Da anni l’azienda vuole crescere nel segmento B2B, lo fa puntando su innovazione, sostenibilità e partnership.
Autore: Valerio Mariani
James Campanini è Head of B2B Europe di Logitech da gennaio 2024. Mentre si avvicina al suo primo anniversario lavorativo, lo intercettiamo a Milano a latere di un incontro con il team Logitech italiano.
L’azienda svizzero-americana presenta bilanci più che in ordine e, pur continuando a mantenere una posizione di leadership nel gaming e nel consumer, da qualche anno spinge forte nel B2B e lo dimostrano gli investimenti in risorse per la "divisione" Logitech Business, come il reclutamento di Campanini che non a caso proviene da un’esperienza di 17 anni in Cisco.
In questo contesto, Logitech sfrutta pesantemente il momentum dell’hybrid working, proponendo un’offerta completa alle aziende che va ben oltre ai primi amori, mouse e tastiere, comprendendo sistemi per le sale riunioni (tipicamente bar audio e video, videocamere e dispositivi di controllo e gestione).
Una linea di business necessariamente supportata dai partner di canale che il vendor si aspetta di veder crescere con ampi margini. Per questo, la strategia indirizzata a distinguersi dalla concorrenza punta essenzialmente su: innovazione, sostenibilità e partnership.
“In effetti – riflette Campanini – da 40 anni Logitech si occupa di connettere le persone”. Ed è così, le periferiche di input sono il veicolo primario per la connessione tramite dispositivi digitali. “E viviamo un momento particolarmente affascinante per noi – prosegue il manager -, perché penso che il cambiamento nelle abitudini del mondo del lavoro possa sfruttare un’enorme opportunità: l’intelligenza artificiale”.
Dunque, innovazione per Logitech in questo momento significa soprattutto integrare l’intelligenza artificiale nei software di gestione delle periferiche e confermare la massima disponibilità alle partnership, in primis quella con Microsoft per l’integrazione di Copilot. Che non significa solo il tastino dedicato nelle tastiere. Poi c’è, e rimane, la parte di sviluppo del “ferro”, dunque strumenti ergonomici, funzionali e, soprattutto, sostenibili, sia nelle componenti che nella filiera di produzione e in ottica economia circolare.
“I nostri sistemi per le sale riunioni con 7 anni di anzianità continuano a vivere – osserva Campanini – e continuano a essere supportati con gli aggiornamenti. L’idea oggi è di allungare il più possibile il ciclo di vita dei nostri prodotti, lavorando principalmente sugli aggiornamenti software”. In termini di sostenibilità, inoltre, l’azienda punta all’uso di materiali riciclati, di confezioni 100% eco, di controllo delle emissioni da parte della filiera e, infine, di rivendita di dispositivi rigenerati.
L’intelligenza artificiale di cui parla il manager, invece, non è certo il machine learning già presente da anni nei software di gestione dei dispositivi Logitech, ma gli algoritmi di gestione dei video e della voce. La sfida è molto chiara: identificare i frame video e concentrarsi sul parlato di una riunione con la garanzia della soppressione dei rumori di fondo. “L’integrazione degli strumenti di comunicazione tipici dell’essere umano in una piattaforma digitale – sintetizza il manager”.
La tecnologia proprietaria Logitech RightSense rende intelligenti le videocamere e l’acquisizione dell’audio. Le camere zoomano e inquadrano automaticamente chi parla, restringono o allargano il campo visivo, concentrando gli sforzi degli algoritmi di intelligenza artificiale sui volti dei presenti, e regolando automaticamente la luce. La componente audio, invece, ora permette l’eliminazione di tutto ciò che non riguarda la conversazione, sempre grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale. Ci sono poi gli algoritmi per la decodifica del parlato e l’integrazione immediata di quelle informazioni nelle piattaforme di videoconferenza o i sistemi per la collaborazione come Microsoft Teams.
Funzionalità già esistenti nelle soluzioni Logitech che mirano a “fornire la migliore esperienza utente” anche e soprattutto a chi si connette da remoto. In aggiunta, si lavora per rendere più affidabile la decodifica del sonoro, per integrare nei data lake aziendali le informazioni ricavabili da un contributo parlato.
“Ci sentiamo direttamente responsabili del risultato – sottolinea Campanini – nell’assicurare che le informazioni vengano acquisite nel modo più accurato (e sicuro) possibile per contribuire ad aggiungere valore, per esempio, a Copilot di Microsoft”.
In definitiva: “La missione di Logitech è di rendere il più semplice possibile il modo in cui mettiamo in comunicazione le persone – ribadisce il manager -. In questo l’integrazione di tool e algoritmi di intelligenza artificiale generativa nelle nostre linee di prodotto business avrà un ruolo determinante. Continueremo a puntare alla massima accuratezza, all’eliminazione a priori di dati e informazioni non necessarie e all’integrazione con le soluzioni dei partner per far diventare la voce un canale affidabile e sicuro per la collezione di informazioni da interrogare direttamente attraverso l’intelligenza artificiale generativa”.