Il punto sulle innovazioni dell’intelligenza artificiale generativa, con il caso concreto di Prysmian che a novembre ha iniziato a utilizzare il copilot Joule
Autore: Edoardo Bellocchi
Che l’AI generativa sia uno strumento potente non ci sono dubbi. Ma è altrettanto indubbio che “l’AI serve a poco se al di sotto non vi sono dati consistenti”, come sintetizza Carla Masperi, Presidente e Amministratore delegato di SAP. L’occasione è un incontro a Milano a inizio dicembre, che ha costituito l’occasione per fare il punto sia sull’adozione dell’AI da parte delle aziende, con un inquadramento a cura del Politecnico di Milano, sia su quali sono gli ultimi sviluppi dell’AI targata SAP con gli esperti dell’azienda e con il caso di Prysmian, che oltre a migrare l’intera infrastruttura IT del Gruppo sul cloud SAP, con cui ha un rapporto trentennale, a novembre ne ha installato il copilot di AI generativa Joule.
Come aveva avuto modo di sottolineare Carla Masperi in ottobre in occasione dell’evento SAP Now, “la SAP Business AI è un’AI sempre orientata al business, e si caratterizza per essere rilevante, affidabile e responsabile. In particolare, la rilevanza trae forza dal fatto che la nostra AI nasce addestrata a parlare con i processi di business, grazie anche alla nostra posizione sul mercato che nasce da più di 50 anni di esperienza nei progetti aziendali, e anche dal fatto che già sei anni fa abbiamo cominciato a parlare di Intelligent Enterprise, e oggi 27mila nostri clienti utilizzano le nostre soluzioni di AI, mentre qualche migliaio utilizza l'AI generativa, grazie anche a Joule, che abbiamo introdotto poco più di un anno fa”.
Inquadrando il panorama attuale dell’AI generativa dal punto di vista degli investimenti privati e dell’adozione da parte delle aziende, Alessandro Piva, Direttore dell’Osservatorio Intelligenza Artificiale del Politecnico di Milano, ha fatto notare il forte gap tuttora esistente tra Stati Uniti ed Europa, citando alcuni dati significativi: negli ultimi tre anni, negli Usa si sono avuti 13 miliardi di dollari in investimenti nelle startup, contro 1,6 miliardi in Europa, mentre per quanto riguarda gli investimenti totali in AI, il gap cumulativo tra Usa ed Europa negli anni dal 2013 al 2023 è pari a 280 miliardi di dollari.
Riguardo invece all’adozione dell’AI generativa da parte delle aziende europee, attualmente la utilizza circa il 60% delle grandi aziende, ovvero quelle con oltre 250 dipendenti, principalmente in aree quali sviluppo business e vendite, per il 49%; supply chain, 43%; servizio clienti, 38%; produzione, 36%; e infine contabilità e finanza, per il 33%. Analizzando le modalità di adozione dell’AI, Alessandro Piva ha fatto notare che “oggi stiamo assistendo a un passaggio da soluzioni standard già pronte a un approccio ibrido e customizzato”.
In quest’ottica, ha proseguito Alessandro Piva, “la sfida per le aziende è quella di integrare dati e i processi aziendali in questo tipo di soluzioni, per cogliere appieno le grandi opportunità offerte dall'AI generativa, e questo implica un percorso complesso in termini di qualità dei dati, della loro integrazione e della governance. È anche per questo che nei prossimi anni si vedrà un cambiamento dall'utilizzo preconfezionato dell'AI generativa a un impiego più legato ai processi e al cuore delle soluzioni aziendali”.
È in questo quadro che si inserisce la visione di SAP per un’AI generativa capace di apportare valore concreto al business. A fissare alcuni punti fermi è Jesper Schleimann, Head of Business AI di SAP Emea, che avevamo già incontrato a primavera in occasione dell’inaugurazione del primo Customer Experience Center di SAP dedicato all’AI, sito presso i Labs dell’azienda a Mougins, nel Parco Tecnologico di Sophia Antipolis in Provenza.
“L'adozione dell'AI sta accelerando rapidamente: ciò che richiedeva anni e costi elevati un anno fa, oggi può essere realizzato in pochi minuti”, fa notare Schleimann, richiamando la Legge di Moore, che notoriamente parlava del raddoppio della densità dei chip ogni 18 mesi, con la differenza che l’AI vede un ritmo ancora più rapido, con il raddoppio delle capacità ogni sei mesi: “si tratta di un cambiamento che sta creando un gap crescente tra i leader e le aziende in ritardo nell'adozione dell’AI. È per questo che l'adozione dell'AI nelle aziende deve andare oltre i progetti isolati, diventando un elemento strategico e integrato nei processi aziendali. SAP punta a facilitare questo percorso con soluzioni come Joule e una piattaforma che supporta l'innovazione e la trasformazione digitale a livello globale”.
Di particolare interesse è infine stata l’esperienza presentata da Catello Voccia, Group Application Delivery Director di Prysmian, che ha raccontato sia il passaggio in cloud sia l’adozione di SAP Joule da parte della società, nata da Pirelli e attiva nei cavi, presente a livello globale con 109 siti produttivi, 27 centri di ricerca e sviluppo in più di 50 Paesi e un fatturato 2023 di oltre 15 miliardi di euro.
Per quanto riguarda il passaggio dell’intera infrastruttura IT del Gruppo Prysmian nel cloud con RISE with SAP, avvenuto in solo quattro mesi, tra i vantaggi riscontrati vi è in primo luogo l’armonizzazione del sistema, che permette oggi a Prysmian di riuscire a condurre esami e analisi in tempi più rapidi, usando la stessa transazione custom o standard testata in un Paese anche nelle altre sedi del Gruppo. In questo modo l’azienda riesce a ottimizzare i test e avere un sistema operante e armonizzato a livello globale.
“Il progetto è uno dei primi del suo genere nel nostro Paese: abbiamo garantito l’aggiornamento e il passaggio in un’unica istanza sul cloud delle soluzioni SAP S/4HANA, SAP Advanced Planning and Optimization, SAP Treasury and Risk Management e SAP BW/4HANA, con un approccio che ha permesso di raggiungere il go-live in tempi molto ristretti, garantendo sia il successo tecnico sia l’allineamento con gli obiettivi di business”, ha sottolineato Carla Masperi.
Ma un’altra possibilità offerta dall’aver portato tutta l’IT in cloud è quella di poter usare il copilot Joule, che Prysmian a iniziato a utilizzare da novembre, per migliorare l’approccio ai dati nei 26 use case identificati da Prysmian per elevato impatto sul business e sull’operatività, scegliendo tra i 100 scenari di AI generativa targati SAP. La sfida è iniziata.