Venti miliardi di euro per una nuova generazione di AI Factory ancora più potenti: quattro in tutta l'Unione
Autore: Redazione ImpresaCity
Si chiama InvestAI l'iniziativa dell'Unione Europea appena lanciata e che ha l'obiettivo di concretizzare materialmente la visione che l'Europa ha dei possibili sviluppi in campo Intelligenza Artificiale. Se finora ci si è concentrati sulla sicurezza della "nuova" AI - ha sottolineato la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen - siamo arrivati al punto in cui l'Europa deve agire in maniera strutturata per rafforzare la sua posizione sul mercato.
"Troppo spesso sento dire che l'Europa è in ritardo nella corsa [all'AI], mentre gli Stati Uniti e la Cina sono già avanti. Non sono d'accordo, perché la corsa all'Intelligenza Artificiale è tutt'altro che finita. La verità è che siamo solo all'inizio", ha ribadito von der Leyen. Secondo la quale l'obiettivo dell'Europa dovrebbe essere portare l'AI a concretizzarsi in diversi scenari applicativi, sempre adottando un approccio proprio e peculiare, senza "replicare ciò che fanno gli altri e rincorrere i loro punti di forza".
I tratti distintivi tratteggiati per la futura AI europea sono principalmente tre. In primo luogo, concentrarsi sull'adozione dell'AI in applicazioni complesse, utilizzando dati e know-how industriali europei. C'è poi l'importanza di un approccio cooperativo: mettere a fattor comune talenti provenienti da Paesi, settori e contesti diversi come è stato fatto per altri programmi di sviluppo tecnologico, in primis Horizon Europe. Infine, grande importanza viene data all'approccio open source anche in campo AI.
Partendo da questi presupposti concettuali, InvestAI prevede la definizione di un fondo (la denominazione è sempre InvestAI) per il finanziamento di nuove "AI Gigafactory" europee. "L'Europa dispone di alcuni dei supercomputer pubblici più veloci al mondo: ora li mettiamo al servizio delle nostre migliori startup e dei nostri scienziati, affinché possano creare l'AI di cui abbiamo bisogno", ha spiegato von der Leyen.
Come lascia intendere la denominazione, le AI Gigafactory sono una evoluzione delle già ben note AI Factory europee (di cui una al Tecnolopolo di Bologna). In quello che viene definito come "il più grande partenariato pubblico-privato al mondo per lo sviluppo di un'AI affidabile", vengono ora allocati qualcosa come 20 miliardi di euro per svilupparle. Con l'obiettivo di attivare sinergie di ricerca e sviluppo che possano sbloccare 200 miliardi in più di investimenti privati.
Per capire quanto le AI Gigafactory siano considerate importanti basta considerare a che cosa la UE le paragona: nientemeno che al CERN. "Vogliamo replicare la storia di successo del CERN di Ginevra", ha infatti delineato von der Leyen: "Il CERN ospita il più grande acceleratore di particelle del mondo e permette alle menti migliori di lavorare insieme. Vogliamo che lo stesso accada nelle nostre AI Gigafactory". La UE, in sostanza, crea l'infrastruttura abilitante per una enorme potenza di calcolo, tale da gestire i modelli di AI più complessi, e le aziende e i ricercatori potranno usufruirne.
InvestAI finanzierà quattro AI Gigafactory in tutta l'Unione, definendole - non molto tecnicamente - come centri di supercomputing con "circa centomila chip AI di ultima generazione, circa quattro volte di più rispetto alle AI Factory in fase di creazione in questo momento". I finanziamenti iniziali per InvestAI arriveranno dagli attuali programmi di finanziamento UE che hanno una componente digitale, come il Digital Europe Programme, Horizon Europe, InvestEU.