Il marchio storico delle macchine da caffè professionali ha una strategia digitale molto ben definita, in cui la servitization è la linea da seguire
Autore: f.p.
“Lavoriamo con l'IoT da una decina d’anni e dal 2016 abbiamo in produzione anche sistemi veri e propri di connettività, perché tutte le nostre macchine sono connesse: fino a qualche tempo fa era un ‘nice to have’, oggi tutti i nostri clienti ne hanno capito l'importanza”: Michele Campanella, Cloud Solutions, IoT & Digital Manager, Cimbali Group, non parla di smart car o di smart factory ma dell’IoT – e non solo – applicata alle macchine professionali da caffè. La storia tecnologica della sua azienda è un esempio emblematico di come la digitalizzazione e il cloud stiano abilitando davvero, e non solo nei discorsi di marketing, nuovi servizi e nuovi modelli di business.
Cimbali è un nome storico nel mercato delle macchine professionali da caffè. Che oggi sono parenti molto lontane di quelle di inizio Novecento, se non magari nell’estetica. A supportare il rito quotidiano del caffè sono veri e propri computer, con pannelli di controllo, processori e un'elettronica molto spinta che ne controlla il funzionamento e da 10 anni comprende anche l'IoT. Più di recente, la gestione in cloud dei dati raccolti dal campo per funzioni di analytics in tempo reale.
Una qualsiasi macchina da caffè genera, nel corso della sua giornata di lavoro, una grande quantità di dati. “Una singola macchina può inviare sino a 600 tipi di dati grezzi circa, più volte al giorno”, spiega Campanella. Se consideriamo che Cimbali Group ha in circolazione circa 17 mila macchine connettibili in tutto il mondo, di cui in media 6 mila attive contemporaneamente, si capisce di che mole di informazioni parliamo: “gestiamo circa un milione di data point l’ora”, precisa Campanella.
I dati che si raccolgono dalle macchine servono per capire lo stato operativo delle singole macchine, i suoi parametri di funzionamento, le condizioni in cui opera, il flusso delle sue manutenzioni, le condizioni dei suoi componenti. E tutti questi dati vanno a costruire una base di conoscenza che Cimbali Group può usare per offrire servizi che vanno oltre la fornitura della macchina in sé.
Bisogna infatti considerare che gli utenti finali delle macchine La Cimbali sono bar, ristoranti, alberghi, catene del Food&Beverage, grandi torrefattori italiani ed esteri, gestori di punti vendita, persino flotte di navi da crociera. A questi clienti Cimbali Group arriva tramite un canale fatto di realtà che devono gestire una logistica di vendita, servizio e manutenzione molto complessa. Realtà che quindi sono sempre più interessate ai servizi a valore aggiunto che si possono associare alle macchine da caffè.
Dal 2016 Cimbali Group ha realizzato una piattaforma specifica che analizza i dati raccolti dal campo per trasformarli in conoscenza che i suoi clienti diretti – ossia coloro che poi a valle si rivolgono agli utenti finali – possono usare per migliorare il proprio lavoro. Pensiamo ad esempio al fleet management e alla pianificazione della manutenzione, anche preventiva. Ma pensiamo anche all’ottimizzazione nelle forniture del caffè in sé, o alla valutazione delle opportunità di vendita. Le metriche tecniche, in sostanza, si trasformano facilmente in informazioni di business.
“Le analitiche che possiamo fornire ai nostri clienti – spiega Campanella – sono il punto di partenza concreto per fare scelte consapevoli di business. I grandi clienti non comprano solo da noi le macchine da caffè, ovviamente, e quello che oggi possiamo offrire sotto forma di servizi aggiuntivi basati sugli analytics fa sempre più la differenza. In questo senso il vero valore del dato è trasformarlo in un servizio: raccoglierlo e basta serve a poco”.
Per i clienti di Cimbali Group, il lato “visibile” della strategia IoT dell’azienda è una piattaforma di analytics in tempo reale basata su data lake che alimentano sia una web application con diverse dashboard, a cui i clienti possono collegarsi direttamente, sia alcune API che possono essere richiamate dai sistemi IT dei clienti stessi. La piattaforma è basata su servizi AWS per le componenti infrastrutturali e PaaS e sul lavoro di system integrator per la parte di sviluppo delle soluzioni digitali - “negli ultimi anni ci siamo rafforzati tantissimo internamente, creando un team dedicato all’IoT. Per la realizzazione delle soluzioni digitali ci appoggiamo poi a software factory esterne”, ricorda Campanella.
La soluzione pensata da Cimbali Group opera su quattro livelli principali. C’è una parte di data ingestion, basata su AWS IoT Core, che via protocolli MQTT riceve i dati dalle macchine da caffè ovunque nel mondo. I dati grezzi vengono passati al livello di data lake – Amazon S3 – che poi alimenta uno strato di database e data warehousing – Amazon Redshift - pensato per le analitiche. Queste “muovono” il frontend, ossia la parte di data consumption via web application, API o reportistica a intervalli regolari.
A complemento di tutto questo c’è la possibilità di raggiungere da remoto le singole macchine per apportarvi modifiche, da alcuni parametri di funzionamento alle grafiche visualizzate sui display. “Possono anche essere parametri semplici – spiega Campanella – ma evitano un’uscita a chi fa manutenzione e nel tempo fanno la differenza nella gestione di una rete di macchine”.
La piattaforma è stata di recente oggetto di un corposo aggiornamento che si è concluso lo scorso marzo e sarà man mano aggiornata anche in futuro, secondo una successione di evolutive che l’azienda ha già definito. D’altronde, una volta ottimizzata la base su cui costruire e presentare le analitiche, le possibilità di sviluppo sono davvero molte. “Oggi possiamo aggregare i dati trasversalmente a qualsiasi dimensione – sottolinea Campanella – per estrarne nuova conoscenza, possiamo creare nuove visualizzazioni dei dati, sviluppare funzioni ad hoc per specifici clienti. Possiamo farlo perché abbiamo realizzato un'architettura di base scalabile, sicura e affidabile, che rappresenta il punto di partenza per nuove soluzioni”.
Il percorso che si apre dopo questo punto di partenza può avere molte destinazioni, tutte interessanti. Aver affrontato in maniera articolata e strategica la “servitization” dei propri prodotti apre infatti per Cimbali Group nuove prospettive di mercato, che vanno ben oltre il generico aggiungere valore, grazie alla digitalizzazione, a prodotti molto tangibili come le macchine da caffè professionali. “Continueremo a rafforzarci – conferma Campanella – nella proposta di servizi digitali, per noi oggi è parte integrante della nostra strategia complessiva”.
Anche perché, se ci pensiamo bene, a un punto vendita come un bar non interessa avere una macchina da caffè: interessa vendere i caffè. Se per farlo, oltre alla macchina, ha anche la possibilità di usare servizi digitali personalizzati e innovativi, questo è un forte elemento di differenziazione. Un esempio, per Campanella, è presto fatto: “Abbiamo già sviluppato un'applicazione che permette di distribuire crediti per l’erogazione dei caffè. In un albergo, ad esempio, il cliente al check-in riceve un certo numero di crediti che può usare quando vuole, collegandosi via app direttamente a una macchina da caffè e controllandola. Le soluzioni digitali come questa saranno sempre più elementi inscindibili dal prodotto”.