Dalla collaborazione tra i due grandi nomi dell'IT nasce un cloud verticale per Banking e Finance basato su LinuxONE. Ma per ora solo sul mercato indiano.
Autore: Redazione ImpresaCity
Dei sistemi cosiddetti legacy si può dire tutto, volendo, tranne che siano davvero una "eredità" o un "retaggio" - se giochiamo sulla traduzione letterale di "legacy" - di cui disfarsi. IBM sostiene da decenni, e con ragione, che la gran parte dei processi davvero critici sono eseguiti dai mainframe. E sostiene anche che i sistemi legacy evolvono costantemente per essere sempre in grado di recepire le principali innovazioni tecnologiche del momento. Quantomeno, quelle a cui le grandi imprese sono davvero interessate.
Anche partendo da questo presupposto, però, mettere insieme mainframe e cloud non è scontato, dal punto di vista delle imprese. NTT Data, ovviamente in partnership con IBM, ha pensato di farlo in maniera decisa sviluppando quello che è in sostanza un ambiente cloud gestito basato sui sistemi IBM LinuxONE.
Il risultato di questo sviluppo si chiama SimpliZCloud ed è, per ora, un servizio che viene rivolto esclusivamente al settore bancario e finanziario indiano. Non si fa cenno a future espansioni in altre regioni del mondo, ma aspettarsele è logico. I sistemi legacy hanno utenti ovunque, non solo in India, e le loro esigenze sono abbastanza allineate. È ragionevole pensare che l'India faccia da banco di prova, per adesso, in vista di implementazioni diverse.
IBM e NTT Data non hanno dato grandissimi dettagli su SimpliZCloud. In estrema sintesi, si capisce che tutto si basa su una architettura costituita da nodi LinuxONE dedicati e dalle relative unità di storage, il tutto connesso in una infrastruttura di software-defined networking. L'idea di fondo di NTT Data è che con questo approccio tecnologico si possa, in generale, offrire alle grandi imprese una base cloud molto più prestante e affidabile rispetto ai classici cluster di server x86.
In realtà SimpliZCloud sembra più orientato a risolvere i dilemmi cloud delle banche e delle istituzioni finanziarie che i sistemi Z già li utilizzano ampiamente. Il nuovo servizio è di fatto un cloud basato sulle stesse tecnologie, o quasi, che una banca utilizza come cuore della sua IT: un allineamento tecnologico che, nelle intenzioni, dovrebbe semplificare lo spostamento di determinati workload dall'on-premise al cloud.
IBM parla in questo senso di un approccio "hybrid by design" al cloud, anche per il mondo legacy, in cui la base di tutto è prevedibilmente la containerizzazione. SimpliZCloud viene infatti presentato come un ambiente LinuxONE per l'esecuzione di applicazioni containerizzate. Quanto poi i potenziali utenti del Banking e del Finance siano già pronti al salto del cloud-native e quanto pensino invece a - più semplicemente - "cloudificare" applicazioni monolitiche o quasi, sarà da vedere.
NTT Data e IBM puntano esplicitamente anche sull'appeal che SimpliZCloud può avere sugli utenti generalisti, qui però è inevitabile avere qualche perplessità in più. Anche se è senza dubbio possibile presentare i sistemi LinuxONE come generici "super server" Linux con caratteristiche di fascia (molto) alta, specie lato cybersecurity e AI, sembra difficile che chi non ha già esigenze in stile mainframe si distacchi dalla strada ben collaudata e conosciuta - e anche multivendor - rappresentata dai server x86.
Insomma, serve un po' di tempo per capire che successo può avere un cloud come quello che SimpliZCloud concretizza. Anche per questo il lancio in India appare - come accennato - un test, di rilievo e su larga scala per numero e natura dei clienti possibili. Di certo, si tratta comunque di uno sviluppo interessante che può portare nuovo business all'anima mainframe di IBM. Che da questo punto di vista, peraltro, non ha di che lamentarsi.