Dall'OVHcloud Summit 2024 arrivano diverse novità che spaziano dalla data sovereignty al quantum computing
Autore: Redazione ImpresaCity
“La nostra roadmap per il 2025 punta a mettere a disposizione nuove soluzioni Public Cloud, a consolidare la nostra offerta Private Cloud e sostenere ulteriori investimenti in soluzioni all’insegna della sovranità”: sta un po' tutta in questa frase del nuovo CEO Benjamin Revcolevschi la strategia di sviluppo di OVHcloud per il prossimo futuro, strategia ufficializzata in occasione dell’OVHcloud Summit di Parigi.
L'accenno alla sovranità dei dati e dei servizi cloud è importante, perché rappresenta una strategia distintiva che i cloud/service provider europei dovranno sempre più perseguire, ora che - con tutta prevedibilità - la sovranità digitale nel suo complesso diventerà un tema chiave, dettato dalla geopolitica.
In questo senso OVHcloud punta chiaramente a far certificare le sue offerte dalle principali Authority europee per la cybersecurity, tra cui anche la nostra ACN. Per ovvie ragioni l'operatore si è concentrato sulle certificazioni SecNumCloud previste dall'Authority francese, la ANSSI, ma il lavoro fatto in questo senso dovrebbe essere utile anche per le altre certificazioni nazionali.
Lato prodotti e servizi, questa attenzione alla privacy dei dati si è concretizzata in particolare nel cosiddetto Bare Metal Pod, di fatto un rack bare metal privato nell'infrastruttura OVHcloud che realizza un ambiente operativo isolato e gestito da remoto. Proprio questo pod sarà certificato SecNumCloud e servirà da base per una nuova gamma di prodotti e servizi di Public Cloud ma certificati SecNumCloud.
Per le aziende interessate alla sovranità dei dati conta anche lo sviluppo delle infrastrutture locali. In questo senso OVHcloud ha segnalato che entro la fine del 2025 sarà completata la Regione 3-AZ di Milano. Questa ospiterà un mix di soluzioni IaaS e PaaS del Public Cloud OVHcloud, con un maggiore livello di resilienza.
Aumenta anche il numero delle Local Zone, che differiscono dalle AZ (Availability Zone) perché sono ospitate in data center condivisi e non di completa proprietà di OVHcloud. Dopo le prime implementazioni nella primavera del 2024, tra cui la Local Zone di Milano, sono oggi disponibili 16 Local Zone. Le stime di crescita indicano che entro agosto 2025 il numero salirà a 42, per arrivare a circa un centinaio in tutto il mondo entro i prossimi due anni.
OVHcloud ha anche annunciato una serie di novità che riguardano un po' tutti i suoi ambiti di operatività nel cloud. Partendo dal basso dello stack - la componente bare metal - si segnala la disponibilità dei processori AMD Epyc 4004 e il futuro supporto per le CPU AMD Ryzen 9000 Zen5 ed Epyc di quinta generazione, per configurazioni con 384 core fisici per 1U. Lato Public Cloud, OVHcloud segnala la disponibilità di una soluzione per gestire le chiavi di crittografia da un'unica postazione, anche in configurazioni di multicloud ibrido, e l'inizio della diffusione globale di del suo Object Storage con API S3.
Lato Private Cloud, OVHcloud punta decisamente sulle soluzioni iperconvergenti e in particolare su quelle di Broadcom e Nutanix. È stata lanciata una soluzione di Public VCF (VMware Cloud Foundation) as-a-Service, che sarà poi completata con offerte Private VCF e Dedicated VCF sempre basate sulla VMware Cloud Foundation. La soluzione Nutanix di OVHcloud, già presente, è stata potenziata con una maggiore varietà di server dedicati e qualificati Nutanix tra cui scegliere.
Non potevano ovviamente mancare novità collegate all'intelligenza artificiale. È stata tra l'altro resa disponibile in versione Beta la OVHcloud Data Platform, una soluzione low-code per la gestione unificata dei dati negli ambienti di analytics. La novità più interessante è però in campo GenAI: si tratta di Omisimo, di fatto un "metamodello" LLM che seleziona automaticamente il LLM specifico più adatto in funzione della funzione richiesta in un prompt. Può indirizzare, spiega OVHcloud, già 11 LLM differenti, che sono poi disponibili singolarmente anche via API e vanno a costituire i servizi cosiddetti AI Endpoit lanciati in versione beta.
Guardando più al futuro, OVHcloud continua a puntare sul quantum computing con il lancio del suo Quantum Cloud. In partnership con produttori europei e americani, offrirà la possibilità di eseguire calcoli quantistici su veri quantum computer. Il primo sarà basato sulla tecnologia di Pasqal e debutterà nel 2025.