Nello storage, il private cloud piace più delle alternative SaaS
In base a uno studio realizzato da Research Now e sponsorizzato da Ctera, le aziende continuano a privilegiare soluzioni che possono controllare direttamente.
Autore: Redazione Impresa City
Nelle aziende si sta lentamente facendo largo l’idea di affidarsi a soluzioni cloud per gestire lo storage, ma la preferenza va al modello privato, che offre maggiori garanzie in termini di controllo. La considerazione emerge da uno studio realizzato da Research Now (su un campione di 200 soggetti) e sponsorizzato da Ctera Networks. Il 63% delle imprese, in particolare, predilige soluzioni di private cloud storage anziché le alternative di tipo SaaS, Dropbox in testa. Per prevenire fughe di dati, il 55% di società con un alto numero di dipendenti (sopra i 10mila) vieta l’utilizzo di tecnologie di file sharing di tipo pubblico. Secondo gli analisti di Research Now, le aziende stanno certamente prendendo in considerazione idee che servano a capitalizzare i benefici che lo storage in cloud può offrire, ma non al prezzo di perdere il controllo sui dati. Il 31% del campione, peraltro, ha dichiarato di essere stato oggetto di fughe o perdite di dati nel 2013, come frutto dell’utilizzo da parte di alcuni dipendenti di servizi di file sync & share non autorizzati. Seppure con attenzione massima alla sicurezza, un quarto del campione ha affermato di aver già implementato tool di file sync & share in private cloud, mentre il 20% ha scelto la via dei gateway cloud-storage. Un numero aggiuntivo significativo sta prendendo in considerazione queste ipotesi.
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