Nuovi fondi per le AI Factory della UE

La Commissione Europea ha stanziato nuovi fondi per coprire le spese della realizzazione delle AI Factory all'interno dei centri europei di supercomputing

Autore: Redazione ImpresaCity

La Commissione Europea ha lanciato due nuove call per la realizzazione delle cosiddette "AI factory" all'interno dei centri europei di supercomputing. L'obiettivo è quello di realizzare ambienti per lo sviluppo di funzioni e servizi di Intelligenza Artificiale "affidabile", per poi metterli a disposizione di vari possibili utenti europei, a partire da startup, aziende già sviluppate e centri di ricerca.

Le AI Factory sono uno degli elementi principali del pacchetto di iniziative a favore dello sviluppo europeo dell'AI che la UE ha finalizzato lo scorso gennaio. Nascono all'interno dell'EuroHPC Joint Undertaking e prevedono l'acquisto e lo sviluppo di nuovi supercomputer dedicati all'AI, per velocizzare lo sviluppo di modelli europei di machine learning e Intalligenza Artificiale. L'idea è anche quella di offrire una nuova opportunità di accesso a risorse HPC per startup, innovatori e aziende che stiano sviluppando e testando nuovi algoritmi e modelli di AI.

Insieme alle AI Factory sono stati attivati finanziamenti per lo sviluppo specifico dell'AI generativa, per una somma totale stimata in 4 miliardi di euro da qui al 2027. Più in generale, per lo sviluppo di startup e scaleup focalizzate sull'AI dovrebbero arrivare altri fondi da InvestEU, fondi che si spera facilitino anche il coinvolgimento di venture capital privati.

Sul lato più tecnologico, a gennaio la Commissione ha anche deciso di accelerare lo sviluppo e la finalizzazione dei Common European Data Spaces. Questi "spazi dati" formalizzati e condivisi garantiranno la disponibilità di dati sufficienti per l'addestramento degli algoritmi europei.

Parallelamente, la nuova iniziativa GenAI4EU aiuterà a identificare e sviluppare i casi d'uso più interessanti e utili per i futuri algoritmi, focalizzandosi sui principali 14 ecosistemi industriali europei. Gli ambiti di studio più importanti sono al momento robotica, Sanità, biotech, manufacturing, mobility, studio del clima, mondi virtuali.

Le call attivate ora da EuroHPC JU sono un passo in più lungo questo percorso. La prima coinvolge i centri europei di calcolo ad alte prestazioni che già posseggono un supercomputer "AI ready", perché si propongano come sede di una AI Factory. Qui i termini sono importanti: un supercomputer "pronto per l'AI" è formalmente un "AI-ready EuroHPC supercomputer", ossia un supercomputer EuroHPC che ha abbastanza risorse di calcolo da addestrare modelli di AI general-purpose e su larga scala, come anche di supportare le nuove applicazioni di AI che ne derivano.

I fondi europei copriranno la metà delle spese per lo sviluppo completo e la messa in opera della AI Factory, per la quale si richiede comunque di definire un piano preciso di sviluppo nel tempo e la focalizzazione concreta su casi d'uso ben individuati.

Opzionalmente, i centri di calcolo che si candidano possono offrirsi anche di sviluppare, usando una parte dei loro sistemi, quella che tecnicamente viene denominata "advanced experimental AI-optimised supercomputing platform". Una "piattaforma avanzata sperimentale di supercomputing ottimizzata per l'AI" è in pratica una infrastruttura sperimentale di supercomputing in cui sviluppare e testare nuove tecnologie di supercomputing tutte europee.

In questo senso il collegamento con l'AI è meno diretto, perché l'obiettivo che la UE si propone con questi test è più genericamente sviluppare in casa nuovi componenti e approcci per il supercomputing. Mirati anche all'AI, ovviamente, perché quella è una strada principale da seguire, ma non limitati a questa.

La seconda call emessa da EuroHPC JU è rivolta ai centri di calcolo che sono un passo indietro rispetto a quelli interessati alla prima, cioè non hanno già in casa un supercomputer da AI. La call riguarda infatti l'acquisizione di un nuovo supercomputer pronto per l'AI - di nuovo, un "AI-ready EuroHPC supercomputer" - oppure l'upgrade di uno già esistente in modo che diventi "AI ready". Il nuovo o aggiornato sistema costituirà il cuore di una nuova AI Factory e per questo la UE si assume la metà dei costi di acquisto, upgrade e messa in opera.

Anche in questo caso, sempre opzionalmente, chi si candida può proporre di usare parte del nuovo o rinnovato sistema come "advanced experimental AI-optimised supercomputing platform".


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