In un incontro di inizio anno, il management della filiale italiana fa il punto su strategia e obiettivi per il 2025, ripercorrendo anche i contenuti principali degli eventi Discover 2024
Autore: Edoardo Bellocchi
Tra i tanti dati interessanti citati da Claudio Bassoli, Presidente e Amministratore Delegato di HPE Italia, in un incontro a Milano a metà gennaio, ce n’è uno forse non scontato sul mondo dei supercomputer. “Guardando alla classifica dei primi dieci supercomputer al mondo, per la prima volta notiamo che quattro sono europei, e due di questi quattro sono italiani”, sottolinea Claudio Bassoli, spiegando che si tratta rispettivamente del supercomputer HPC6 dell’ENI, al quinto posto della classifica mondiale e primo in Europa con una potenza di 478 Exaflop, e di Leonardo, al nono posto con una potenza di 241 Exaflop.
L’occasione è buona per evidenziare che il supercomputer dell’ENI, che oltre a essere al vertice in Europa è anche il primo di un’azienda privata, è realizzato su soluzioni targate HPE, così come lo sono anche tre dei centri di supercomputing ai primi tre posti della classifica mondiale, tutti negli Stati Uniti: El Capitan, al vertice con 1742 Exaflop, seguito da Frontier con 1353 e da Aurora con 1012.
Ma c’è un altro dato, sempre in ambito supercomputer, sul quale Claudio Bassoli intende porre l’accento: il fatto che siano basati su tecnologie HPE sia 8 dei primi 15 supercomputer energeticamente più efficienti al mondo sia 16 dei primi 25 presenti in questa classifica, la Green500, che guarda anche alla sostenibilità. In questo ambito HPE punta molto sulle tecnologie di raffreddamento diretto a liquido: “la nostra soluzione, frutto di oltre 300 brevetti, prevede il raffreddamento diretto al 100% fanless, ovvero senza ventole, e riguarda tutti gli elementi dell'infrastruttura, come la componente computazionale, la GPU, la memoria e il networking. Questo comporta forti vantaggi rispetto al raffreddamento tradizionale ad aria, con un risparmio che può arrivare fino al 90% nell’energia impiegata e al 37% in termini di spazio richiesto nel data center”, spiega Claudio Bassoli, sottolineando che “le nostre soluzioni di raffreddamento a liquido, nate nell'ambito dei supercomputer specializzati per l’high performance computing o per l'intelligenza artificiale, sono state rese disponibili per qualunque tipo di infrastruttura”.
Le innovazioni in questo ambito sono state al centro degli annunci dei due eventi annuali Discover che scandiscono la roadmap di HPE: quello tenuto a Las Vegas a inizio estate scorsa e quello di Barcellona a metà novembre. Le novità, che hanno riguardato anche e soprattutto le aree AI e hybrid cloud, sono state ripercorse da Claudio Bassoli, che ha evidenziato l’offerta Greenlake di cloud ibrido, “una modalità che noi indicavamo già otto anni fa come terza via nell’eterna diatriba tra on premise e cloud pubblico”, che permette di fornire in modalità as-a-Service praticamente tutte le tecnologie.
Tra le novità ripercorse da Claudio Bassoli sono da menzionare in particolare il nuovo Alletra MP X10000, che completa l’unificazione del portafoglio storage di HPE a elevate prestazioni HPE, semplificando ulteriormente la gestione dello storage grazie a un'unica struttura di storage per blocchi, file e oggetti. In sostanza, il nuovo storage veloce all-flash a oggetti sfrutta l'architettura di storage MP disaggregata e completamente condivisa di HPE, che consente di incrementare la capacità e le prestazioni in modo indipendente.
Di rilievo anche le soluzioni Private Cloud Enterprise Disconnected e Alletra Storage MP Disconnected: si tratta di soluzioni di cloud privato air-gapped e di block storage che permettono la gestione del cloud senza connessione a Internet, con grandi vantaggi in tema di sovereign cloud, e HPE VM Essentials, per la gestione dei workload VM su stack HPE e VMware, con soluzioni che riducono la complessità e i costi dei carichi di lavoro virtualizzati.
In ambito AI, l’accento è posto anche sulle alleanze, come quelle con Deloitte o quella con Nvidia. Con quest’ultima, “abbiamo definito soluzioni pacchettizzate basate sul mondo applicativo in funzione dell'applicazione dell'AI”, prosegue Claudio Bassoli, spiegando che si tratta di soluzioni “molto rapide, con tempi nell’ordine di poche settimane per la fornitura e di ore o al massimo giorni per averle in funzione. Ma c’è anche il vantaggio non indifferente dato dal fatto che tutte queste soluzioni, compresa la parte di sviluppo applicativo nostra e di Nvidia, possono essere utilizzate in modalità as-a-Service tramite GreenLake, con i noti benefici in termini di abbattimento dei costi Capex e di costante aggiornamento delle infrastrutture”.
Oltre a cloud ibrido e AI, anche la parte networking rimane un aspetto fondamentale della strategia di mercato di Hewlett Packard Enterprise. “Già da anni con la divisione Aruba Networks la componente di intelligenza artificiale è parte integrante delle nostre soluzioni”, spiega Mauro Colombo, Technology & Innovation Sales director di HPE Italia, sottolineando che “inizialmente incideva sulla semplificazione delle operation, ma negli ultimi due anni la parte principale degli investimenti, quindi il focus, si è diretta sull’ottimizzazione e sulla re-direzione del traffico, per garantire una migliore user experience agli utenti e più servizi a valore aggiunto”.
In questo senso, l’acquisizione di Juniper Networks, annunciata un anno fa e attualmente verso le fasi finali, va proprio in questa direzione: “la parte di AI è uno degli elementi che ha portato HPE a valutare l'acquisizione di Juniper: l’idea è che Juniper amplificherà ulteriormente le soluzioni di intelligenza artificiale applicate alle reti, non solo sulle reti wi-fi o su quelle data center, ma anche sulle reti di connettività geografica”, evidenzia Mauro Colombo.
Gli investimenti sull’AI riguardano anche l’ecosistema dei partner, racconta Paolo Delgrosso, Channel, Alliance, OEM & SP Sales Director Manager di HPE Italia: “oltre ad avere contatti con start up dedicate all'intelligenza artificiale che hanno sviluppato soluzioni per settori specifici, stiamo anche facendo formazione specifica sull’AI con un numero ristrettissimo di partner per i quali abbiamo individuato un programma, sempre nel quadro di Partner Vantage, per comprendere insieme a loro quali stream sviluppare. Noi cofinanziamo la parte di sviluppo all'interno dell'AI, con un programma analogo a quello nato qualche anno nel quale noi sponsorizzavamo i progetti di servizi all'interno di GreenLake”.
La sintesi, che verte sugli obiettivi di HPE Italia per il 2025, spetta infine a Claudio Bassoli: “primo obiettivo è quello di crescere nelle quote di mercato su tutte le nostre soluzioni, il secondo è quello di continuare a essere partner dei progetti italiani più importanti nell'ambito dei supercomputing e nell'ambito dell'intelligenza artificiale, e infine abbiamo anche l'obiettivo di ampliare le partnership, sia con realtà tradizionali che operano in tutta Italia al servizio delle PMI, sia con le realtà più innovative, soprattutto in ambito AI”.