GenAI e sviluppo: è questione di skill

Chi pensa che la GenAI possa sostituire gli sviluppatori vede poco lontano, avvisa Gartner: nuove tecnologie richiedono sempre nuove competenze

Autore: Redazione ImpresaCity

“Affermazioni forti sulle capacità dell'Intelligenza Artificiale hanno portato a ipotizzare che l'AI potrebbe ridurre la domanda di sviluppatori umani o addirittura sostituirli del tutto... Ma anche se l'AI trasformerà il ruolo futuro degli ingegneri del software, l'esperienza e la creatività umana saranno sempre essenziali per la realizzazione di software complessi e innovativi". Parola di Gartner, più precisamente del Senior Principal Analyst Philip Walsh.

La frase di Walsh sintetizza lo scenario che Gartner ha di recente delineato relativamente all'impatto che la GenAI avrà sul mondo dello sviluppo software. In particolare, su come cambiera il ruolo dei software engineer e tutto l'ambito delle software operations. Cambiamenti ci saranno e anche drastici - Gartner stima ad esempio che l'80% di chi opera nello sviluppo e nella gestione del software dovrà potenziare le proprie competenze - ma tagli al personale tecnico sono poco probabili.

Gartner vede una evoluzione suddivisa in tre fasi successive. A breve termine gli strumenti di AI genereranno "modesti aumenti di produttività" potenziando i modi in cui gli sviluppatori già stanno lavorando. I vantaggi dell'AI in termini di produttività saranno più significativi per gli sviluppatori senior nelle aziende che hanno pratiche ingegneristiche consolidate. Chi già lavora bene, insomma, potrà lavorare meglio.

Nel medio periodo, invece, gli agenti di Intelligenza Artificiale trasformeranno i modelli di lavoro degli sviluppatori, consentendo loro di automatizzare e delegare un maggior numero di attività. Questo segnerà l'avvento di quella che Gartner chiama "AI-native software engineering", una ingegneria del software in cui la maggior parte del codice sarà generata dall'AI e non più dall'uomo.

Il ruolo degli sviluppatori e degli ingegneri del software diventerà quindi principalmente indirizzare gli agenti AI a considerare le caratteristiche e i vincoli più rilevanti per un determinato compito. Per svolgere questo ruolo, gli sviluppatori dovranno acquisire competenze di prompt engineering e di Retrieval-Augmented Generation (RAG, per personalizzare e verticalizzare modelli LLM più generalisti).

Nel lungo periodo, Gartner prevede lo sviluppo di una vera e propria "AI engineering". Da un lato l'AI renderà i gruppi di sviluppo molto più efficienti, dall'altro però richiederà la presenza di personale sempre più skillato per gestire in modo opportuno i cicli di sviluppo del software "AI empowered". Questo nuovo software "potenziato" da componenti integrate di AI richiederà infatti nuovi tipi di sviluppatori e ingegneri del software, che abbiano competenze sia di software engineering sia di data science e di Machine Learning.

Chi opera nel campo queste cose un po' le immagina già. Un'indagine di Gartner condotta alla fine del 2023 su un campione di 300 organizzazioni statunitensi e britanniche lo provava: il 56% dei responsabili software aveva indicato che il ruolo di "AI/ML engineer" sarebbe stato quello più ricercato nel 2024, come anche che integrare componenti di AI/ML nelle applicazioni software sarebbe stata l'area in cui si sarebbe sentita la maggiore carenza di competenze.


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