCC a Lecce è la più grande struttura di calcolo in Italia – e tra le più avanzate in Europa – dedicata esclusivamente alla ricerca sui cambiamenti climatici. Oggi si basa principalmente su due supercomputer, che interagiscono tra loro.

“Zeus” è composto da 348 nodi biprocessori Lenovo SD530 (per un totale di 12.528 core) interconnessi da una rete InfiniBand: è capace di erogare una potenza di calcolo di picco pari a 1.202 TFlop. Il più recente - è del 2022 - supercomputer “Juno” ha una potenza di calcolo complessiva di circa 1.134 TFlop ed è basato su processori Intel Xeon Ice Lake e GPU Nvidia Ampere.

Il nuovo sistema su cui lavoreranno Lenovo e e il CMCC è stato battezzato “Cassandra” e sarà composto da 180 nodi SD650 V3 con due CPU Intel Xeon Max 9480 ciascuno. Potrà raggiungere una potenza di elaborazione di 1,2 Petaflop di picco. Il tutto con una migliore efficienza energetica, grazie a tecnologie di raffreddamento a liquido che saranno in grado di catturare fino al 98% del calore prodotto dal supercomputer. L'elemento distintivo di Cassandra sarà soprattutto l'integrazione con una soluzione dedicata ai carichi di lavoro AI, basata su due nodi con ciascuno 8 GPU Nvidia H100.

Il nuovo supercomputer sarà implementato nella seconda metà del 2024 da Ricca IT, un business partner certificato Lenovo che negli anni ha maturato una significativa esperienza nel campo dell'HPC e dell'AI.