L'AI spinge la spesa in server. E Foxconn.

Hyperscaler, cloud provider e aziende AI richiedono sempre più potenza di calcolo. Avvantaggiando, stavolta, più gli ODM dei grandi brand.

Autore: Redazione ImpresaCity

Chi segue il mercato server almeno da qualche tempo sa benissimo che accanto ai grandi vendor "di nome" c'è sempre stato un folto gruppo di produttori spesso sconosciuti al grande pubblico: i cosiddetti Original Design Manufacturer (ODM), che vendono server "white label" ai grandi marchi stessi - tecnicamente noti come Original Equipment Manufacturer (OEM) - oppure agli utenti finali. Per anni, le classifiche di vendita del mercato server hanno relegato gli ODM nella grande categoria "Altri", lasciando in primo piano gi OEM.

Il mercato si può certamente vedere ancora da quel punto di vista, e con molte buone ragioni. Ma da qualche anno l'attività degli ODM è diventata man mano sempre più rilevante perché è aumentato notevolmente il volume delle loro vendita a una categoria di clienti che prima non esisteva, ossia quella degli hyperscaler. I quali sono perfettamente in grado di progettare i propri server (e non solo quelli) ma ne delegano la produzione appunto agli ODM.

L'enorme crescita nella domanda di server che caratterizza il mercato in questo periodo ha estremizzato questa dinamica, a tal punto che ora secondo Omdia il principale produttore globale di server è un ODM: la onnipresente Foxconn. E questo al netto dei server che Foxconn vende ai grandi marchi che, oggi, ha superato nelle classifiche di mercato.

Omdia stima che il 2024 si chiuderà con qualcosa come 229 miliardi di dollari investiti globalmente nell'acquisto di server, con i quattro principali hyperscaler (Microsoft, AWS, Google, Meta) a rappresentare ben il 43% di questa spesa: 99 miliardi di dollari. Gli hyperscaler acquistano molto da Foxconn, ed ecco perché la società taiwanese è diventata il principale player del mercato. È la prima volta che accade per un produttore non statunitense.

Il boom dell'AI non ha avvantaggiato solo Foxconn: tutti gli ODM hanno visto crescere notevolmente le loro quote di mercato. E infatti la classifica - secondo Omdia - dei primi dieci vendor mondiali per giro d'affari vede nell'ordine Foxconn a quota 29 miliardi di dollari, Dell (25 miliardi), Supermicro (19), IEIT (16), Quanta (15), HPE (13), Huawei (11), Lenovo (10) appaiata con ZT Systems, Wiwynn (8) alla pari con Inventec. Solo Dell, HPE, Huawei e Lenovo sono OEM.

Queste cifre permettono di concludere, tra l'altro, che il mercato va sensibilmente consolidandosi. Sia lato offerta, dove bastano i primi sei produttori per fare oltre la metà (il 51%) del mercato, sia lato domanda, dove bastano altrettanti clienti per fare quasi la metà (il 49,8%) degli investimenti.

Questa dinamica sarà ribadita anche in futuro? È probabile ma non è semplicissimo dirlo con sicurezza. Lo sviluppo del mercato collegato all'AI non si basa semplicemente sul saper produrre e vendere generici server con prestazioni elevate. Serve in questa fase anche una stretta collaborazione tecnologica con chi sta guidando l'hardware per l'AI, ossia essenzialmente Nvidia. E serve anche - soprattutto per i grandi brand, più che per gli ODM - la capacità di offrire, oltre ai prodotti, servizi professionali, consulenza, reference design.

Quello che Omdia prevede è che il 2025 non sarà tanto diverso dal 2024 nelle linee generali di sviluppo del mercato server. Hyperscaler, cloud provider e grandi aziende continueranno a installare server per supportare i loro servizi e applicazioni di AI. Tanto che le stime parlano di una crescita del mercato anno su anno del 22%, che lo porterebbe a superare quota 280 miliardi di dollari.

"Abbiamo visto solo la punta dell'iceberg", spiega Omdia. Secondo cui i tassi di crescita del mercato resteranno forti anche nei prossimi anni, portando il comparto server a raggiungere nel 2028 i 380 miliardi di dollari di business e a superare la soglia dei 500 miliardi prima del 2030.


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