Dell Technologies World, essere pronti per l’AI generativa

Una chiacchierata con il numero uno per l’Italia Filippo Ligresti per comprendere la portata e i riflessi nel nostro Paese degli annunci all’evento di Las Vegas

Autore: Edoardo Bellocchi

Las Vegas – Al Dell Technologies World, “AI Edition”, in scena questa settimana al Venetian di Las Vegas, ImpresaCity ha colto l’occasione per una chiacchierata informale con Filippo Ligresti, Vice Presidente e General Manager per l’Italia di Dell Technologies, raccogliendo di prima mano le sue impressioni su un evento che ha mostrato una Dell Technologies più determinata che mai, tra i numerosi annunci e le nuove alleanze messe in campo.

Sicuramente l’azienda è più che mai proiettata verso un futuro che mette di fronte le opportunità importantissime derivanti dalla rivoluzione dell’AI generativa”, sottolinea Ligresti, spiegando che il concetto di AI Factory è “molto congeniale a Dell, in quanto con la nostra capacità infrastrutturale siamo realmente in gradi di offrire ai clienti l’architettura, la piattaforma giusta per cogliere le opportunità dell’AI, mettendo insieme in maniera organica ed efficiente tutta la filiera delle tecnologie necessarie e anche gli attori che devono contribuire alla rivoluzione dell’AI, perché come è stato giustamente ribadito più volte in questi giorni, l’AI generativa è una rivoluzione che nessuno può gestire da solo, ma presuppone collaborazioni. E Dell Technologies intende porsi quale parte trainante del nuovo ecosistema”.


'Call to action'

Le potenzialità dell’AI generativa sono “eccezionali”, prosegue Ligresti, e guardando all’Italia “sono in attesa di cominciare a vedere le nostre aziende e la PA accelerare dal punto di vista della preparazione e della sperimentazione reale per cercare di derivarne concreti benefici, dal lato industriale, da quello business e da quello dei servizi al cittadino e i benefici. Anche in Italia si parla molto di AI generativa, ma forse è giunto il momento di pensare a una ‘call to action’ che sottolinei il senso di urgenza del mettersi al lavoro concretamente”.

Secondo Ligresti, come Italia ma anche come Europa “siamo indietro rispetto agli Stati Uniti: in generale, gli Usa investono nelle tecnologie collegate all’intelligenza artificiale in maniera molto superiore rispetto a noi, e se un'economia che già è più avanti della nostra acquisisce ulteriori e importanti vantaggi temporali, si rischia di non recuperarli più”.


Filippo Ligresti, Vice Presidente e General Manager per l’Italia di Dell Technologies

Partner in primo piano

Riguardo agli eventuali risvolti organizzativi dell’offerta Dell AI Factory, Filippo Ligresti non prevede particolari impatti, “posto che come accade con tutti i cambiamenti tecnologici non si può escludere che emergano nuovi attori o nuove figure, non penso che l’AI Factory avrà un impatto particolare sul nostro modo di lavorare e sul nostro modello di arrivare sul mercato: come abbiamo visto, l’AI Factory si basa moltissimo sulla cooperazione e sull’innovazione condivisa, e noi già da tempo operiamo così. Sul fronte tecnologico, come Dell riteniamo di avere forti competenze, oltre alla capacità finanziaria e all'esperienza per poter esercitare un ruolo importante, ma poi conta anche l’apporto dei nostri partner tecnologici e di quelli di mercato, il cui apporto rimane e rimarrà fondamentale”.

Infine, due battute sull’andamento del business di Dell Technologies in Italia: premesso che già per consuetudine le aziende Usa non rilasciano dati sui singoli Paesi, “sono molto soddisfatto dei nostri risultati, che nascono dalla capacità che abbiamo di portare sul mercato le soluzioni tecnologiche di cui ha bisogno, e questo è reso possibile da tutto il nostro team di persone che è molto valido e dall’insostituibile ruolo dei nostri partner. Insieme, siamo pronti a cogliere anche questa nuova sfida dell’AI generativa, impegnativa ma sicuramente entusiasmante”, conclude Filippo Ligresti.


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