Tra quelle segnalate a metà anno e una seconda tornata di questo settembre, Forrester indica gli sviluppi tecnologici su cui puntare
Autore: Redazione ImpresaCity
Lo scorso giugno Forrester Research aveva pubblicato un corposo report dedicato alle tecnologie emergenti per quest'anno, inquadrandone dieci rispetto alla loro capacità di portare alle aziende "vantaggi significativi" in tre lassi di tempo: da qui a due anni, da qui a cinque anni, oltre i cinque anni. Gli analisti di Forrester non sono mai troppo "estremi", quindi non aveva stupito che il report di metà 2024 comprendesse alcune previsioni tutto sommato conservative, se paragonate alla media delle visioni "futuristiche" degli analisti tecnologici.
Ad esempio, le tecnologie promettenti nel più breve dei termini considerati - due anni - comprendevano l'AI generativa per l'elaborazione del linguaggio naturale e per la creazione di immagini e video, due ambiti in cui la realtà dei fatti sta seguendo, se non anche superando, le previsioni. Altrettanto sensate erano le stime di uno sviluppo a breve termine sia delle tecnologie di IoT security, sia dei TuringBot: bot software che assisteranno gli sviluppatori andando oltre le possibilità offerte oggi dai coding assistant.
Le tecnologie segnalate come vantaggiose a medio termine comprendevano gli agenti di AI per l'automazione delle operazioni nelle imprese, i veicoli autonomi, lo spostamento delle funzioni di AI e machine learning negli ambienti edge computing, la quantum security. Più a lungo termine dovrebbero invece concretizzarsi le promesse innovative della Extended Reality (XR), ancora limitata agli ambienti di training, e dell'approccio Zero Trust edge (ZTE), frenato dalla limitata presenza di soluzioni ZTE "vere" e dalla diffusione dei dispositivi legacy a complicare la gestione delle infrastrutture.
Ora Forrester Research ha aggiunto a questa lista altre dieci tecnologie emergenti che possono avere un impatto importante a breve, medio e lungo termine. Portando così a venti il numero degli sviluppi che le aziende dovrebbero mantenere nei loro radar.
Forrester consiglia alle aziende di iniziare già adesso - se non lo stanno ancora facendo - innanzitutto di iniziare a sperimentare le applicazioni basate su droni industriali, a guida autonoma o più semplicemente controllati da remoto. Queste applicazioni stanno iniziando a costituire quella che gli analisti chiamano "low-altitude economy", un mercato derivante dall'automazione di compiti come l'ispezione di infrastrutture e impianti, la logistica, la manutenzione.
Sempre nel breve termine dei due anni, gli analisti prevedono ritorni economici soddisfacenti dagli investimenti nei nuovi chip focalizzati sulla gestione dei workload di AI e machine learning, anche considerando che nel tempo molti task di AI saranno mantenuti in locale, persino sui singoli personal computer grazie al nascente segmento degli AI PC.
Le altre due tecnologie promettenti a breve sono la generazione di dati sintetici, ossia dati validi ma "artificiali" che si possono gestire senza rischi di privacy e sicurezza, e le piattaforme software di Sustainability Management, ossia per il calcolo delle metriche aziendali legate alla sostenibilità e necessarie per la compliance ESG.
Le tecnologie che Forrester considera promettenti a medio termine - da due a cinque anni - non devono ancora essere mainstream nelle imprese ma devono essere già considerate per alcuni progetti pilota, basati oltretutto su aspettative realistiche.
Tra queste tecnologie troviamo ancora una volta blockchain, che si è affermata per applicazioni verticali ma resta poco nota al di fuori di queste, come anche le piattaforme per la gestione decentralizzata delle identità (Decentralized Digital Identity, o DDID), in cui tra l'altro proprio blockchain riveste un ruolo chiave. Non possono ovviamente mancare elementi collegati all'AI: la Explainable AI (XAI), capace di spiegare per quali motivi i suoi modelli prendono le loro decisioni, e la Sensory AI, capace di integrarsi con input sensoriali legati a vista, udito, tatto.
Forrester segnala solo due tecnologie (in più rispetto a metà 2024) che porteranno benefici in un lasso di tempo superiore ai cinque anni. Tecnologie che le imprese devono monitorare sì, ma solo con un cauto ottimismo. In questa categoria rientra il 6G: una nuova promessa di rivoluzionare le comunicazioni mobili che però viene dopo la relativa disillusione del 5G e per la quale, quindi, si prevede una diffusione graduale che non dovrebbe portare impatti significativi prima degli anni Trenta.
Cauto ottimismo anche per le piattaforme di quantum computing. L'elaborazione quantistica è ancora ai suoi primissimi passi e fa fatica anche a proporsi come alternativa al classico supercomputing. Ma qualcosa si potrebbe muovere più rapidamente in alcuni specifici campi di applicazione: cifratura, scienza dei materiali, Intelligenza Artificiale. Per ora, comunque, siamo sempre in una fase in cui qualsiasi investimento concreto va considerato speculativo.