Nelle imprese l'automazione parziale è un problema sottovalutato che fa perdere molte opportunità offerte dal digitale. Meglio piuttosto una implementazione graduale, ma trasversale, delle nuove tecnologie
Autore: Tobias Wölk
Nel mondo di oggi, sempre più digitalizzato, le aziende industriali italiane si trovano ad affrontare la sfida di garantire e espandere la propria competitività. Un fattore decisivo in questo contesto è l’automazione dei processi, che non solo promette un aumento dell'efficienza, ma può anche contribuire a ridurre errori e costi. Tuttavia, nella pratica, il percorso verso una completa automazione è spesso più difficile del previsto. Secondo un recente sondaggio di reichelt elektronik, il 69% delle aziende italiane intervistate è convinto che l’automazione sia essenziale per rimanere competitive a livello globale. Spesso, però, le aziende sotovalutano i rischi legati ad un’automazione inadeguata.
Un'automazione mal implementata o insufficiente può causare notevoli danni alle aziende, rendendo i processi esistenti meno efficienti e creando potenziali rischi per la sicurezza. Inoltre, se i dipendenti non sono adeguatamente preparati sulle nuove tecnologie, il rischio è che non siano in grado di utilizzarle e sfruttarne i benefici pienamente. Ciò può compromettere il raggiungimento dei risultati sperati in termini di produttività. Una strategia ben ponderata e attenta è quindi essenziale per superare le sfide dell’automazione e sfruttare appieno il suo valore aggiunto.
Nella produzione, ma anche nei processi aziendali, nel lavoro quotidiano d’ufficio e nei sistemi IT, il potenziale dell’automazione spesso rimane inutilizzato. Il termine "sotto-automazione" descrive situazioni o processi in cui i flussi di lavoro non sono, o sono solo minimamente, supportati da soluzioni tecnologiche. Al contrario, i compiti vengono svolti manualmente, il che non è solo inefficiente, ma porta anche ad errori e ritardi. Un esempio classico è l’inserimento manuale dei dati nella gestione degli ordini o dell’inventario, per esempio.
L’automazione insufficiente può anche portare alla creazione dei cosiddetti silos di dati, contesti che si verificano quando diversi reparti, processi o strumenti non sono interconnessi. In uno scenario del genere, ad esempio, non è possibile collegare i dati della gestione della qualità con quelli della produzione. Di conseguenza, errori di produzione o guasti alle macchine vengono identificati più lentamente, il che può portare alla produzione di prodotti di bassa qualità.
Infine, una automazione parziale aggrava la problematica creata da una comunicazione frammentata all’interno di un'azienda. Se reparti come acquisti, produzione e gestione della qualità utilizzano strumenti o canali di comunicazione diversi, le informazioni importanti possono perdersi o essere trasmesse in ritardo. Questo porta ad inefficienze e malintesi che possono essere evitati con l'uso di sistemi di comunicazione standardizzati e integrati.
Le conseguenze di una automazione parziale vanno ben oltre la semplice perdita di efficienza. Quando dipendenti altamente qualificati vengono coinvolti in processi noiosi e inefficienti il rischio è che essi non possano sfruttare appieno le loro competenze strategiche e creative. Invece di svolgere compiti mirati che richiedono la loro esperienza professionale, passano un tempo eccessivo in compiti ripetitivi e manuali. Questo non solo porta a frustrazione, ma spreca anche risorse preziose che potrebbero essere meglio utilizzate dall'azienda.
Ad esempio, se un'azienda non utilizza la manutenzione predittiva automatizzata per riconoscere tempestivamente potenziali guasti alle macchine, l’impegno per la manutenzione risulta elevato e l’accuratezza limitata. Può avvenire che alcuni componenti vengano sostituiti inutilmente, poiché le ispezioni manuali non riescono sempre a registrare accuratamente il loro stato. Questo porta a costi aggiuntivi, processi di manutenzione meno efficienti e persino a interruzioni della produzione.
Infine, la sotto-automazione ha un impatto negativo sulla capacità innovativa di un'azienda. Più tempo e risorse devono essere impiegati nella risoluzione dei problemi o nei work-around manuali, meno ne restano per lo sviluppo di nuove idee e prodotti. Questa stagnazione inibisce la crescita e la competitività dell’azienda, con il rischio di rimanere indietro in un momento in cui il progresso tecnologico avanza rapidamente.
Nonostante i chiari vantaggi che l'automazione può offrire, molte aziende incontrano notevoli ostacoli nella sua implementazione. Secondo un recente sondaggio di reichelt elektronik, il principale ostacolo è l’incertezza su quali investimenti siano quelli giusti (la cita il 32% degli intervistati). Le aziende spesso faticano a scegliere, tra le varie opzioni di automazione, quella che apporterà il maggiore beneficio e che sia sostenibile nel lungo termine. Questa complessità decisionale porta spesso a ritardare l'adozione di tecnologie innovative.
Secondo il sondaggio, la carenza di personale qualificato frena il 30% delle aziende. La competenza specializzata necessaria per implementare e mantenere i sistemi automatizzati è difficile da reperire. Inoltre, il 27% delle aziende afferma che i costi e gli elevati investimenti iniziali rappresentano un ostacolo significativo. Per il 20% degli intervistati il problema risiede nel fatto che le loro esigenze tecnologiche sono troppo specifiche e non esistono soluzioni personalizzate che siano adatte a soddisfarle.
Molte di queste sfide possono essere ricondotte a un problema centrale: la mancanza di competenze. Sia i decisori che gli specialisti necessitano di più tempo e risorse per analizzare approfonditamente le esigenze specifiche della propria azienda e identificare le soluzioni di automazione più adatte. Un percorso mirato di consulenza e programmi di formazione completa, che impartiscano sia conoscenze tecniche che una comprensione strategica, possono completare questo processo.
Nell'attuale panorama industriale, la pressione per implementare soluzioni innovative di automazione è una costante. Le aziende si trovano ad affrontare la sfida non solo di tenere il passo con il progresso tecnologico, ma anche di sfruttarlo proattivamente per migliorare i processi produttivi e, di conseguenza, la propria competitività. Se implementata strategicamente, l’automazione offre una vasta gamma di opportunità, dai processi più efficienti alla riduzione dei costi. Non da ultimo, lo studio più recente di reichelt elektronik mostra che il 27% delle aziende italiane stima che i propri investimenti in tecnologie di automazione si ripagheranno entro 12 mesi.
Uno dei principali vantaggi dell’automazione è che libera risorse per attività a maggior valore aggiunto. Questo permette agli specialisti di concentrarsi sull’ottimizzazione di altre aree dei processi, come la riduzione dei costi energetici o l’uso più economico delle risorse. Inoltre, l’automazione apre nuove opportunità per decisioni aziendali ben fondate grazie all’uso efficace di grandi quantità di dati. L’analisi dei dati dei clienti, ad esempio, può aiutare a prevedere le tendenze di mercato e, di conseguenza, ad adattare la produzione. Un'implementazione graduale delle tecnologie di automazione aiuta anche a gestire efficacemente i costi e a minimizzare i rischi durante la transizione. I progetti di automazione di successo si dimostrano quindi un investimento decisivo per il futuro delle aziende.
Tobias Wölk è Product Manager Automation Technology & Active Components di reichelt elektronik