Transformative Tech: cosa succede alle aziende nel 2025?

Le aziende possono prepararsi ad affrontare le sfide future concentrandosi su alcune evoluzioni chiave, inevitabilmente collegate all'AI

Autore: Frediano Lorenzin

L'intelligenza artificiale (AI) non è più solo una buzzword, ma è al centro di una trasformazione globale. E se il ritmo dell'innovazione può sembrare eccessivamente rapido e dirompente, è bene pensare che porta anche molte opportunità: dagli AI PC alla progettazione dei data center, le aziende possono prepararsi ad affrontare le sfide future, con alcune priorità. Eccole:

Massima focalizzazione sull’AI

Sviluppare una strategia completa per l’AI significa testare nuove applicazioni, imparare da quanto fatto in precedenza e scalare rapidamente le soluzioni di successo. Dopo un anno dedicato alla sperimentazione, nel 2025 si passerà all'esecuzione di progetti di GenAI. Secondo McKinsey, in soli dieci mesi l'utilizzo della GenAI è raddoppiato: le aziende hanno testato e cercato di acquisire competenze per capire come meglio impiegare l’AI al proprio interno.

Per molti, la fase di test e apprendimento sta iniziando a dare i suoi frutti. La Future Enterprise Resiliency & Spending Survey di IDC dichiara che circa il 40% delle aziende europee, nei prossimi 18 mesi, prevede investimenti significativi in GenAI, con piani di investimento in formazione, software potenziato mediante GenAI e servizi di consulenza, mentre il 30% ha già implementato applicazioni e servizi GenAI in ambienti di produzione. Secondo lo studio EY AI Barometer, in Italia l’AI è tra le priorità di investimento del 2025 per una azienda su tre, soprattutto per i settori finance, immobiliare, retail e consumer product.

Frediano Lorenzin, Country Field Chief Technology Officer di Dell Technologies Italia

Nel corso dell’anno, grazie alla scalabilità dell’AI, le aziende cominceranno a vedere un ROI reale. Si tratta di una svolta epocale, dove si passerà dai progetti pilota alle soluzioni su scala. L'attenzione ora deve spostarsi sullo sviluppo di applicazioni di AI scalabili e su misura, in grado di risolvere le sfide attuali e preparare le aziende a cogliere le opportunità future.

Cosa significa: Se in azienda, la strategia di AI non è ancora chiaramente definita, occorre che diventi al più presto una priorità per il 2025. Gli strumenti ci sono e stanno evolvendo velocemente; il rischio di non adottarli è di perdere competitività.

Aggiornare lo stack tecnologico

Immaginiamo di iniziare la giornata con un PC che si è già occupato delle attività di base, come organizzare la “to do list” o riassumere le e-mail ricevute: siamo nell’era degli AI PC. Questi PC sono destinati a rivoluzionare il modo in cui lavoriamo, soprattutto se lo facciamo in ambienti ibridi e con team distribuiti: dotati di funzionalità AI integrate, questi device sono in grado di elaborare i dati a livello locale, garantendo prestazioni più rapide, maggiore sicurezza ed efficienza dei costi.

Cresce anche l'importanza dell'edge, il luogo in cui i dati vengono creati e consumati. Gli AI PC stanno ridefinendo la produttività, spostando il lavoro più vicino al luogo in cui questo avviene. Grazie a CPU, GPU e NPU più performanti e a una disponibilità sul mercato di nuovi device, qualsiasi sia la scelta di una azienda, questa sarà nel segno dell’innovazione.

Cosa significa: Per i settori che si evolvono più rapidamente, disporre di device più intelligenti è imperativo. Se una azienda utilizza hardware datati, il 2025 è l’anno giusto per fare il salto di qualità e implementare una infrastruttura in linea con le ambizioni di crescita.

Ripensare il data center in chiave AI-driven

L'intelligenza artificiale sta avanzando più velocemente di qualsiasi altra tecnologia in passato. In un recente incontro con gli analisti, è stato evidenziato come, entro il 2025, la stragrande maggioranza dell'elaborazione dell’AI (fino al 70-90%) si concentrerà sull'inferenza, ovvero sull'utilizzo dell’AI per prendere decisioni in tempo reale. Non si tratta di un semplice aggiornamento, ma di un approccio completamente nuovo all'infrastruttura dei dati. È per questo che i tradizionali data center a silos vengono sostituiti da “architetture disaggregate”, che consentono ai sistemi di computing, storage e networking di scalare in modo indipendente e alle aziende di operare in modo più rapido e flessibile, senza essere vincolate a specifiche soluzioni di vendor, e con una maggiore efficienza e agilità.

L’aumento del costo dell'energia e l'impatto ambientale dei workload dell'intelligenza artificiale sono poi ulteriori sfide per le aziende. Uno studio di McKinsey riporta che, entro il 2030, la domanda di data center in Europa dovrebbe crescere fino a circa 35 gigawatt (GW) rispetto agli attuali 10 GW, richiedendo un investimento di 250-300 miliardi di dollari in infrastrutture di data center. Per soddisfare questa domanda, le aziende devono dotarsi di hardware ad alta efficienza energetica e fonti energetiche diversificate, come le innovative soluzioni liquid cooling. Gli strumenti di gestione e monitoraggio dei workload, inoltre, sono essenziali per ottimizzare le prestazioni, ridurre i costi e garantire che le soluzioni AI soddisfino le specifiche esigenze organizzative.

Cosa significa: E’ bene che una azienda faccia una analisi del proprio data center rispetto alle proprie esigenze, assicurandosi che siano in grado di supportare la scalabilità, la flessibilità e l'efficienza energetica richieste dai workload guidati dall’AI, ottimizzando le prestazioni e riducendo al minimo l'impatto ambientale.

Dotarsi di nuovi strumenti di lavoro

Il 2025 segnerà anche l'ascesa dei cosiddetti AI Agent, che vanno ben oltre i chatbot o gli assistenti virtuali. Gli agenti di intelligenza artificiale sono sistemi software in grado di pianificare, prendere decisioni e agire per raggiungere obiettivi predefiniti. Nel 2025 saranno ovunque e avranno un grande impatto sul modo in cui utilizziamo l’AI. A differenza dei sistemi precedenti, gli AI Agent si stanno evolvendo come strumenti proattivi in grado di gestire flussi di lavoro o richieste di assistenza ai clienti complesse o di creare campagne di marketing in tempo reale. Gartner prevede che, entro il 2028, un terzo delle interazioni generative di AI sarà gestito da questi agenti.

Cosa significa: Siamo di fronte a un'evoluzione verso ambienti di lavoro più dinamici, personalizzati e creativi: i manager non gestiranno solo individui, ma anche AI Agent e i singoli individui, grazie all’utilizzo degli AI Agent, saranno liberati da mansioni ripetitive a favore di quelle più strategiche.

Frediano Lorenzin è Country Field Chief Technology Officer di Dell Technologies Italia


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